Boxe: Cammarelle chiude la carriera a Milano il 29 marzo

Pubblicato il 12 marzo 2016 alle 13:47:08
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Bilancio positivo (7-3) per la Nazionale azzurra nella serata romana, contro una squadra russa molto sperimentale. Delle tre sconfitte, due riguardano i giovani Maietta nei gallo e Arecchia nei welter, contro rivali alla loro portata, come Sheikhov, mancino veloce e mobile e Uzlyan discreto e nulla più. Purtroppo i due casertani non hanno mostrato quel salto di qualità sperato. Maietta incapace di variare il tema offensivo tagliando la strada al rivale, che sapeva colpire e uscire con spostamenti laterali, Arecchia mai incisivo, titubante nel colpire e troppo rigido sul tronco. Di questo passo per il ct Bergamasco sarà dura farli crescere. Sul massimo romano Fiori, 26 anni, provato e riprovato in ogni tipo di torneo, i suoi limiti tecnici e caratteriali, oltre ad una limitata resistenza atletica, che lo pone sempre in affanno nel round conclusivo, è inutile illudersi. Dmitri Fomin, era l’avversario su misura per essere bloccato con i diretti, ma l’azzurro si è spento lungo l’arco dei round, subendo anche un conteggio. Hanno vinto i non più verdi Picardi (52), Valentino (60), rispettivamente contro il ventenne Salohutdinov, promettente ma prevedibile e il massiccio, forse più pesante Gireev, tenuto a distanza da Valentino. Previsti i successi di Mangiacapre (69), Cavallaro (75) e Manfredonia (81), contro avversari alla loro portata, ancora in formazione.

Preoccupante l’involuzione di Cavallaro, lontano dal lottatore visto lo scorso anno. Il mancino siciliano subisce gli avversari e reagisce solo con colpi isolati, ignorando le serie. Encomiabile la prova del massimo Alessio Spahiu, chiamato all’ultimo momento in sostituzione di Guido Vianello, infortunato allo scafoide della mano destro e in dubbio per il torneo di qualificazione a Samsun in Turchia, dall’8 al 18 aprile. Spahiu ha battuto il mancino Sergei Egorov, da non confondere con Alexey, campione Apb, tre volte rivale di Russo. Sergey è un pugile possente ma discontinuo, costretto a subire l’asfissiante pressione del bergamasco-albanese, uno dei pochi azzurri, che hanno mostrato di aver assimilato le direttive Aiba, che vuole la battaglia come il professionismo al quale da alcuni anni si rispecchia. Ultimo a salire sul ring, il plurititolato Roberto Cammarelle, fermo da 29 mesi, dai Mondiali di Almaty (Kazakistan) del 2013, dove colse il bronzo. Voto ottimale per questo ragazzo di 35 anni, attivo dal 1995, contro un giovane di 25 anni, quale Nikita Stogov, giunto agli ottavi agli assoluti 2015, che ha cercato di non sfigurare contro un Cammarelle in palla, che ha tenuto i tre round in modo valido, colpendo e muovendosi disinvoltamente. Esempio per tutti.

Cammarelle chiuderà ufficialmente la lunga carriera il 29 marzo a Milano, la sua città natale, salutando quel pubblico che lo ha visto esordire e crescere all’ombra della Rocky Marciano di Cinisello Balsamo, sotto la guida del maestro Biagio Pierri, il suo scopritore. La Bergamo Boxe della famiglia Bugada, col figlio Massimo quale promotore, allestirà al Palabagminton, la serata d’addio, con la sfida Italia-Francia, dove tra gli azzurri del ct. Lello Bergamasco, oltre a Roberto, figurano Clemente Russo (91), Manfredonia (81), i milanesi Perrulli (64) e Faretina (56). Diretta su Sportitalia e possibile intervento di RaiSport. Cammarelle ha tenuto a precisare: "Mi è sembrato doveroso chiudere nella mia città natale, anche se da anni vivo a Perugia vicino al centro federale di Assisi. Da aprile, le FFOO mi hanno affidato il ruolo di responsabile tecnico dell’attività agonistica. Ringrazio per la fiducia e mi auguro di essere all’altezza del compito".

Cammarelle
, nato a Cinisello Balsamo il 30 luglio 1980, debuttò sul ring il 9 aprile 1995 non ancora quindicenne. Col match del 29 marzo tocca quota 226 e, in caso di successo a Milano, festeggerà la 200esima vittoria in carriera contro 26 sconfitte, la maggior parte negli anni precedenti al 2004. Nel suo palmares, figurano: oro (2008), argento (2012) e bronzo (2004) alle Olimpiadi; Mondiali: oro a Chicago (2007) e Milano (2009), bronzo ad Almaty in Kazakistan (2013). Giochi del Mediterraneo: oro nel 2005 (Almeria-Spagna), 2009 (Pescara), 2013 (Mersin-Turchia). Titoli italiani, 8 assoluti e 4 di categorie giovanili (novizi A 1995, jr 1966; 2° e 3° serie 1977). Europei: 3 argenti (2002, 2006, 2011), 2° nel 1999. Unione Europea: oro 2004, 2005, 2006. Mondiali militari: oro 2004.