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La WB vicina ai Giochi 2028. Prime riunioni in Italia.
Vianello si allena a Dublino con Parker. La Mesiano passa pro.
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di Giuliano Orlando
La prossima riunione del Consiglio Esecutivo del CIO, programmata entro marzo, prima delle elezioni per il rinnovo delle cariche 2025-2028, potrebbe risultare decisiva per il via libera del pugilato ai Giochi di Los Angeles 2028. Al momento manca l’ente di riferimento, avendo escluso in modo definitivo l’IBA, sospesa dal 2019. Entrata in aperto conflitto dal 2018 ancora AIBA, con Gafur Rakhimov allora presidente a interim. Nell’occasione la WADA, l’Agenzia mondiale antidoping, riscontrava mancanza di controlli e il CIO denunciava preoccupazione sulla governance e la situazione finanziaria. Sospendendo i contributi di 15 milioni di dollari annuali. La situazione, con la presidenza del russo Umar Kremlev (2019) è andata sempre più deteriorandosi, fino alla definitiva esclusione dal CIO. Lo scorso dicembre il Comitato Olimpico riunito a Losanna, confermava che la World Boxing poteva rappresentare, qualora avesse ottemperato alle richieste del CIO, il pugilato nel 2028 a Los Angeles. Il nuovo ente, nato il 13 aprile 2023, presieduto dall’olandese Boris van der Vorst, con sole 27 nazioni aderenti è cresciuto oltre ogni più ottimistica previsione e che, stando alle informazioni più recenti, ha superato quota 70 nazioni, puntando a quota cento. Tale situazione, confortata dalla programmazione degli eventi agonistici, sembrano alla base della credibilità.
La presenza nel nuovo ente di nazioni come gli USA, la prima ad uscire dall’IBA il 26 aprile 2023, seguita da altre sedici federazioni americane è indicativa. Il vero capolavoro del presidente della World Boxing è stato fatto in Asia, ritenuta la roccaforte dell’IBA. A fine 2024: India, Kazakistan, Kyrgyzstan, Giappone, Bhutan, Taipei, Iraq, Giappone, Laos, Mongolia, Pakistan, FiIippine, Singapore, Corea Sud, Thailandia, Myamar, Jordania, Cambogia, Palestina e Uzbekistan fanno parte della WB. All’IBA è rimasta solo la Cina, che potrebbe trasferirsi a breve nella nuova Federazione Asiatica, staccatasi da quella legata all’IBA. L’Italia è entrata nel nuovo ente il 27 luglio scorso. La nomina del kazako Gennady Golovkin, un passato agonistico da campione assoluto, quale presidente della Commissione Olimpica nei rapporti col CIO è risultata una scelta gradita in particolare dal presidente Thomas Bach. Che potrebbe, e uso il condizionale, convincere i membri esecutivi a dare l’ok per l’ingresso della World Boxing nella famiglia olimpica. Ultimo atto prima delle nuove elezioni. Il fatto che l’IBA di Kremlev, stia promuovendo il professionismo, dove possono combattere atleti di qualsiasi nazione - al contrario delle manifestazioni IBA dilettantistiche, vietate a chi fa parte delle WB, che a sua volta ha programmato tornei e campionati - allestendo riunioni in giro per il mondo, appare chiaro che l‘associazione, nonostante le bellicose dichiarazioni del suo presidente, ha dovuto prendere atto che non bastano i milioni a gogò e tantomeno la creazione di Giochi bis, per convincere i pugili a ignorare il fascino delle olimpiadi. A questo punto, la dichiarazione relativa ai premi per i campionati iridati 2025, suona quasi come una presa in giro: "I campionati mondiali femminili e maschili del 2025 offriranno un premio record di 10 milioni di dollari per gli atleti d'élite e i nuovi mondiali per ragazzi e ragazze offriranno nuove opportunità di competizione per i giovani talenti”. Quante saranno le nazioni presenti? Una domanda che avrà risposta in tempi brevi.
