La Taylor si prende la rivincita.

Pubblicato il 27 novembre 2023 alle 19:11
Categoria: Boxe
Autore: Redazione datasport.it

 

La Taylor si prende la rivincita.

Oliha mantiene l'IBO e la Cecchi conquista il Mediterraneo. I risultati del week end. Sabato Marsili e la Di Stefano a Londra

di Giuliano Orlando

Alla 3 Arena di Dublino tutta esaurita, si è svolta la rivincita tra la beniamina di casa Katie Taylor (23-1), 37 anni e l'inglese Chantelle Cameron (18-1), 32 anni che sei mesi fa l'aveva scalzata dal trono assoluto superleggeri (WBC-WBA-IBF-WBO-IBO). La sfida non ha tradito le attese e lo spettacolo ha esaltato il pubblico che ha incitato le due guerriere dal primo all'ultimo istante del match, condotto a ritmi pazzeschi. Una battaglia sul filo dell'equilibrio di intensità assoluta. Personalmente avrei accettato anche la parità, come un giudice (95-95) mentre gli altri due hanno premiato l'irlandese (98-92! e 96-94). Facendo felici i tre quarti degli spettatori, mentre gli altri hanno fischiato a lungo il verdetto. La Matchroom (Eddie Herns) non si lascerà sfuggire la bella. Incontro cruento, con la Cameron ferita alla fronte dal terzo round, per nulla infastidita che ha tenuto l'iniziativa con i colpi lunghi, ma non ha saputo evitare le repliche di una Taylor che ha offerto una reattività incredibile, colpendo con traiettorie laterali, osannate dal pubblico. Tra loro si è disputato il confronto tra Irlanda e Inghilterra e le due protagoniste si sono battute al limite della resistenza e qualcosa di più. Con borse al maschile, ben meritate. In Irlanda la Taylor è la star assoluta, la sportiva più popolare in assoluto. Una carriera sotto la guida del padre, illustrata da 188 incontri con sole 12 sconfitte e un pari, cinque mondiali, sei europei e l'oro olimpico 2012 a Londra. Ha fatto parte della nazionale irlandese di calcio. Affrontando anche l'Italia alla quale segnò il gol della vittoria. La Cameron, titolare nella nazionale inglese dal 2010 al 2016, con 47 vittorie e 18 sconfitte, compresa una subita dalla nostra Irma Testa il 24 febbraio 2016 alle Universiadi di Sofia. In Europa si sono svolti altri appuntamenti alcuni dei quali hanno visto pugili italiani protagonisti. Allo Sparkassentheater di Rieteberg, prima difesa del mondiale IBO medi, di Etinosa Oliha (19), 25 anni, genitori nigeriani, nato a Torino, residente ad Asti, allievo della Skull Boxe Canavesana, splendidamente guidato da Davide Gregouldo con Alessio Furana che ha fatto crescere Oliha dai primi passi, fino al passaggio nei pro nel 2018 a 20 anni. Due anni dopo diventa campione italiano sotto la procura di Mario Loreni. Nel 2022 stila un contratto con Armin Van Damme che opera con la Agon Sport di Igon Volckmann, con la quale dopo l'Intercontinentale a febbraio 2023, centra il mondiale IBO lo scorso luglio sempre in Germania a Wipperthal, superando ai punti sui 12 tempi, il cileno Julio Alamos (16-2). La prima difesa contro lo svizzero, radici del Kosovo, Foton Vukshinaj (10-0-2), 32 anni, di Basel, pro dal 2017, una carriera tutta casalinga. Il campione ha dominato lo sfidante, sempre anticipato dal sinistro e centrato più volte dal destro portato in gancio. L'incitamento dei tifosi di Foton, accorsi numerosi non sono serviti a nulla, anche se lo sfidante ha cercato in tutti i modi di trovare alternative alla migliore tecnica del campione. Nella seconda parte per l'elvetico è stata una sofferenza notevole e forse l'arbitro avrebbe fatto bene a fermare la sfida, invece di farla proseguire, nonostante fosse a senso unico. I punteggi dicono tutto: 118-110 e doppio 117-11. A questo punto per Oliha si aprono orizzonti nuovi, senza escludere l'assalto a sigle più importanti. Presentando la trasferta di Maria Cecchi (11-3) al Complex Esportiu a Barcellona in Catalogna, ho scritto che la rivale spagnola era alla sua portata. Così è stato e la romana di Guidonia, 28 anni, ex tricolore supergallo, ha