Boxe - I pronostici degli assoluti maschili e femminili 2019

Pubblicato il 7 dicembre 2019 alle 19:40:52
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Riprendiamo il discorso sugli assoluti èlite, fissati a Roma dal 10 al 15 dicembre al Palasantoro, zona tiburtina, patrocinato dal CONI e da Roma Capitale, organizzato dalla FPI in collaborazione con l'advisor FPI Artmediasport e con le ASD Phoenix Gym, Arcesi Boxe e Bellusci Boxe Promotion ed il Comitato Regionale FPI Lazio. Per i maschi, è la 97° edizione, la 18° per le femmine. Presenti in totale 193 atleti, 131 uomini e 62 donne. Il primo colpo di gong martedì 10 dicembre (ottavi maschili), l’11 mercoledì i quarti sempre uomini. Giovedì 12 inizia il torneo femminile partendo dai quarti, visto che sono iscritte otto atlete in sette categorie: 48, 51, 54, 57, 60, 64 e 69, mentre solo tre iscritte nei 75 e 81 kg. Nessuna nei +81. Il giorno 13 (venerdì), sarà quello più pieno con le finali WBC-FPI di tre categorie. Superwelter: Simone Giorgetti (Toscana) c. Stefano Lucca (Lombardia); medi: Simone Brusa (Lombardia) c. Gianluca Pappalardo (Sicilia); massimi: Edoardo Giustini (Toscana) c. Massimo Notari (Toscana), tutti sulle otto riprese nella serata. Nel pomeriggio proseguono gli assoluti con le semifinali uomini, mentre il 14 si disputano quelle femminili sempre su due ring. L’assegnazione dei titoli nel pomeriggio di domenica 15 dicembre, con inizio alle ore 14. Il giorno 13 saranno presenti quali ospiti d’onore il campione del mondo WBC dei massimi, Deontay Wilder e il presidente del WBC Mauricio Suleiman.

Precedenza alle donne, guerriere entusiasmanti, arrivate ai vertici nell’anno olimpico. Decisamente più incerte, oltre che stimolanti le previsioni per il settore. Contrariamente a quanto avvenne nel 2018 a Pescara, col ritiro improvviso di alcune delle favorite, nella maggior parte facenti parte dei corpi militari, la rassegna romana dovrebbe rappresentare realmente il vertice italiano in rosa. Nei 48 kg. torna Roberta Bonatti, reduce da una stagione da incorniciare, con un nuovo look e la stessa grinta di sempre. La piacentina allieva di Alberti, sulla carta ha il titolo assicurato e sarebbe il terzo (216-2017), salvo che la campana Giovanna Marchese (FFOO) scesa di categoria non disputi un torneo oltre le attese. Nei 51, attesi i fuochi artificiali. La ligure Fadda in costante crescita, reduce da europei e mondiali è ben decisa a concedersi il bis. Di parere assolutamente diverso la romanina Stephanie Silva, salita di categoria, bronzo europeo 2017, tricolore 2015, che intende riprendere alla grande, l’emergente abruzzese Olena Savchuk in crescita esponenziale, per non parlare di una certa Martina La Piana, classe 2001, prima volta con e le èlite, ma un curriculum da jr. e youth da paura (per le altre). Curioso di vedere questo poker rosa in azione. Non meno equilibrato il vertice dei 54 kg. con la piemontese Giulia Lamagna chiamata a difendere il titolo e convincere i tecnici di meritare una prova d’appello dopo lo scivolone agli europei di Madrid. A cancellarne i sogni ci proveranno Giordana Sorrentino, 19 anni e la promozione ai mondiali, pronta a far piazza pulita delle rivali, come fece nel 2018 nei 57 kg. Altra pretendente al podio, la casertana Francesca Martusciello (tricolore 2017) decisa a esplodere. Mentre la campana Concetta Marchese, si è ritirata all’ultimo momento. Nei 57 kg. torna Alessia Mesiano, ex iridata 2016, che punta al bis, dopo la vittoria del 2017. L’avversaria più ostica potrebbe essere la veneta Biancamaria Tessari classe 2000, europea youth 2018, mentre Mussari, Panait, Salatino e Pepe formano il quartetto aspiranti al podio più basso. Altra categoria rovente quella dei 60 kg. che vede a confronto la campionessa d’Europa in carica Francesca Amato, 30 anni, titolare uscente, primo titolo nel 2014 nei 69 kg., in rotta di collisione ecco Rebecca Niccoli, vent’anni freschi, uscita dal tunnel degli infortuni, che l’hanno tormentata per oltre un anno. La mancina pavese, esordiente nella rassegna maggiore, esame di maturità con vista su Tokyo 2020. Nel 2017 ai mondiali youth di Gawahati in India, dopo aver battuto l’olandese Heijnen, fresca europea, veniva defraudata della vittoria contro la locale Boro, con un 3-2 incredibile. Di certo la finale Amato-Niccoli è imperdibille. Senza dimenticare che è presente Sirine Charaabi, 20 anni, allieva dei Perugino, un talento ancora inespresso. Nei 64 un nome su tutte, ovvero Angela Carini, argento europeo e mondiale, la protagonista con Irma testa, di una stagione fantastica. Angela è stata la star incontrastata nelle giovanili e percorre lo stesso tracciato da senior. Ha già vinto il tricolore nei 75 kg. (2017), nei 69 (2018) e si appresta a cingere l’oro nei 64. Un primato anche questo. Mi scuso con la altre, ma non saprei chi affiancare alla campionessa campana. Nei 69 kg. Assunta Canfora appare decisa a bissare il successo di Pescara, ottenuto con fatica, di fronte alla ostinata resistenza dell’emiliana Galizia in semifinale. Sulla sua strada la siciliana Monica Floridia, due tricolori già incamerati (2016-2017) e una battaglia stressante contro tanti problemi fisici, su tutti dolori alla spalla destra e la giovanissima Sabrina Er Raqioui, 19 anni, ottima nelle youth, al primo test assoluto. Da seguire anche la pugliese Raissa Argentieri 20 anni e la lombarda Daniela Albini. Conti presto fatti nei 75 kg. finale scontata tra la campana Sarah Di Palma, che scende di categoria, e l’ascolana Carlotta Paoletti, entrambe tricolori negli 81. Dove la Severin conta di ottenere il quinto tricolore, sfidando l’abruzzese La Barbera e la toscana Ghilardi, una delle meno giovani a Roma, che fece doppietta nel 2011-2012, ma che non molla anche se destinata a cedere il podio alto ad altre più giovani.

