Boxe: Cammarelle saluta con una vittoria

Pubblicato il 30 aprile 2016 alle 10:23:42
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Grazie Roberto Cammarelle per quello che in 21 anni di ring hai dato all’Italia. L’avventura agonistica di questo campione che ha onorato l’Italia con oro, argento e bronzo a cinque cerchi, due titoli mondiali, sul podio europeo diverse volte, si è conclusa l’altra sera al Palabadminton di Milano, con la vittoria, numero 209, su 234 incontri, iniziati nel lontano 1995 a meno di 15 anni. Carriera inimitabile di questo personaggio straordinario, festeggiato con calore dalla nazionale al completo, giunta a Milano da Assisi dove sta preparando l’assalto agli ultimi pass per Rio e non è voluta mancare al saluto del loro capitano. Grazie anche a Massimo Bugada che sta imparando sempre meglio il mestiere non facile di organizzatore, come ha dimostrato in questa occasione, ricevendo i tanti invitati nel modo migliore, aggiungendo alla sfida tra Italia e Francia, un ricco buffet  che ha avuto successo pieno. La federazione, che allestiva ufficialmente l’evento, nella programmazione dei 100 anni di vita, si è presentata quasi al completo, dal presidente Brasca al vice Lai, che rappresentava anche l’AIBA, i consiglieri Rosa, Musone e Di Gaetano. Cammarelle è stato premiato e applaudito con grande calore. Peccato che le varie emittenti, al di fuori di Sportitalia che ha seguito l’evento, abbiano ignorato il pur importante evento. Spazio al pugilato in maglietta con la sfida tra Italia e Francia, finita col successo azzurro 5-3, dopo incontri molto combattuti con molti applausi del pubblico. Lello Bergamasco, affiancato da Filimonov e Iccio Stecca ha proposto una formazione con inserimenti lombardi e qualche nome nuovo, che nell’occasione debuttava in maglia azzurra. La Francia ha messo sul ring ragazzi giovani, ben preparati e molto determinati, che hanno reso difficile il successo azzurro.

Nei gallo, il milanese Faretina, allievo della APOT 1828, dei fratelli Pasqualetti, ha perduto una grande occasione, facendosi battere da un Medj che ha saputo muovere le braccia in velocità, mente il milanese, abile a schivare non rientrava quasi mai. Nei leggeri, per il piemontese Reitano è stata una gara ad inseguire Ndiaye che non ha mai accettato il match, usando le gambe meglio di un centometrista e portando sventole che l’arbitro francese ha ignorato. Non così i giudici che hanno premiato il nostro, che almeno la voglia di combattere l’aveva dimostrata. Nei superleggeri, Donatello Perrulli allievo del maestro Biagio Pierri, lo scopritore di Cammarelle, della Rocky Marciano, fermo da sei mesi, ha offerto una buona prova contro il longilineo Boufoud, ottimo incontrista che ha reso non facile la vittoria del nostro ragazzo, in procinto di passare tra i neo pro. Perrulli ha boxato con intelligenza, prendendo qualche rischio ma portando i suoi attacchi con azioni bene coordinate. Non è stata un successo facile, per l’abilità del rivale, ma questo rende ancora più importante la vittoria. Nei 69 kg. tra Boufoudi e Giorgetti, un toscano, è stata battaglia a breve distanza dal primo all’ultimo istante del match. L’ha spuntata giustamente l’ospite, meglio attrezzato tecnicamente, mentre l’azzurro era tutto cuore e tenacia. La rivincita nei medi tra il francese Bamba e il mancino Cavallaro ha ripetuto il risultato precedente a favore del ragazzo siciliano, che è più completo e nel corse dei tre round ha fatto le cose migliori. Bamba ha cercato di tenere a distanza con le lunghe leve Cavallaro, che sia pure a tratti ha aperto la difesa del francese trovando bersaglio utile.

Troppo forte il torello francese Lele Sadjo, brevilineo di 85 kg. contro il generoso Minorini di Segrate, che ha tentato di arginare la furia offensiva di un pugile che conosce solo la marcia in avanti e colpisce con colpi pesanti.  Vittoria larga di Sadjo, ma applausi per Minorini che ha mostrato coraggio e ha fatto esperienza. Altro longilineo azzurro, il perugino Ettesami, anche lui al debutto contro Averland che ha fatto il gioco dell’italiano, gettando all’attacco  in modo frontale, punito regolarmente dai colpi lunghi e precisi di Ettesami, che vinto largamente.  Ed eccoci al match storico, l’ultimo di Roberto Cammarello contro il non certo longilineo El Gazi, comunque veloce di braccia, anche si capiva che l’italiano intendeva portare ai tre round il match. Niente da dire, anche in questa occasione, si è trattato del match numero 234, Cammarelle ha dimostrato la serietà della preparazione, muovendosi sulle gambe e colpendo con precisione, pur non affondando. Una vittoria anche del pubblico che lo ha seguito e applaudito a lungo. Un finale che ha concluso una storia esemplare di un atleta che da ring passa ala scrivania, continuando a restare in quel mondo a cui tanto ha dato e proseguirà a dare. Grazie Roberto.