Boxe, Europei schoolboy-girl al via a Tbilisi: la presentazione

Pubblicato il 1 agosto 2019 alle 19:58:43
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Appuntamento importante per la boxe giovanile, ovvero schoolboy e girl, ovvero la categoria più verde in assoluto dove si combatte. Stavolta sarà Tbilisi, la capitale della Georgia, sede inedita di una delle nazioni ex Urss, da sempre tra le più forti a livello dilettantistico. La categoria è in continuo sviluppo, settore femminile compreso, sotto la spinta del presidente europeo e vice mondiale, Franco Falcinelli che ha puntato molto sui settori giovanili, incrementando le competizioni, come gli U22, ormai stabilmente nel calendario continentale, con sempre maggiore attenzione da parte di tutte le nazioni. La storia europea degli schoolboy nasce nel 2003 a Roma e annualmente ha disputato l’evento, con sempre più adesioni. Per la prima volta la Georgia ospita gli europei schoolboy e girl, giunti alla 17° edizione per il settore maschile, alla seconda per il femminili. A livello statistico, in Russia si sono disputate cinque edizioni (2005, 2009, 2011, 2012, 2015), due in Ungheria (2004, 2014), due in Bulgaria (2010, 2018), una ciascuna in Italia (2003), Ucraina (2006), Inghilterra (2007), Serbia (2008), Irlanda (2013), Croazia (2016), Romania (2017) e Georgia (2019).

A questa edizione partecipano atleti nati nel 2005 e 2006 (13-14 anni), si combatte sui 3 round di 1’30”, il resto del regolamento è identico alle altre categorie. Il settore femminile è entrato nell’ambito europeo dal 2018. Si combatte al Palasport ubicato solitamente al campionato di volley, capace di 1500 spettatori, Record di iscrizioni, avendo toccate le 30 nazioni presenti (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Inghilterra, Estonia, Finlandia, Georgia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Kosovo , Lettonia, Lituania, Malta, Moldavia, Paesi Bassi, Macedonia settentrionale, Polonia, Romania, Scozia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia e Ucraina).

Ad Albena in Bulgaria nel 2018, furono 28. Le categorie sono così suddivise: Femminili: kg. 36, 38, 40, 42, 44, 46, 48, 51, 54, 57, 60, 64 e 70 kg, Maschili: kg. 38,5, 40, 41,5, 43, 44,5, 46, 48, 50, 52, 54, 56, 59, 62, 68, 72, 76, 80, 90 e 105. Nel 2018, nel settore femminile le categorie erano 12, aumentate a 13 quest’anno. Invariate tra i maschi. Si inizia domenica 4 agosto, il giorno precedente la cerimonia di apertura e si andrà avanti tra eliminatorie, ottavi e quarti fino all’8 agosto, venerdì 9 e sabato 10 le semifinali, domenica 11 agosto le finali, con sezioni dalle 15 e dalla 18. Presenti: Katie O’Keefe (Irl) 42, Valeria Telpis (Ucr) 48, Anastasia Kramarenko (Ucr) tutte bronzo uscente; Izabella Devenyi (Ung) 54, oro Coppa Nazioni 2019; tra i boy, Abby Briggs (Ing) 60 e Savelii Suprunets, (Ucr) 65 entrambi argento uscenti. Il c.t. Giulio Coletta ha scelto i 10 titolari dopo i test ad Assisi. 41,5: Francesco D’Ascari (9+-8-1=); 43: Davide Pascazio (2-2-1); 46: Davide Coletta (1-1-1); 48: Mattia Spinelli (12-0-0); 50: Angelo Di Luggo (5-4-2); 52: Samuele Gugliotta (5-0-0); 54: Mattia Pezzinga (10-1-2); 56: Danilo Mastrorillo (11-8-2); 59: Davide Fiori (7-3-2); 62: Tiziano Guglielman (8-3-0).

