Boxe: Fiordigiglio, realtà italiana verso l'Europa

Pubblicato il 11 gennaio 2015 alle 21:34:34
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Non si può dire che il parco dei pugili italiani sia ricco di campioni. Il settore paga il mancato ricambio da diversi anni. La scelta di privilegiare il movimento dilettantistico, che ha dato risultati importanti a livello olimpico e mondiale, è stato pagato con l’impoverimento dei prize-fighter. Fa eccezione il superwelter Orlando Fiordigiglio (20) che sul ring di Arezzo, ha letteralmente giustiziato con un perfetto gancio al mento l’iberico Jose Del Rio (18-6) ponendo fine alla sfida dopo neppure due round.

La sfida valeva la cintura UE dei superwelter, tenuta ben salda dall’italiano, è il frutto di tanto lavoro in palestra, che il paziente Meo Gordini, un maestro di lungo corso, porta avanti nel suo gym di Ravenna, dove insegna boxe da mezzo secolo. L’insegnante romagnolo non è un mago, ma mangia pane e pugilato a tempo pieno. Non fosse altro, i due figli si sono orientati alla noble art sia pure con risultati diversi.

Luca, medio jr. dopo l’ottimo avvio, quattro successi su altrettanti incontri, per problemi fisici e di lavoro, smetteva l’attività, orientandosi sulla scia di papà. La figlia Terry, ha viaggiato in parallelo con lo studio e il pugilato, arrivando ai massimi traguardi, dai titoli italiani alla doppia medaglia mondiale, argento nel 2012 e bronzo lo scorso anno, nei pesi minimi. In piena attività, punta ai Giochi di Rio e alle WSB del dopo olimpiadi. Questo il mondo del maestro che con molta dedizione e umiltà, guida il giovanotto nato a Torre del Greco (Na) ma aretino a tutti gli effetti, con un pizzico  di bnel cuore, visto che pur di allenarsi con Gordini, si snocciola viaggi non indifferenti. Fiordigiglio non è un novellino, ha compiuto 30 anni lo scorso primo luglio, ma ha sicuramente margini di miglioramento, come dimostra ad ogni incontro. Non è stata la sua una crescita sparata, semmai il contrario.

L’avvio, iniziato con Mario Loreni, col quale ha appena rinnovato il contratto quinquennale, pur positivo, non risultava trascendentale. Quello che impressionava era la struttura fisica decisamente imponente, alla quale faceva riscontro troppa rigidità e poca convinzione nei suoi mezzi. Per contro, il giovanotto dimostrando carattere e costanza, si trasferiva negli USA, dove sicuramente l’esperienza risultava positiva, anche se certi difetti di base apparivano difficili da cancellare. Il salto avveniva nel 2013 col titolo italiano superwelter a spese di Domenico Salvemini, poi la conquista della cintura UE, battendo con sicurezza il pur scaltro Giuseppe Langella, iniziando la serie delle vittorie prima del limite, proseguite contro Ruben Varon, Stefano Castellucci e l’altra sera con l’altro iberico Del Rio, non un super, ma pur sempre avversario da tenere in considerazione.

Ad Arezzo, la distanza tra i due è stata abissale fin dal primo istante. Sfruttando l’allungo e la maggiore rapidità dei colpi, il nostro atleta ha costretto praticamente alla fuga un rivale parso subito in difficoltà. Già al termine del primo round si capiva che la sentenza non era lontana. Così è stato, con una perfetta esecuzione. Si è visto un Fiordigiglio più mobile anche sul tronco, capace di costruire attacchi coordinati con le serie, confermando che le speranze per l’assalto all’europeo rappresenta un traguardo alla sua portata.
Al momento il campione europeo in carica è il tedesco, nato in Ecuador, Jack Culcay pugile di ottima qualità, ma non insuperabile. Lo sfidante ufficiale è il francese Cedric Vitu, dal pugno pesante, al secondo tentativo. A fine mese sapremo chi ha vinto l’asta e il vincitore dovrà vedersela con Fiordigiglio. I tempi sono abbastanza lunghi, ma potrebbero abbreviarsi, visto che corrono voci di sfida improbabile, anche se è tutto da verificare. I sussurri giungono da entrambi i fronti. Il campione potrebbe lasciare se avrà l’opportunità di un confronto mondiale, passando da una semifinale. Il transalpino potrebbe aver problemi di allenamento, mettendo a rischio l’opportunità.

Mario Loreni, segue con molta attenzione la situazione: "Le voci ci sono, anche se nulla è ufficiale. Comunque noi siamo pronti e visto la grande partecipazione di pubblico, col Palasport “Mario D'Agata” esaurito, farò il possibile per dare a Orlando l’opportunità europea davanti al suo pubblico".

Altra domanda: il futuro di Bundu?
“Leo si gode giustamente il riposo dopo una battaglia impegnativa. Abbiamo possibilità per un ritorno negli Usa, ma se la faccenda andasse troppo per le lunghe, vedrò di farlo combattere per una cintura e magari con un rientro al vertice europeo. Il pugile è deciso a tornare sul ring con più entusiasmo di prima. Ha dimostrato a tutto il mondo di essere una dei migliori welter proprio nel giorno della sconfitta, costringendo un campione come Thurman a snaturare la sua boxe, per evitare un confronto all’arma bianca. Il segno che Bundu resta uno dei migliori al mondo”.