Boxe:gli azzurrini al Bocskai ungherese

Pubblicato il 13 febbraio 2017 alle 20:29:53
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Debrecen è una città ungherese di 200.000 abitanti, dove nel 1956, sotto il segno dell’URSS, , venne inaugurato il torneo di pugilato Istvan Bocskai, che in questo febbraio ha festeggiato la 61° edizione. E’ l’evento più antico della seconda città ungherese, dopo Bupapest. Più antico del Festival dei Fiori, l’evento più importante della città, posta nel cuore della puszta, l’infinita pianura a Nord Est della nazione magiara. Fiori e guantoni in simbiosi, i primi ad agosto, i secondi a febbraio senza soluzione di continuità. Negli anni il torneo ha ospitato il meglio del mondo. Senza andare troppo lontano nel 2012 tra i vincitori figura un certo Joshua, che in quell’anno conquista l’oro a Londra, sia pure con la complicità di giudici non certo trasparenti. L’anno prima i cubani approdano a quattro argenti: Herrera, Iglesias, Larduet e nei +91 Robert Alfonso, pretendente al podio d’Olimpia, battuto dall’israeliano Abdelghani in finale. Tra i vincitori i russi Ayrapetyan, Vodopyanov, Gazizov, Ivanov e Mekhontsev. Oltre al gallese Andrew Selby. L’Italia coglie l’ultimo oro nel 2014 col massimo Fabio Turchi e l’argento con Fabrizio Cappai.

Lo scorso anno, tra i vincitori figurano l’inglese Yafai (49), visto alle WSB contro il nostro Federico Serra, il gallese Cordina (60), l’azero Aliyev (56) e il croato Hrgovic (+91). Nomi di qualità. Nell’edizione appena conclusa, l’Italia guidata dai maestri Cirillo e Di Giacomo, si presenta con cinque giovani: Francesco D’Alessandro (49), Cristian Zara (52), Raffaele Di Serio (56), Francesco Iozia (60) e Aziz Abbes (+91). Bilancio in apparenza fallimentare: 2 vittorie e cinque sconfitte. Forse c’è stata la sottovalutazione di un torneo che ha sempre iscritti di qualità. Doveroso, valutare ogni singolo risultato. D’Alessandro ha perso col locale Virban, campione ungherese youth 2015, assoluto nel 2016, vincitore del torneo. Zara ha incrociato l’inglese Cawley, campione inglese 2015-2016, giunto secondo, battuto dal russo Ogannisyan, argento (2015) e bronzo (2016) agli assoluti. Di Serio 20 anni, campione italiano gallo, subito fuori contro il turco Alagas (19 anni), campione youth 2016, giunto in finale, sconfitto dal cinese Jiawel argento (2015) e oro nel 2016 agli assoluti cinesi. Senza nulla togliere ai meriti del turco, la sconfitta netta del casertano non induce all’ottimismo in chiave futura. Meno severo il giudizio su Iozia, vincitore sul magiaro Szucs, sconfitto dal numero uno moldovo Cvasiuc, 21 anni, con un 3-2, molto dubbioso. Un altro moldovo, il +91  Zavatin, ha battuto di misura Mouhidine, che si è presentato superando il ceco Salek (4-1). Zavatin sulla soglia dei 29 anni, in casa domina dal 2013, sul podio dal 2010. Esperienza da vendere e piazzamenti di qualità.

A Debrecen ha battuto l’uomo di casa Berki, poi l’italiano e in semifinale si è sbarazzato del croato Mindoljevic che aveva eliminato il favorito russo Magomed Omarov, 28 anni, campione d’Europa 2011, titolare ai Giochi di Londra e a due mondiali, il più esperto della squadra, sempre sul podio nazionale dal 2013, quando vinse il titolo a sorpresa, bronzo (2014 e 2016) e argento nel 2015. Vincitore ingiusto del nostro Vianello agli europei di Samokov nel 2015. Zavatin ha perso la finale contro l’ucraino Vikhrist, campione nazionale 2013-2014-2015, argento nel 2016. Il nostro giovane gigante ha disputato 3 round alla pari con Zavatin e il 3-2, fa capire che certe sconfitte valgono più di vittorie sul nulla. Per la cronaca, dei sette russi presenti, Ogannisyan (52), Bogomazov (60),Kovalchur (75), Kushitashvili (81) e Magomedov (+91) sono stati campioni nazionali, solo Khotenov (56) e Hashot (49) non sono mai saliti sul podio, pur prendendo parte agli assoluti diverse volte. I vincitori del torneo: 49: Virban (Ung), 52: Szaka (Ung); 56: Jiawei (Cina); 60: Bogomazov (Rus); 64: Konyu (Ung); 69: Samofalov (Ucr); 75: Alzhanov (Kaz); 81: Kushitasvoli (Rus); 91: T. Filipi (Cro); + 91: Vikhrist (Ucr).  Il prossimo traguardo maschile punta agli europei U22 fissato a Braila in Romania dal 13 al 23 marzo, meno di tre mesi dopo, sarà la volta dei continentali elite fissati a Kharkiv in Ucraina, dal 14 al 25 giugno. Fino ad arrivare all’evento clou della stagione, i mondiali ad Amburgo in Germania dal 25 agosto al 3 settembre.
                                                                           
Agli ordini di Emy Renzini e Laura Tosti, convocate al Centro di Assisi, da oggi al 20 del mese, 17 atlete in vista dei prossimi impegni femminili. Si tratta di Roberta Bonatti e Stephanie Silva (48),  Roberta Mostarda e Francesca Grubissich (51), Giulia Lamagna, Miriam Podda, Loredana Napo e Lucy Garofalo (54), Alessia Mesiano e Concetta Marchese (57), Irma Testa e Sara Corazza (60); Valentina Alberti e Carmela Donnacuio (64); Angela Carini (69), Monica Floridia e Assunta Canfora (75). Tantissimo Sud e quasi nulla del Nord. Mancano la De Laurenti (54) e Diletta Cipollone (in fase di guarigione dopo l’intervento alla mano destra) per completare tutto il meglio. Gli appuntamenti internazionali non mancano. Le azzurre debbono presentarsi come una forza d’assieme di prima qualità, per convincere gli scettici a non avere il braccino corto, ma riconoscerne il valore.