All’insegna del meglio tardi che mai, l’11 gennaio a Pattaya in Thailandia, il salernitano Dario Socci (17-8-2), 36 anni, attivo dal 2012, conquista il titolo Asian Silver WBC medi, battendo l’indonesiano Geisler AT (16-11-2), mancino di 41 anni, pro dal 2009. Socci risiede a Pattaya e lavora alle dipendenze di Alessio Biasutti, un veneto attivo nel campo della ristorazione, appassionato di pugilato. Nonostante l’età non più verde, 47 anni, si cimenta anche come pugile. Socci, nel 2020 a Mantova, aveva tentato invano la conquista del tricolore welter contro il crotonese Giuseppe Loriga. Con un particolare: era al debutto in Italia. L’esordio da pro l’11 agosto 2012 negli USA, dove disputa i primi tre incontri. Dal 2014 al 2016 i successivi dieci match: sei vinti, uno perso, tre pari e un non-contest in Germania. Alla fine del 2016 va in Messico, l’anno dopo in Sud Africa disputa l’Intercontinentale IBF contro il locale Tsiko Mulovhd, vincitore di stretta misura. Tra il 2018 e 2019 combatte in Messico, Germania e nella Repubblica Ceca, dove vince tre match consecutivi. Il 21 dicembre 2019, si lascia ingolosire dalla borsa che la MTK Global gli offre per l’europeo IBF superwelter in Inghilterra e Troy Williamson lo batte nettamente. Dopo la sfida tricolore perduta, sale sul ring altre due volte in Italia, poi va in Germania e in Francia. L’anno scorso si trasferisce in Thailandia e a gennaio, centra il titolo asiatico. Prossimamente dove lo vedremo?
Il 24 gennaio al Palabaldinelli di Osimo nell’anconetano, Alessandra Branco offre a Charlemagne Metonyekpon (15-1), l’opportunità del Silver EBU superleggeri, detenuto dal francese Mohamed Kani (23-4), 34 anni, attivo dal 2014, conquistato lo scorso luglio a Montpellier a spese dell’abruzzese Stefano Ramundo, KO al sesto tempo, titolo vacante. Metonyekpon, 29 anni, nativo del Benin, la piccola nazione africana sulla Costa Occidentale tra Togo e Nigeria, che sfocia sul Golfo della Guinea, ex colonia francese, indipendente dal 1960, giunto in Italia giovanissimo, risiede a Castelfidardo. Da dilettante ha preso parte agli assoluti nel 2017 a Gorizia. Professionista dal 2019, già campione italiano superleggeri nel 2022. Quindici vittorie, unica sconfitta in Francia, il 4 novembre 2023 contro Walid Ouizza, sempre per il Silver EBU, verdetto a maggioranza molto casalingo. Il mancino francese Kani è alla sua portata, nel marzo 2023 è finito KO contro il romano Pietro Rossetti davanti al pubblico di casa a Montpellier. Sul ring il piuma anconetano Mattia Occhinero (11-2), 28 anni,attivo dal 2019, tricolore nel 2022, battuto da De Bianchi e Rao sempre per il titolo piuma. Reduce da una prestazione ottimale lo scorso ottobre ad Ancona, battendo il varesino Iulio Gallo, per il Mediterraneo WBC supergallo. Affronta il colombiano Yin Caicedo (10-28-4), 23 anni, pro dal 2021, residente a Valencia in Spagna. Attività frenetica, in 4 anni ha disputato 42 incontri alla media di un incontro al mese.Ha affrontato tutti i piuma e leggeri di casa nostra. Nelle ultime due stagioni ha combattuto in Inghilterra. Un test ideale per poi bussare alla cintura Silver EBU supergallo. Secondo impegno da pro per il leggero romano Simone Spada, 24 anni, talento fin dalle categorie giovanili, doppio tricolore youth, assoluto nel 2019. Nel 2021 azzurro ai mondiali a Belgrado e nel 2022 agli europei U22 a Porec in Croazia. Al debutto ha destato ottima impressione. Peccato abbia atteso qualche anno in più prima di passare pro. L’avversario odierno è il pugliese Pietro Caputo, pro dal 2022, 29 anni, bronzo dilettanti nel 2019, allievo della gloriosa Portoghese. Da pro ha combattuto in Albania e Danimarca, senza brillare. Per Spada avversario di routine.
