Boxe, Marsili per il silver WBC: vietato sbagliare contro Diaz

Pubblicato il 31 luglio 2015 alle 21:38:06
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Quale Gamaliel Diaz (38-12-3) vedremo sabato sera a Fiumicino contro Emy Marsili? In palio il vacante silver WBC leggeri, che vale il pass per il mondiale. Domanda importante, perché il messicano di Tacambaro è come la roulette russa. Non sai quando spara il colpo giusto o quello a salve. Lo ha dimostrato lungo la lunga carriera, iniziata a 17 anni nel 1998, alternando vittorie e sconfitte a go-go. Nei primi dieci match ha diviso equamente le une con le altre, compresi un paio di ko. Ma Diaz, è anche quello con 16 vittorie e due pari tra il 2001 e 2005. Non è tetragono ai colpi. Robert Guerrero (2006) e Jorge Linares 2007), il venezuelano residente in Giappone, attuale titolare WBC, lo spediscono al tappeto per il conto totale. Diaz è quello che sul ring di Tokyo nel 2012, scalza Takairo Ao, del quale Devis Boschiero ha un ricordo amaro, diventando campione del mondo superpiuma  WBC.

Dopo un 2013 da dimenticare, battuto da Takashi Miura che lo scalza e da Dante Jardon in Messico, ancora per ko, lo scorso settembre va a Manchester in casa di Anthony Crolla e gli impone il pari tecnico al 3° tempo. Quattro mesi addietro a Corona in California, cede al rampante Petr Petrov (36-4-2), russo residente in Spagna per le cinture americane WBA e WBO. Nel primo round mette Petrov al tappeto e nella settima ci finisce lui. Arriva in Italia per la prima volta e dalle dichiarazioni della vigilia non sembra mettere in conto la sconfitta. Semmai quasi una sufficienza nei riguardi di Marsili, che alle parole ha sempre preferito i pugni. In questo caso molto importanti, per la posta in palio e il tempo che scorre veloce, veloce. A 38 primavere, l’occasione è motivo di grande orgoglio, ma anche di un certo dispetto per non esserci arrivato prima. Emiliano Marsili fa parte di quella schiera di pugili che si sono dovuti sudare ogni passo avanti.

Nessun regalo, le conquiste (vedi titoli) raggiunte con la tenacia di chi ha conosciuto il duro pane quotidiano, sia nel lavoro che sul ring. Diciamo che il pugilato è stato la passione della vita, in simbiosi con la famiglia. Mentre il lavoro gli assicurava la tranquillità per proseguire su entrambi i fronti. Buon dilettante (43+13-2=), professionista a 26 anni, nel 2003, cinque anni dopo Diaz, ma quattro più avanti con l’età. Arriva alla prima opportunità italiana dopo 11 vittorie. Affronta a Grosseto il toscano Niro e a giudizio del pubblico stesso il migliore è il mancino di Civitavecchia. I giudici emettono un pari bugiardo che costa a Marsili qualcosa come quattro anni di attesa, prima di riprovare. Va a Brescia e il lanciatissimo Luca Marasco, campione imbattuto (15) conosce l’amaro della sconfitta per ko al nono round, e la perdita del titolo. Due difese positive contro Di Silvio e Gassani e l’avventura il 20 gennaio 2012 a Liverpool, contro il beniamino di casa Derry Mathews, che da previsto giustiziere diventa bersaglio di uno spietato Marsili, colpitore chirurgico, capace  di chiudere il match alla settima tornata con l’inglese ridotto ad una maschera di sangue e indietro nel punteggio. Il trionfo imprevisto dal pronostico, gli porta in dote la cintura IBO, che il mondo riconosce.

L’Italia va controcorrente e quindi agisce di conseguenza. Comunque Marsili, a 36 anni, diventa la speranza dei leggeri. La conferma arriva con l’opportunità europea il 9 marzo 2013, finalmente a Civitavecchia. Il giovane e talentuoso Luca Giacon (21) finisce clamorosamente ko al secondo round. Incredibile ascesa che Marsili cementa con quattro difese vittoriose. L’ultima il 24 gennaio a Bergamo, ritrovando il tentacolare magiaro Gyrogy Mizsey jr., che qualche mese addietro, complice una preparazione affrettata, lo aveva impegnato niente male. Nella città del Colleoni e del Caravaggio, Marsili torna implacabile e Mizsey finisce ko al settimo round.                                          

Questo il tracciato dei due protagonisti e anche l’opportunità da non perdere per Marsili di poter combattere a Fiumicino a due passi da casa. Nell’occasione oltre alla OPI2000 della famiglia Cherchi, determinante il contributo offerto dal cantautore Federico Zampaglione dei Tiromancino, che frequentando la palestra dove si allena Marsili, è rimasto colpito e affascinato dalla boxe e dal campione. Si è messo in gioco, come fa con la musica, puntando sul “ragazzo” di Civitavecchia. Zampaglione pur al debutto da promoter, ha dimostrato di essere ben cognito nel settore, presente alla mega sfida di Las Vegas tra Maywather e Pacquiao, ha dato giudizi molto precisi sia sul valore dei pugili come sui contenuti tecnici. Ha fiducia che Marsili la spunti e con lui gli appassionati italiani. Quelli che lo incoraggeranno dal vivo, come i tanti che tiferanno davanti allo schermo di Deejay TV, con inizio dalle 23.

Come sarà il match? Sicuramente difficile nei primi round, dove Diaz punterà ad una soluzione veloce. Col proseguire,  la linea tattica di Marsili, meno potente ma molto rapido e tempista, dovrebbe fare la differenza. Ma attenzione alle prime quattro-cinque tornate. L’attrice Claudia Gerini, compagna di Federico, farà da annunciatrice, dando un tocco gentile ad una serata di pugni, sia pure di qualità.