Boxe: Bundu, ko onorevole a Las Vegas

Pubblicato il 14 dicembre 2014 alle 19:16:59
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

Leo Bundu, 40 anni compiuti lo scorso novembre, non ha fatto il miracolo. Sul ring dell’MGM di Las Vegas, dove la boxe è ospitata da oltre vent’anni, anche se non ha nulla a vedere col Caesar Palace, nato nel 1966, dove la noble art ha sempre fatto parte degli spettacoli più programmati, l’italiano non possedeva la carta vincente. Nell’hotel casinò del leone, che giganteggia all’entrata, il nostro campione ha giocato una partita troppo in salita contro il talentuoso Keith Thurman (24-1nd), 26 anni, indicato come il più concreto prospect  della categoria.

Il risultato non è stato mai in discussione, addirittura era iniziato con un kd. al nostro, su combinazione dell’americano con Bundu a piedi pari, caduto in avanti. Niente di drammatico, ma premonitore. Il resto della sfida ha raccontato 11 round in carta carbone, che purtroppo puniscono Bundu in modo crudele, essendo venuto fuori un punteggio (120-107) che visto nei numeri, conferma la scelta degli scommettitori. La bugia sta nel fatto che almeno sette-otto riprese erano sul filo dell’equilibrio e i giudici hanno sempre scelto il pugile della Florida.

Fondamentale è risultata la tattica dell’americano, trasformato in attendista, lui che ha vinto 21 sfide su 24 per ko. Perché lo ha fatto? Qualche buontempone ha ventilato avesse problemi alla spalla. Personalmente sono del parere che non abbia voluto correre rischi, avendo assaggiato in partenza qualche colpo di Bundu, evidentemente pesante. La scelta ha penalizzato lo spettacolo, ma non per questo il match è risultato noioso. Thurman ha confermato di essere un fior di campione, velocissimo sulla gambe, rapidissimo nel colpire con una gamma di esecuzioni completa. Spostamenti e rientri e ottima condizione, visto che per 12 round è sempre rimasto su ritmi altissimi pedalando come un maratoneta al contrario.

Bundu ha dovuto violentare la sua abituale tattica di attendista, cercando di entrare nella guardia di un bersaglio sfuggente, ma velenoso per i rientri improvvisi. Un rivale più ostico non avrebbe potuto trovarlo. Ben diverso sarebbe stato se fosse andata in porto la precedente opportunità, offerta dall’IBF, per disputare la semifinale contro il romeno Ianut Ion (33-2) buon tecnico ma alla portata di Leo. Sfumato il confronto, è spuntato quello offerto dal procuratore americano Al Haymon, che offrendo Thurman non gli ha fatto un favore, semmai il contrario. L’americano è abile e intelligente, ha una base tecnica completa, fa male e ha l’età dell’esplosione. Per Bundu si è trattato di un gioco alla roulette russa, dove non è venuto il colpo a salve. Senza dimenticare che tra i due ci corrono le bellezza di 14 anni.

A parità d’età tutto sarebbe stato possibile, anche se con i se e i ma, non si raccoglie nulla. E’ andata secondo pronostico, pur se l’italiano della Sierra Leone, va promosso per aver disputato un match tutto all’attacco, pur sapendo che era lui il sacrificato. Forse, per farsi perdonare il furbo Al Haymon ha offerto al manager Mario Loreni un altro incontro a Las Vegas in primavera, per tentare un recupero ai vertici. Non abbiamo idea se sarà proprio così. Gli Usa non regalano nulla,  semmai in contrario. Forse la fretta di lasciare l’europeo non è stata buona consigliera, anche perché nel vecchio continente rivali imbattibile ha dimostrato di non averne. In programma anche il livornese Lenny Bottai (22-3) che ha giocato la sua carta, troppo bassa per competere con Jermall Charlo (20) gemello di Jermell (25), a sua volta vincitore di Alberto Lozano (28-6). Per Bottai il match valeva come semifinale medi jr. IBF. All’inizio del terzo round era tutto finito a favore del texano di colore. Las Vegas, a proposito di crisi della boxe, ha ospitato nella stessa serata “solo” due riunioni.

All’MGM era in palio anche il titolo Silver welter WBC, che l’inglese Amir Khan (30-3) ha mantenuto di fronte a un Devon Alexander (26-3) poco incisivo. Al Cosmopolitan, per il mondiale WBO dei medi, irlandese Andy Lee (34-2) smentisce il pronostico, mettendo ko al sesto round il favorito russo Matt Korobov, ex dilettante di alta qualità, fattosi beccare come un pollo, mentre conduceva ai punti, per l’interim superleggeri WBA, altro risultato a sorpresa, col giovane Jose Benavidez (22) che sfilava la cintura al più quotato Mauricio Herrera (21-5).