Boxe, l’Italia batte la Croazia e conquista i quarti nelle WS 2018

Pubblicato il 15 aprile 2018 alle 14:18:18
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Grazie alla vittoria per KO del welter Mirko Natalizi, ai danni di Rudan, l’Italia Thunder lascia Pola in Croazia, con un prezioso successo sui Knights, sia pure di misura (3-2), precedendo la Colombia, nel computo totale, pur essendo alla pari nei punti. La sfida si è svolta al “Mate Parlov Center”, intitolato al più popolare pugile croato, un mediomassimo dalla classe cristallina, che nella lunga carriera ha vinto tutto, dai Giochi olimpici a mondiali ed europei, uno tra i pochissimi che batteva regolarmente i cubani, in quegli anni ’70 veri castigamatti, continuando ai vertici anche da professionista, sotto la guida di due italiani, Ezio Barbieri e Gianni Scuri che lo portarono all’europeo e al mondiale. In questa struttura, la Croazia, ha cercato invano il primo successo a spese dell’Italia, che proprio contro i Knights, aveva ottenuto l’unica vittoria il 2 febbraio scorso, a Firenze nel primo turno del torneo eliminatorio. Stesso risultato per l’Italia anche a Pola, davanti ad un numeroso pubblico, in prima fila l’ex europeo dei massimi Zeljko Mavrovic (27-1) nato a Zagabria, capelli alla moicana, europeo dal ’95 al ’97, battendo nell’ultima difesa Vincenzo Cantatore, e l’ultimo match disputato a Uncasville negli Usa il 26 settembre 1998, tentando di conquistare il mondiale WBC, contro il canadese di nascita, inglese di passaporto Lennox Lewis. Impresa impossibile ma prova generosa.

L’Italia per avere la certezza del passaggio doveva finire 4-1, una vittoria in più della Colombia. Per fortuna ci hanno pensato i pugni pesanti di Mirko Natalizi a fare la differenza. Ai successi di Vincenzo Picardi (52), Michael Magnesi (60) e Mirko Natalizi (69) doveva aggiungersi quello di Guido Vianello (+91), che affrontava il modestissimo Ante Verunica, 27 anni, professionista dal 2014 e un record insignificante (3-5-1) e quattro sconfitte nelle ultime prove. Vianello, a questo punto non poteva sbagliare. Invece ha disputato uno dei più brutti match degli ultimi tempi. Il gigante romano attraversa un involuzione tecnica preoccupante. Il tecnico che lo guida, militare come lui, evidentemente ha le idee più confuse del pugile. Dopo la sconfitta a Cernusco sul Naviglio (Mi) il 17 marzo scorso, contro l’inglese Frazer Clarke, vice campione europeo, che aveva studiato bene l’italiano, dominandolo e facendolo anche contare, ci si aspettava un Vianello rigenerato, vista la modestia del croato. Che modesto si è confermato, solo generoso e resistente. Bastava che Vianello si muovesse sulle gambe, mandandolo a vuoto, rientrando col montante e qualche uppercut. Invece l’italiano statico e confuso, subiva la pressione di Verunica, che pur essendo inferiore, centrava Vianello con sventole prevedibili. Con tutto questo il croato non aveva vinto, ma due giudici, il russo e il lituano hanno segnato il 48-47 per lui, mentre l’irlandese aveva 50-45 per l’italiano. Che la piaga dei giudici sia ormai un virus insanabile è confermato, ma che Vianello stia marciandoo come i gamberi è altrettanto evidente.

