Boxe: Fragomeni riempie il Teatro della Luna e vince per ko

Pubblicato il 15 gennaio 2017 alle 19:54:47
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Da una parte il gigantesco Palaforum con i Green Day, accanto il più intimo Teatro della Luna con un ragazzo di 47 primavere che non suona la chitarra per incantare il pubblico. La sua specialità è il pugilato, arte nobile di antichissima data e il suo intento è convincere il pubblico e soprattutto se stesso, se sia ancora possibile sognare i colori dell'Europa. Il test proposto dagli organizzatori, non era proibitivo, ma neppure sicurissimo, considerato che il magiaro Polster era reduce da due vittorie per ko. D'altronde Fragomeni non combatteva da ben 15 mesi se consideriamo l'ultimo confronto di scarso impegno e da ben 26, in rapporto all'ultimo impegno titolato, relativo all'europeo disputato a Mosca il 24 ottobre 2015, contro il russo Rakhim Chakhkiev. La boxe esercizio di alta precisione, mette nel conto dei rientri, specie se prolungati, la ruggine dell'inattività, che si traduce nella scarsa  precisione dei colpi oltre al dosaggio delle energie, per non incorrere nell'errore di finire senza fiato. Tutto questo era noto all'ungherese Tamas Polster (21-10-1), un massimo di 94 kg. contro gli 88 dell'italiano, che ha giocato le sua carte in avvio, mettendo in mostra buona velocità di braccia e anche un certa mobilità di gambe. sapendo che a gioco lungo, la migliore sostanza tecnica e atletica, avrebbe fatto la differenza. Che conoscesse il mestiere lo si sapeva, restava da capire quanto il fuoco dell'ospite durasse, contro un Fragomeni partito cauto, com'è sua abitudine, che stava appunto scaldandosi col passare dei minuti.

Il tutto si è concluso nel cuore del terzo tempo, quando un montante sinistro di precisione chirurgica ha colpito il fegato di Polster, facendolo sobbalzare prima di  finire al tappeto, capace di rialzarsi con grande sforzo, ma incapace di muovere le gambe per effetto del pugno che non perdona. Giustamente l'arbitro lo ha fermato per kot. Risultato che premia un ritorno, bisognoso  che forzatamente di ulteriori test prima di capire se Fragomeni può puntare all'europeo con possibilità di farcela. Di questo è consapevole per primo il pugile, che nel dopo boxe ha detto con estrema onestà di essere soddisfatto ma nel contempo tre round non possono dare risposte a lungo termine. "Gli  aspetti positivi sono la sensazione positiva sul piano fisico. Non mi ero neppure scaldato, quindi avrei aumentato il ritmo e prodotto un volume di colpi superiore. Inizialmente ero troppo legato ma questo per me è fisiologico, essendo un diesel il mio motore. Anche sulla mobilità sul tronco debbo scaldarmi per muovermi come voglio. Il colpo al fegato non è stato casuale, è una specialità della casa, fin dai tempi del "nonno", l'indimenticabile Ottavio Tazzi il maestro delle Doria, che mi accolse trattandomi come un figlio. Vincere per ko è sempre importante, ma nel contempo non mi ha dato la risposta che chiedevo alle sei riprese, sulla tenuta. Polster ha mano pesante, questo lo sapevo come che sotto soffre. Mi ha colpito piacevolmente la partecipazione massiccia del pubblico, che ha riempito il teatro, dando una dimostrazione di affetto da commuovermi. In fondo sono un vecchio guerriero che da quasi trent'anni calca il ring. Eppure molti i giovani, tanta presenza femminile, venuti a vedermi e ad incoraggiarmi. Il successo di pubblico ha ripagato le attese. Angelo Valente l'organizzatore che ci ha creduto, come la Leone Sport lo sponsor major e la Sap Fighting Style, hanno avuto ragione". Fragomeni è già all'opera per il prossimo impegno, previsto fra meno di due mesi. La località potrebbe essere in Sardegna, con una serata assieme all'isolano Salvatore Erittu, stesso peso, già campione nazionale e dell'EU, ottimi amici da sempre. "Nell'occasione troveremo uno più impegnativo di Polster per valutare i progressi e le prospettive. L'ho detto subito, il traguardo è la cintura europea, ma non un tentativo velleitario. Se ci arrivo, debbo avere la consapevolezza che quel titolo, fallito due volte, me lo gioco ad armi pari".             

Il contorno dedicato alla Kick boxing, ha visto una dozzina di incontri, tutti molto combattuti. Interessante il torneo nei leggeri. Vinto dal milanese Alberti sul romeno Dinga, che aveva impressionato contro l'olandese Rose, costretto alla resa dopo due kd. di fronte allo scatenato allievo di Valente, che si era imposto a sua volta sul battagliero Avogadro. Ha vinto anche la longilinea milanese Caruso di fronte alla quotata Montalbini di Senigallia. A sorpresa, il romeno Mitu, dopo una partenza a razzo, ha ceduto di fronte al campione italiano Armanini, che ha saputo dosare meglio le energie, costringendo Mitu ad una affannosa difesa nel terzo e decisivo round.  In luce l'albanese Xhaja, 22 anni nei massimi, il medio Mirno e il romeno Manolea.