portato a casa la cintura WBC del Mediterraneo, battendo la locale Karla Merida (5-3-1) sostenuta dal pubblico, ma incapace di replicare agli attacchi veloci e precisi dell'italiana. Vincere in Spagna è impresa difficile e quindi il successo vale doppio. Adesso l'aspetta la quasi sicura trasferta in Polonia, per tentare l'aggancio all'europeo, nei guantoni di Laura Grzyb (10), superprotetta organizzativa (Jacek Szelagowski e Andrzej Wasilewski che), che ben conosce, avendola affrontata lo scorso aprile a Rzeszow, data sconfitta da giudici casalinghi. L'EBU l'ha riproposta nuova sfidante, con la speranza che arrivino giudici più equi, situazione quasi impossibile. Non altrettanto bene è andata alla toscana Martina Righi (5-2), 32 anni, tricolore leggeri, contro l'imbattuta nigeriana Elizabeth Oshoba (6), 24 anni, finalista ai giochi del Commonwealth del 2022, che ha conquistato l'Internazionale IBO superpiuma vacante. Martina si è battuta con orgoglio e generosità, ma il tasso tecnico dell'africana residente in Inghilterra si è dimostrato superiore. La sfida si è svolta al Meca di Swindon, Wilshire nel sud ovest dell'Inghilterra, a 150 km. da Londra, gremita come avviene quasi sempre al richiamo della boxe. Dall'altra parte dell'Oceano, a Las Vegas nello stato del Nevada, David Benavidez (28) 26 anni, mantiene con più facilità del previsto la cintura ad Interim WBC dei supermedi, costringendo alla resa il mancino di Provvidence nel Rhode Island, Demetrius Andrade (32-1), 35 anni, alla prima sconfitta in 15 anni di professionismo. Troppa la differenza fisica tra i due, oltre alla freschezza atletica dovuta l'età. Il match è stato a senso unico fin dall'avvio. Al quarto tempo Andrade ha subito un kd e al suono del settimo round, ormai esausto non si è alzato dallo sgabello. Adesso i mentori di Benavidez reclamano giustamente la sfida con Canelo Alvarez. Il giusto traguardo del pugile nato a Phoenix in Arizona, il 17 dicembre 1996, residente a Las Vegas, pro dal 2013 a soli 16 anni, allenato dal padre Josè, già campione del mondo supermedi WBC, battendo il romeno Ronald Gavril (23-3 ) nel 2017 per SD, e poi nella rivincita l'anno dopo sempre a Las Vegas con decisione unanime, diventando il più giovane campione (19 anni) del mondo della categoria. Raccontando la sua storia, David ricorda che quando entrò in palestra a 13 anni, il problema è quello di perdere peso, visto che superaa i 100 chili. “Mi ci sono voluti tre anni per scendere sotto gli 80 e mio padre mi ha preparato con lo stile del professionista, per cui dopo soli 15 incontri da dilettante, tutti vinti a 16 anni debuttai nei pro”. Lungo la carriera ha avuto qualche inciampo , nNell'agosto 2016 gli hanno sparato a Phoenix, mentre portava a spasso il suo gatto. Il 17 settembre 2018 risulta positivo alla cocaina in un test VADA, squalificato per sei mesi. Il 28 settembre 2019 a Los Angeles, torna campione WBC spodestando il connazionale Anthony Dirrell (34-3-2), che l'aveva sostituito superando a sua volta il turco Avni Yildirim. Dirrell viene fermato per ferita al nono round, indietro nel punteggio. Benavidez perde la cintura a tavolino, ma il WBC lo ripropone come cosfidante. Match definito a Uncansville nel Connecticut il 15 agosto 2020. David è fuori peso e l'incontro vale solo per Roamer Alexis Angulo (27-3) colombiano di stanza a Santo Domingo, che perde e la cintura resta vacante. Il 19 dicembre a San Antonio nel Texas, ci pensa la Casabella Saul Alvarez (60-2-2) a farla sua infliggendo al cosfidante, l'inglese Callum Smith (22-1) la prima sconfitta in carriera e aggiunge alle altre cinture che ferma, fra supermedi e mediomassimi, anche quella dei supermedi WBC. Che ancora ferma e ha difeso sei volte. Il clan di Benavidez ne reclama la settima. Dopo la pesante sconfitta, Demetrius Andrade, ha manifestato il proposito del ritiro. Una decisione che non cancella quanto ha fatto dal 2008 ad oggi, sempre gestito da