Il 25 gennaio debutto stagionale per la OPI 82 dei Cherchi in località Villamassargia nel Sud Sardegna, provincia di Carbonia-Iglesias. Spetta al peso gallo Nicola Mancosu (8-5), 30 anni, il clou della serata. Il pugile di Iglesias debutta nel 2018 in Albania e poi in Danimarca, rimediando 3 insuccessi, altri due in Italia e alla fine del 2019 il suo record indica 5 sconfitte. A quel punto si ferma e torna sul ring nel 2022, inaugurando una striscia di undici vittorie. Ora punta alla dodicesima, se batte il tanzaniano Kassim Mfaume, (8-2-1), 25 anni, pro dal 2021, reduce dallo stop di misura per il titolo africano mosca. Kassim è alla prima trasferta, oltre che al debutto nei gallo. Possiede colpi pesanti, come confermano i sei KO sulle otto vittorie. In palio l’IBO continentale. Nel sotto clou il superwelter romeno residente da anni a Oristano, il non più verde Claudiu Lacatus (6-1), 37 anni, pro dal 2022. Se la vedrà con Luka Leskovic (6-59-2), croato di 32 anni, attivo dal 2014, abbonato alle sconfitte onorevoli. L’ultima vittoria nel 2019, l’ultima sconfitta l’ha rimediata lo scorso dicembre a Roma, contro Damiano Falcinelli.
Accompagnato dal suo tecnico Simone D’Alessandro è a Dublino in Irlanda, il massimo romano Guido Vianello (13-2) dove resterà per tutto il mese, supportando la preparazione del neozelandese Joseph Parker (35-3), pro dal 2012, 33 anni, in procinto di confrontarsi con Daniel Dubois (22-2), 27 anni, reduce dal trionfo a Wembley, contro il connazionale Anthony Joshua (28-4), 35 anni, pro dal 2013, costretto a ben quattro conteggi prima della resa al quinto round. In palio la cintura IBF in possesso dell’inglese. Spiega D’Alessandro: “Abbiamo accettato questa opportunità, essendo impossibile trovare sparring in Italia. Parker è un signor campione, che vanta vittorie su Massey, Opela, Wilder e Khang, per citare gli ultimi avversari. Inoltre è campione WBO interim. Il 22 febbraio a Ryad affronta per la cintura IBF l’emergente Daniel Dubois e sono sicuro che renderà la vita dura al campione”. Guido è reduce dalla vittoria contro il gigantesco russo Arslander Makhmudov (19-2) dominato e costretto alla resa all’ottavo tempo sul ring di Quebec City il 17 agosto dello scorso anno. “Successo importante, dopo le due sconfitte molto discutibili. La prima contro Rice per ferita al settimo round e i tre giudici con Vianello avanti nel punteggio. La seconda lo scorso aprile col nigeriano Efe Ajagba (20-1), per split decision, fischiata dal pubblico che aveva visto la nostra vittoria”.
Prossimo impegno? “Stiamo aspettando di conoscere data e avversario. Guido è pronto per qualsiasi rivale, compresi Joshua e Dubois. Al momento rifiuterei solo Bakula e Ruiz.”. Orientativamente quando salirà sul ring? “Ci sono due date, fine marzo e 13 aprile, sempre negli USA. Attendo che Bob Arum ci dia la risposta. Appena rientro in Italia darò la notizia del debutto di Alessia Mesiano al professionismo e conto di farla debuttare entro febbraio-marzo. Anche se non più giovanissima, sono convinto che possa arrivare al vertice europeo. Nel frattempo Geografo difenderà la cintura il 12 aprile”. Stephanie Silva (9-1) in allenamento a Roma, è in attesa di conoscere la data della sfida in Inghilterra contro l’inglese Shannon Ryan (8-1) per l’europeo supermosca vacante. Oltre alla romanina, altre cinque italiane combatteranno per la cintura EBU. Nei minimosca la romana Silvia Bignami (6), 30 anni, difende il trofeo contro la giovane francese Selma Renier (7) 21 anni. La milanese Veronica Tosi (7-2) titolare gallo, aspetta l’assalto della connazionale Gloria Peritore (5-0-1) passata dalla Kick al pugilato. La cioccolatina bolognese Pamela Noutcho Sawa (8) 32 anni, attende di conoscere la data per la prima difesa continentale leggeri con la Jordan Barker Porter (8-3-1) già battuta lo scorso aprile. Infine, per la superwelter Andrea Gomiero (6), 38 anni, impresa impossibile contro Dilara Yucel (16), 21 anni, star turca, vittoriosa in Germania, Austria, Ucraina e Dubai.
La TAF di Edoardo Germani, torna all’Allianz Cloud di Milano il 15 marzo, assicurando un corposo programma, con sfide titolate. Già fissato il confronto nei mediomassimi tra Vincenzo Lizzi (1) e Inoussa Nonkane (3-1) del Burkina Faso.
Giuliano Orlando