Boxe: i lombardi promossi agli assoluti a Bergamo

Pubblicato il 14 novembre 2016 alle 19:47:19
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Allestita perfettamente dalla Pugilistica Domino, quartiere Gratosoglio di Milano, ospitata al Centro Carraro in Via dei Missaglia, dove si trova la palestra del maestro Pino Caputo, coadiuvato dal collega Domenico Gallitelli, presidente l’attivissimo Alessandro Pavesi, la rassegna degli elite, la vetrina regionale più importante della stagione. Svoltasi nel migliore dei modi, premiata da tanto pubblico, soddisfatto per gli ottimi incontri, tutti validi sotto l’aspetto agonistico, tema dominante di tutto il torneo. Parte dell’incasso è stata devoluta a Emergency.

Massimo Bugada, neo presidente regionale, ha assistito a tutte le serate, come i consiglieri. Applausi per Vissia Trovato, nel doppio ruolo di insegnante (The Ring Cernusco) oltre che campionessa del mondo supergallo IBO. Quattro serate intense, dove si sono alternate speranze e delusioni, come sempre accade nello sport. Per qualcuno il rimpianto è più forte per la convinzione di aver vinto, mentre il verdetto è stato avverso. Kummer (60), Perrulli (64) e Di Pace (69) in particolare. Buono anche il voto ai giudici, salvo Giovanni Scalzi che sembra avere un conto aperto con Donatello Perrulli, visto che lo ha visto perdente in semifinale, contro il coraggioso Amico, dominato per tre round.

Spulciando nel passato, si scopre che il vezzo di Scalzi è di vecchia data. Sarebbe il momento di darsi una regolata. Le finali non hanno tradito le attese. Nei 52 kg. Gabriele Gangi (Master Boxe, allievo di Calandrino, bronzo agli assoluti 2015, trova il tatuatissimo Lorusso, comasco approdato alla Apot 1928, per ricordare il grande maestro Ottavio Tazzi, società attivissima guidata dai fratelli Teo e Nico Pasqualetti. Nome nuovo tra gli elite il ventenne Lorusso che madre natura ha dotato di grande talento, purtroppo al momento non sfruttato a dovere. Gangi, 22 anni, meno fantasioso ma più concreto, lo costringe alla corta distanza e lo batte sia pure di misura. Nei 56 kg. si ritrovano Alessandro Gangi, fratello maggiore di Gabriele e l’emergente Laurini della Palumbo Boxe.

E’ il terzo confronto, una vittoria a testa, questa vale il pass per i tricolori. Match tiratissimo, finito al fotofinish per Laurini, in virtù del terzo round, vinto di forza. Alessandro ha subito la pressione dell’allievo della Palumbo, la cui storia è emblematica per capire la passione alla boxe: “Vivo a Novara, lavoro 8 ore in un laminatoio. Tre sere la settimana vado ad allenarmi a Garbagnante dal maestro Palumbo, facendo in macchina 70 km. ma ne vale la pena, visto che sono stato promosso agli assoluti. Una soddisfazione enorme”. Nei 60 kg. la sfida è tra Faretina, altro allievo della Apot, campione uscente e Ranasinghe della Elite Boxing Club, proveniente dallo Sry Lanka, nome emergente. E’ una rivincita molto sentita, la prima volta a sorpresa ha vinto l’asiatico e Faretina vuole riscattare l’affronto.

Nel primo round, sembra sulla buona strada, ma dal secondo va in confusione e lascia l’iniziativa al longilineo rivale che infittisce gli attacchi e si porta a casa un successo importante. Inutile e gratuito il richiamo a Faretina (tenute) a 10” dalla fine. I superleggeri vedono di fronte Benkurichi (Domino) ragazzo di casa, campione italiano leggeri (2014) e Perrulli della Marciano di Cinisello, diretta da Biagio Pierri, lo scopritore di Roberto Cammarelle, oro olimpico 2012. Perrulli, tricolore youth 2013, buon talento, pensa al professionismo. Anche in questo caso è una bella. I due si rispettano e cercano di sfruttare gli errori altrui. Fuori torneo, pari spaccato. I giudici (2-1) scelgono Benkurichi. Annotazione personale: Benkurichi nei 64 kg. rende meno che nei leggeri, Perrulli al momento è al 60% di quando era youth e per crescere deve ritrovare stimoli e voglia di soffrire. Diversamente sarà un talento inespresso.

Anche nei welter, la sfida tra Mazzoleni 19 anni, fisico straordinario, papà di Bergamo, mamma del Venezuela, allievo di Frigerio (Frimas) nel lecchese, ritrova per la terza volta Bologna (Domino), coetaneo in crescita a sua volta. Il verdetto finale premia ancora Mazzoleni, gioia e disperazione del maestro: “Se si applicasse con continuità, invece di fare le capriole nelle ultime settimane per fare il peso, sarebbe un fuoriclasse”. Il divario con Bologna diminuisce progressivamente e al prossimo appuntamento potrebbe cambiare angolo vincente. Terzo finalista per la Apot, il medio Brusa, mancino di 22 anni, operatore ecologico, vincitore del Guanto d’oro, opposto all’albanese Sinanaj, allievo della gloriosa Grignani di Lodi, boxe frontale tutta di forza.

Incontro a senso unico, dominato da Brusa, mancino bene impostato, che colpisce e si sposta non dando bersaglio al rivale. Simpatico siparietto dopo il match tra i due. Chiede Sinanaj a Brusa: “Perché non hai accettato la battaglia a viso aperto?” Risposta: “Perché nella boxe vince chi mette la testa a disposizione dei pugni. Infatti ti ho battuto”. Nei mediomassimi il favorito Minorini della Segrate Boxe, si conferma campione come lo scorso anno, superando Andronico (The Ring), ragazzo del Sud, di una resistenza e generosità incredibile, ma troppo monocorde per superare lo sbarramento dei colpi di Minorini, più tecnico e rapido nel colpire. Lo scorso anno Minorini agli assoluti di Roseto degli Abruzzi si fermò ai quarti, battuto dal campione italiano, l’abruzzese Di Rocco, stavolta potrebbe fare meglio. Pass per gli assoluti anche per Caristo (Master Boxe 49 kg.), Kobe (Voghera, 91) e Spahiu (+91) della Bergamo Boxe, già campione nel 2014. Per i dieci lombardi l’appuntamento è dal 5 all’11 dicembre a Bergamo, che ospita la 94° edizione della rassegna nazionale.