Bob Arum. Rammento che ha dominato nei superwelter dal 2013, quando conquista la cintura WBO, sul ring di Corpus Christi nel Texas, battendo dopo un match durissimo l'armeno residente in California Vanes Martirosyan (36-4), subendo nel primo round un pesante kd. Il recupero non è per nulla facile e la vittoria molto faticata. Difesa vincente contro l'inglese Brian Rose (32-8-1) a New York nel 2014. Nelle stagioni successive centelina l'attività: un match all'anno fino al 2017, quando torna campione andando a prendere la cintura WBA a Ludwigshafen in Germania, battendo Jack Culcay (33-4) ecuadoriano di nascita, che aveva fatto fortuna sui ring tedeschi, conquistando l'europeo e poi il mondiale. Nell'ottobre del 2018 per Demetrius il salto categoria contro il namibiano Walter Kautondokwa (18-2) a Boston per i medi WBO vacante. Vittoria nettissima. Prima di lasciarlo vacante nel 2021 e restare inattivo per tutto il 2022, lo difende cinque volte, l'ultima il 19 novembre 2021 battendo l'irlandese Jason Quigley (20-3) KO al secondo round. Dopo quella difesa l'americano è stato fermo fino al 7 gennaio scorso, quando ha svolto un test a Washington prima di affrontare Benavidez, disputando dieci round con Demond Nicholson (26-6-1), utili per ritrovare l'atmosfera del ring. Ma non sufficienti per superare il salto di categoria contro un campione come David Benavidez. Nel ricco cartellone figurava anche il fratello maggiore di David, Josè Benavidez Jr. (28-3-1), 31 anni, in una sfida sui dieci round senza alcun titolo in palio ma piuttosto rischiosa contro Jermall Charlo (33), 33 anni, texano, pro dal 2008, anno in cui era in lizza per rappresentare gli USA ai Giochi di Pechino, fermato per l'infortunio ad un piede. Debutta il 12 settembre 2008, inaugurando un percorso di 32 incontri senza conoscere sconfitte. Gestito da Al Hayman, nel 2015 diventa campione superwelter titolo IBF che mantiene fino al 2017. Sale nei medi, conquista l'interim WBC e nel 2019 la cintura assoluta. L'ultima difesa il 15 giugno 2021 a Houston, battendo il Casabella Juan Macias Montiel. Il rientro dopo 17 mesi. Sul ring, Charlo ha dimostrato di essere ancora in ottima condizione, dominando un avversario sempre in affanno, centrato con precisione dal perfetto jab sinistro, e rara volta capace di replicare. Vittoria nettissima per il texano. Per Josè una bocciatura definitiva per tentare l'assalto al mondiale, fallito nel 2018 contro Terence Crawford (40), nei welter WBO, respinto per KO al 12° round. Due le sfide iridate sempre alla Michelob Ultra Arena di Las Vegas. Il portoricano Subriel Matias (20-1), 31 anni, pro dal 2015, mantiene la cintura IBF superleggeri, dall'assalto del picchiatore mancino uzbeko Shohjahon Ergashev (23-1), carriera al vertice da dilettante, pro nel 2015, presentatosi con 20 KO all'attivo. Inizio carriera in Russia, dal 2017 residente a Detroit. Nella presentazione del match, l'asiatico mostrava la sicurezza della vittoria. Sul ring, le cose sono andate diversamente. Il portoricano non solo controbatteva ai pugni di Ergashev, potente ma anche rigido e dalla scarsa difesa, ma sapeva anticiparlo e colpirlo con precisione. Nel corso dei round il dominio del campione aumentava e al sesto round lo sfidante preferiva abbandonare denunciando un problema alla mano sinistra, ormai in netto svantaggio. Cambia il titolare WBA superpiuma, passando dal mancino dominicano Hector Luis Garcia (16-2) 32 anni, pro dal 2010, a Lamont Roach (24-1-1), nativo del Maryland, pro dal 2014 a 19 anni. Dopo aver fallito il primo tentativo per il WBO nel novembre 2019 a Fresno, superato dall'ex marine Jamel Herring (24-4), oggi trentottenne, che fece valere l'esperienza superiore, alla riprova ha decisamente più fortuna, ottenendo la fiducia di due giudici contro quello negativo di uno (114-113; 116-111;113-114). Determinante i due kd subiti dal dominicano nell'11° e 12° round, che si era battuto molto bene