Addio a Muhammad Ali: il leggendario match contro Foreman. Video

Pubblicato il 4 giugno 2016 alle 10:05:13
Categoria: Boxe
Autore: Fabio Codebue

Il mondo dello sport piange la scomparsa di Muhammad Ali. È giusto ricordarlo con il più grande incontro di boxe mai disputato: era il 30 ottobre 1974, allo Stade Tata Raphael di Kinshasa, Muhammad Ali e George Foreman si sfidarono per il titolo mondiale dei pesi massimi. Il match, ribattezzato 'The Rumble in The Jungle', vide Cassius Clay avere la meglio all'ottavo round per ko tecnico sull'avversario, dato nettamente per favorito alla vigilia. Ali riconquistò così quella cintura che gli era stata tolta nel 1967 per il rifiuto di prestare servizio militare durante la guerra in Vietnam. Fu in quell'occasione, nello Zaire di Mobutu, che il mito di Alì si consacrò a gloria immortale. Ma se la storia è nota a tutti, quaranta anni dopo è interessante rievocare alcune curiosità relative al leggendario incontro.

- 'The Rumble in The Jungle' fu il primo incontro organizzato dallo storico promoter Don King, manager di molti dei più grandi pugili di tutti i tempi, compreso Mike Tyson. King mise in palio come montepremi 5 milioni di dollari pur non possedendo tale cifra. Fu Mobutu, dittatore dello Zaire (ora Repubblica Democratica del Congo) a garantire l'ingente somma: un modo per guadagnare visibilità nello scacchiere internazionale ed 'ingraziarsi' l'appoggio economico degli Stati Uniti.

- Joseph-Desiré Mobutu è stato dittatore dello Zaire dal 1965 al 1997, anno della sua morte in esilio a Rabat per un cancro alla prostata. Insediatosi grazie all'appoggio di Belgio (che aveva il controllo del territorio zairese prima dell'indipendenza) e Stati Uniti, in oltre trent'anni di governo incamerò per fini personali una quantità spaventosa di denaro di stato: alcune stime parlano di 15 miliardi di dollari sottratti al popolo. Fece del culto della sua personalità uno dei capisaldi della dittatura: nel 1972 cambiò il suo nome in Mobutu Sese Seko Kuku Ngbendu Wa Zabanga, traducibile con 'L'onnipotente guerriero che, per la sua resistenza e inflessibilità vincerà, andando di conquista in conquista, lasciando il fuoco sul suo cammino'.

- L'incontro si disputò nel caldo tropicale di Kinshasa alle 4 del mattino, per favorire la diretta in prima serata negli Stati Uniti. Foreman e Ali passarono tutta l'estate in Zaire per allenarsi e abituare il loro corpo sia al clima africano, sia all'orario certamente insolito per un match di pugilato.

- Foreman, reduce dalla vittoria del 22 gennaio 1973 contro Joe Frazier, era il favorito assoluto: la sua sconfitta era pagata tre volte tanto rispetto alla vittoria. In effetti Ali era reduce dalla pesante sconfitta di San Diego contro Ken Norton, il 31 marzo 1973: in quell'occasione Clay era uscito dal match con la frattura della mascella. Il 26 marzo del 1974, invece, Foreman aveva distrutto Norton in due sole riprese a Caracas, Venezuela.

- Ali sorprese Foreman con la strategia passiva del 'rope-a-dope': in pratica il pugile di Louisville, dalla seconda ripresa, iniziò ad opporre resistenza minima ai potenti colpi di Foreman, sfuggendo in velocità verso le corde e provocando l'avversario fino allo strenuo. Spassosa parodia della tattica è presente nel terzo episodio dell'ottava stagione del cartone animato 'I Simpson', in cui Homer intraprende la carriera da pro di pugile e arriva a combattere contro Drederick Tatum, fittizio campione dei pesi massimi assistito, guardacaso, proprio da Don King.

- Il pubblico zairese (oltre 100mila persone) fece un tifo sfrenato per Ali per tutto l'incontro, arrivando addirittura ad intonare il celebre coro 'Ali bomaye' ('Alì uccidilo') nelle ultime riprese del match. Il tifo favorevole a Clay era dovuto al fatto che Foreman si presentò all'aeroporto di Kinshasa con un pastore tedesco di nome Dago. Il pastore tedesco, per sua sfortuna, era la razza di cane utilizzato in Zaire dai belgi come cane poliziotto nel corso del dominio coloniale. Ovviamente Foreman non era a conoscenza della cosa.

- L'incontro si concluse per ko tecnico all'ottavo round: prima Ali si 'aprì la strada' con un gancio sinistro e poi assestò a Foreman un devastante diretto in faccia (minuto 2'37" del video in apertura). L'avversario barcollò e cadde di schiena: secondo alcune ricostruzioni postume Foreman si rialzò entro il 9, ma l'arbitro dell'incontro contò lo stesso fino a 10 e decretò la fine del match.

- Ali e Foreman divennero grandi amici dopo il match. Nel 1996 il documentario sulla vita di Cassius Clay 'When We Were Kings', diretto da Leon Gast, venne insignito del premio Oscar e Ali si presentò alla cerimonia per ritirare la statuetta: il morbo di Parkinson gli creava difficoltà a salire le scale, in quell'occasione fu proprio Foreman ad aiutarlo.

Alessio De Monte (Twitter @alegiemo)