La sconfitta del casertano Riccardo Valentino, campione italiano in carica, ma ancora inesperto per certi impegni, contro Marko Calic, per anni campione nazionale, 30 anni, professionista imbattuto (6), nativo di Pola, beniamino di casa era largamente prevista. Match a senso unico, dominato dal mestiere e dalla consistenza degli attacchi del croato, come dimostrano i cartellini: 50-45 all’unisono. Nei 52 kg. prova orgogliosa di Picardi, che a 35 anni, di Casoria (Na), attivo dal 1998, in nazionale dal 1999, bronzo olimpico, mondiale ed europeo, tra il 2004 e il 2011, azzurro fino ai mondiali 2015 a Doha nel Qatar, ha confermato un buon rendimento. Il 2-1 contro il bulgaro Tinko Banabakov, bronzo agli europei 2017 nei 49 kg., undici anni più giovane, campione nazionale da tre anni, toglie qualcosa al nostro che aveva vinto quattro riprese su cinque. Ma l’irlandese Casey optava per il bulgaro (48-47), mentre lituano e inglese concedevano il minimo (47-48) al nostro per la vittoria. Il leggero romano Michael Magnesi, 22 anni, professionista imbattuto (11), dopo la sconfitta netta contro il titolato francese Oumiha, argento a Rio e oro iridato 2017, cercava un pronto riscatto. Ottenuto contro Stefan Ivanov, il secondo bulgaro immesso dalla Croazia, 25 anni, titolare agli europei del 2015 e 2017, con scarso successo nei 56 kg.

Magnesi ha vinto di forza, mettendo nei colpi quel peso che mancava al bulgaro, tecnicamente bravo, mobile e veloce di braccia e anche nelle schivate, ma inconsistente nella sostanza. L’italiano lo ha letteralmente macinato ripresa su ripresa, entrando nella guardia e colpendo pesantemente sopra e sotto, dilatando il vantaggio, fino a diventare abissale: 49-45, 50-41, 50-44 il verdetto. C’era attesa da parte dei tecnici e del pubblico per vedere all’opera l’altro romano, il welter Mirko Natalizi, 22 anni, campione nazionale 2016, reduce da due clamorosi ko contro rivali non certo facili. Prima col professionista francese Dehez e poi con l’inglese Pattison che era favorito. Contro Mate Rudan, vice campione croato 2017, è stato come affondare il coltello nel burro. Dopo una prima sfuriata di Rudan, è bastato allungare i guantoni e il croato si trovato a sedere sul tappeto. Finito a fatica il primo round, nel secondo altro tuffo e l’arbitro irlandese Casey giustamente lo rimandava a casa. Grandi feste a questo welter che fa effettivamente male e che grazie ai suoi KO, da la promozione per i quarti, a parità di punti con la Colombia. Quando si vince per KO è giusto fare i complimenti, ma è anche doveroso dire che Natalizi al momento è troppo scoperto e non si muove sul tronco. Non tutti gli avversari sono teneri come Rudan.

La classifica del girone europeo, dopo il 3-2 della Gran Bretagna sulla Francia premia i Leoni d’Albione, in testa anche nel ranking assoluto. A Newport, si è confermata sfida bollente, con la rimonta dei padroni di casa dopo aver subito due sconfitte iniziali ad opera del bulgaro Asenov (52),campione d’Europa delle ultime due edizioni, idem con l’europeo U22 e del leggero Oumiha argento a Rio, oro ai mondiali 2017, ai danni di Cawley e Asanau il bielorusso campione europeo U22, superati nettamente. La rimonta iniziava col mancino Fail argento nel torneo U22 che dominava il modesto Bertogal, mentre il mancino irlandese Ward, campione europeo, costringeva alla resa Diabira al quinto round. Nettissimo il successo dell’emergente gigante Dacres (1,96) di 24 anni sul romeno Nistor, nei +91. A questo punto non occorre più attendere gli esiti delle sfide riguardanti l’India, essendo ininfluente qualsiasi punteggio possa raggiungere. Il discorso riguarda la Colombia, al momento ottava.

L’emittente che trasmette in differita le WSB riguardanti l’Italia Thunder, indica l’inizio alle 00.15, e già l’orario penalizza non poco gli appassionati della boxe. Orario che regolarmente slitta di oltre mezz’ora, chiudendo alle 2.30 di notte il servizio. In quanti hanno resistito fino a quell’ora? Visto che il ritardo è ormai fisiologico, ci chiediamo quale utilità possa avere la trasmissione. Che la FPI paga, quindi con un utile finanziario per l’emittente. Non sarebbe il caso di intervenire, per un minimo di rispetto nei riguardi degli spettatori?

 

Articolo scritto da Giuliano Orlando