contro il più giovane avversario. Per Garcia un 2023 da dimenticare. A gennaio aveva tentato invano di conquistare il WBA leggeri contro Gervontas Davis (27) e stavolta ha perso quello dei superpiuma che aveva ottenuto scalzando il venezuelano Roger Gutierrez (27-5-1) nell'agosto 2022 a Hollywood (USA). Perduto alla prima difesa. Charlo ha dimostrato di essere ancora in ottima condizione, dominando un avversario sempre in affanno, centrato con precisione dal perfetto jab sinistro, e rara volta capace di replicare. Vittoria nettissima per il texano. Per Josè una bocciatura definitiva per tentare l'assalto al mondiale, fallito nel 2018 contro Terence Crawford (40), nei welter WBO, respinto per KO al 12° round. Due le sfide iridate sempre alla Michelob Ultra Arena di Las Vegas. Il portoricano Subriel Matias (20-1), 31 anni, pro dal 2015, mantiene la cintura IBF superleggeri, dall'assalto del picchiatore mancino uzbeko Shohjahon Ergashev (23-1), carriera al vertice da dilettante, pro nel 2015, presentatosi con 20 KO all'attivo. Inizio carriera in Russia, dal 2017 residente a Detroit. Nella presentazione del match, l'asiatico mostrava la sicurezza della vittoria. Sul ring, le cose sono andate diversamente. Il portoricano non solo controbatteva ai pugni di Ergashev, potente ma anche rigido e dalla scarsa difesa, ma sapeva anticiparlo e colpirlo con precisione. Nel corso dei round il dominio del campione aumentava e al sesto round lo sfidante preferiva abbandonare denunciando un problema alla mano sinistra, ormai in netto svantaggio. Cambia il titolare WBA superpiuma, passando dal mancino dominicano Hector Luis Garcia (16-2) 32 anni, pro dal 2010, a Lamont Roach (24-1-1), nativo del Maryland, pro dal 2014 a 19 anni. Dopo aver fallito il primo tentativo per il WBO nel novembre 2019 a Fresno, superato dall'ex marine Jamel Herring (24-4), oggi trentottenne, che fece valere l'esperienza superiore, alla riprova ha decisamente più fortuna, ottenendo la fiducia di due giudici contro quello negativo di uno (114-113; 116-111;113-114). Determinante i due kd subiti dal dominicano nell'11° e 12° round, che si era battuto molto bene contro il più giovane avversario. Per Garcia un 2023 da dimenticare. A gennaio aveva tentato invano di conquistare il WBA leggeri contro Gervontas Davis (27) e stavolta ha perso quello dei superpiuma che aveva ottenuto scalzando il venezuelano Roger Gutierrez (27-5-1) nell'agosto 2022 a Hollywood (USA). Perduto alla prima difesa. Charlo ha dimostrato di essere ancora in ottima condizione, dominando un avversario sempre in affanno, centrato con precisione dal perfetto jab sinistro, e rara volta capace di replicare. Vittoria nettissima per il texano. Per Josè una bocciatura definitiva per tentare l'assalto al mondiale, fallito nel 2018 contro Terence Crawford (40), nei welter WBO, respinto per KO al 12° round. Due le sfide iridate sempre alla Michelob Ultra Arena di Las Vegas. Il portoricano Subriel Matias (20-1), 31 anni, pro dal 2015, mantiene la cintura IBF superleggeri, dall'assalto del picchiatore mancino uzbeko Shohjahon Ergashev (23-1), carriera al vertice da dilettante, pro nel 2015, presentatosi con 20 KO all'attivo. Inizio carriera in Russia, dal 2017 residente a Detroit. Nella presentazione del match, l'asiatico mostrava la sicurezza della vittoria. Sul ring, le cose sono andate diversamente. Il portoricano non solo controbatteva ai pugni di Ergashev, potente ma anche rigido e dalla scarsa difesa, ma sapeva anticiparlo e colpirlo con precisione. Nel corso dei round il dominio del campione aumentava e al sesto round lo sfidante preferiva abbandonare denunciando un problema alla mano sinistra, ormai in netto svantaggio. Cambia il titolare WBA superpiuma, passando dal mancino dominicano Hector Luis Garcia (16-2) 32 anni, pro dal 2010, a Lamont Roach (24-1-1), nativo del Maryland, pro dal 2014 a 19 anni. Dopo aver fallito il primo tentativo per il WBO nel