Coletta, il responsabile della squadra mette in chiaro che da sempre reputa questa categoria un fase di passaggio e non oltre:

“Per capire la situazione il pugliese Mastrorillo è l’atleta con più attività con 21 incontri, ebbene ci sono russi, ucraini bielorussi, tutti i paesi anglosassoni che partono da 50 incontri per arrivare a cento e più. Illudersi di stare alla pari è utopistico. Loro iniziano a fare tornei prima dei dieci anni e partono da basi per noi impensabili. I russi e le russe fanno selezioni con un minimo di 10.000 bambini, ovvero tutte le scuole tengono corsi di pugilato e lo si vede dai risultati. Tra i maschi, nelle 16 edizioni precedenti la percentuale di ori è stridente, oltre l’80% è russo, nella prima edizione femminile tutte le 12 russe sono arrivate sul podio: 6 all’oro, 5 all’argento e una al bronzo. I boy sono andati ancora meglio, hanno conquistato 14 ori (su 20), 3 argenti e 3 bronzi, tutti sul podio. Come potrebbe essere diverso, quando il russo più inesperto combatte da cinque stagioni e ha almeno 70-80 incontri. Per batterli devi trovare uno come il toscano Genovese che nel 2016 vinse l’oro frastornando il russo l russo Bobkov, indicato favorito assoluto. Purtroppo dopo quella vittoria non ha saputo confermarsi, mentre altri come Baldassi e Micheli si stanno distinguendo tra jr. e youth. Per questo dico che per i nostri si tratta di una fase di passaggio, senza mettere in bilancio le medaglie, anche se tutti combatteranno per arrivare più avanti possibile”.

Quali gli azzurrini più quotati?

“Meglio dire più esperti anche se nessuno è un fenomeno. L’unico che ha preso parte all’edizione scorsa è Guglielman, allievo del maestro Fabio Carice della Versus Boxe nel Lazio, con buone basi, ma anche per lui di fronte a coetanei che sembrano ventenni, è dura batterli. Spinelli della Boxe Latina, cresciuto da Domenico Prezioso, ha carattere e tecnica, potrebbe risultare la piacevole sorpresa, ma senza illudersi. Da Pascazio, unico del 2006, Coletta che ha tre incontri, come Gugliotta a quota cinque, anche una sola una sola vittoria sarebbe l’impresa. C’è poi il sorteggio da sempre determinante. Trovi subito il russo, l’ucraino e altri dell’Est Europa, il bielorusso o un britannico e il discorso è quasi sempre chiuso”

La Francia non partecipa, come valuti questa scelta?

“Già l’attività è scarsa, se evitiamo anche questa opportunità allarghiamo l’handicap che già ci penalizza. Certo il divario dalle nazioni di punta è preoccupante e forse si dovrebbe trovare qualcosa per ridurlo. C’è poi il problema dei giudici che inconsapevolmente spesso favoriscono le nazioni più forti. Una situazione di cui si parla poco e invece andrebbe affrontata. Certe sconfitte ingiuste spesso ci fanno perdere il ragazzo. Chi ne ha centinaia, soprassiede. Per noi si tratta di aver gettato al vento il lavoro di anni”.

Nel 2018 ad Albena in Bulgaria, avete conquistato quattro bronzi (Crabargiu, Caiolo, Limone e Longobardo) e un argento con Giallanza. Ripetibile?

“Molto ma molto difficile. Ma questo non significa che tra i nostri ragazzi non ci sia qualche campioncino in erba. Per fare un esempio, nella prima edizione 2003, hanno vinto il titolo Amir Khan e i fratelli turchi Sipal, mentre un certo Frampton irlandese, campione del mondo professionista, si fermava al bronzo come l’inglese Campbell, oro a Londra”.

La responsabile femminile Valeria Calabrese, ha scelto le dieci girl ed è reduce dal trionfo inatteso e stupendo della siciliana Francesca Falconeri e l’argento di Jessica Erbasecca della scorsa edizione. Anche per lei un compito arduo che affronta con la solita determinazione e forte entusiasmo. Delle ragazze abbiamo fatto un ampio servizio la scorsa settimana.

Giuliano Orlando