 

Considerato che tra gli uomini solo quattro dei campioni uscenti saranno presenti, le altre sei categorie premieranno nomi nuovi, non essendo iscritto nessun ex tricolore. Nei 49 kg. il campione Damiano Cordella è salito nei 52, assente l’argento La Fratta, il favorito diventa l’abruzzese D’Alessandro, dal buon fraseggio tecnico ma poca resistenza. Rivali diretti il toscano Esposito, il sardo Derosas e l’emiliano Maida. Nei 52 Gianmario Serra, dato come favorito d’obbligo per puntare al poker dopo la striscia vincente 2015/16/17, si è ritirato nei giorni precedenti il campionato. Uscendo il titolare in nazionale, vincitore anche all’estero, da considerarsi uno dei migliori in Europa, si apre la porta per Damiano Cordella salito di categoria, ma occhio a Patrick Cappai e Massimo Spada, 19 anni entrambi, il futuro della categoria, che intendono debuttare agli assoluti e lasciare il segno. Nei 56 il campano Gianluca Russo punta deciso al bis, dopo l‘oro a sorpresa del 2018, ma la categoria ha altri pretendenti, soprattutto il toscano Erylmaz, deciso a capovolgere l’esito della finale 2018, anche se non sarà facile. Attesi con curiosità Daniele Oggiano, ottimo negli youth e il piemontese Cuomo molto forte ed esperto. Da seguire il terzetto del 2000: Barbato, Zambarino e Sardone, per guardare al futuro. Nei 60 kg. Giuseppe Canonico è chiamato a difendere il titolo e troverà avversari diversi da quelli battuti a Pescara. Il più quotato è il calabrese Osnato, argento uscente nei 64, il sardo Rubino sceso di categoria e il campano Imparato. Il resto della categoria non sembra indicare pretendenti quotati. Da osservare il laziale Simone Spada, debuttante di qualità. Nei 64 assente il romano Andrea Scarda campione uscente, campo aperto senza un favorito netto. Ai campionati laziali, si è messo in luce Armando Casamonica classe 2000, si tratta di capire se i vari Slamani, Girondini, Argento, Scalcione e Tramontana faranno valere la maggiore esperienza. Categoria interessante nei 69 kg. col ventenne Gianluigi Malanga, pugliese di nascita, nel giro della nazionale, passato dalla Boxe Livorti alla Phoenix di D’Alessandri a Roma, uscito in semifinale nel 2018 con un verdetto di 3-2 paradossale contro il veneto-tunisino Ben Haj Aouna, che vincerà il titolo, si presenta per centrare l’obiettivo tricolore. Non sarà facile per la presenza di Vincenzo Arecchia delle FFOO, 23 anni, alla prima esperienza da élite, azzurro negli anni scorsi, soggetto di talento ma dal rendimento alterno. Dovrebbe essere la finale probabile, salvo imprevisti e sorprese. Nei medi senza i migliori, il più quotato sembra il catanese Simone Buremi, ottimo negli youth nei 69 kg., non è riuscito ad esprimersi come si sperava. Questa potrebbe essere l’occasione per tornare alla ribalta. Ben 16 gli iscritti, ma il numero purtroppo non fa qualità. Nei mediomassimi c’è il concreto rischio di rivedere la stessa finale 2018: il carabiniere di 30 anni, Raffaele Muno e il lombardo di colore Elmaghraby allievo dei Salvemini a Bollate (Mi), con il rientro del pugliese Federico Antonaci, 22 anni, argento 2017, a fare da guastafeste. Sono 14 i massimi (91) alla caccia del titolo che dal 2015 è dominio di Simone Fiori. Il pugile romano in quel periodo si trova ad Assisi per la stage, quindi non potrà partecipare agli assoluti. Assenti i due favoriti: Fiori e Mouhiidine, con ottima tempestività è tornato il siciliano Gianluca Rosciglione, assente nelle ultime due edizioni, dopo aver tentato inutilmente negli 81, per ben sei volte la conquista del tricolore. Argento nel 2012 e 2016, terzo nel 2011, 2013, e 2014, fuori subito nel 2015. Stavolta potrebbe essere il tentativo giusto. Da podio Walter Melluzzo, figlio d’arte, Matteo Frison e Gabriele Casella. I +91, all’insegna della longevità. Su otto iscritti, due hanno 40 anni (Monti e Boschi), due 31 (Chavez e Galli). Le punte sono il veneto-ucraino Tonyshev, il romano Carlesimo e il giovane siciliano Luciano, non ancora ventenne. Questi i pronostici personali, vedremo al dunque quanto si sono avvicinati alla realtà. A questo punto, buon pugilato a tutti gli appassionati della noble art.

Giuliano Orlando