novembre 2019 a Fresno, superato dall'ex marine Jamel Herring (24-4), oggi trentottenne, che fece valere l'esperienza superiore, alla riprova ha decisamente più fortuna, ottenendo la fiducia di due giudici contro quello negativo di uno (114-113; 116-111;113-114). Determinante i due kd subiti dal dominicano nell'11° e 12° round, che si era battuto molto bene contro il più giovane avversario. Per Garcia un 2023 da dimenticare. A gennaio aveva tentato invano di conquistare il WBA leggeri contro Gervontas Davis (27) e stavolta ha perso quello dei superpiuma che aveva ottenuto scalzando il venezuelano Roger Gutierrez (27-5-1) nell'agosto 2022 a Hollywood (USA). Perduto alla prima difesa. le cose sono andate diversamente. Il portoricano non solo controbatteva ai pugni di Ergashev, potente ma anche rigido e dalla scarsa difesa, ma sapeva anticiparlo e colpirlo con precisione. Nel corso dei round il dominio del campione aumentava e al sesto round lo sfidante preferiva abbandonare denunciando un problema alla mano sinistra, ormai in netto svantaggio. Cambia il titolare WBA superpiuma, passando dal mancino dominicano Hector Luis Garcia (16-2) 32 anni, pro dal 2010, a Lamont Roach (24-1-1), nativo del Maryland, pro dal 2014 a 19 anni. Dopo aver fallito il primo tentativo per il WBO nel novembre 2019 a Fresno, superato dall'ex marine Jamel Herring (24-4), oggi trentottenne, che fece valere l'esperienza superiore, alla riprova ha decisamente più fortuna, ottenendo la fiducia di due giudici contro quello negativo di uno (114-113; 116-111;113-114). Determinante i due kd subiti dal dominicano nell'11° e 12° round, che si era battuto molto bene contro il più giovane avversario. Per Garcia un 2023 da dimenticare. A gennaio aveva tentato invano di conquistare il WBA leggeri contro Gervontas Davis (27) e stavolta ha perso quello dei superpiuma che aveva ottenuto scalzando il venezuelano Roger Gutierrez (27-5-1) nell'agosto 2022 a Hollywood (USA). Perduto alla prima difesa. le cose sono andate diversamente. Il portoricano non solo controbatteva ai pugni di Ergashev, potente ma anche rigido e dalla scarsa difesa, ma sapeva anticiparlo e colpirlo con precisione. Nel corso dei round il dominio del campione aumentava e al sesto round lo sfidante preferiva abbandonare denunciando un problema alla mano sinistra, ormai in netto svantaggio. Cambia il titolare WBA superpiuma, passando dal mancino dominicano Hector Luis Garcia (16-2) 32 anni, pro dal 2010, a Lamont Roach (24-1-1), nativo del Maryland, pro dal 2014 a 19 anni. Dopo aver fallito il primo tentativo per il WBO nel novembre 2019 a Fresno, superato dall'ex marine Jamel Herring (24-4), oggi trentottenne, che fece valere l'esperienza superiore, alla riprova ha decisamente più fortuna, ottenendo la fiducia di due giudici contro quello negativo di uno (114-113; 116-111;113-114). Determinante i due kd subiti dal dominicano nell'11° e 12° round, che si era battuto molto bene contro il più giovane avversario. Per Garcia un 2023 da dimenticare. A gennaio aveva tentato invano di conquistare il WBA leggeri contro Gervontas Davis (27) e stavolta ha perso quello dei superpiuma che aveva ottenuto scalzando il venezuelano Roger Gutierrez (27-5-1) nell'agosto 2022 a Hollywood (USA). Perduto alla prima difesa.

Il romano Giovanni De Carolis (33-10-1), sfidante all'europeo supermedi, impegno fissato il 2 dicembre al Palazzo dello Sport di Marsiglia, allestito da Y12 Promotion di Yohan Zaoui, contro il detentore francese Kevin Lele Sadjo (20), ha fatto sapere di non poter combattere per un problema alla spalla destra e al gomito. Rischia di saltare una riunione che vede in programma il leggero francese Sofiane Oumiha (4) argento a Rio (2016), eliminato sia a Londra (2012) che a Tokyo (2021), già qualificato per Parigi 2024, tre volte iridato e vincitore dei più importanti tornei internazionali, compresi quelli allestiti dall'IBA. Scelto come avversario, il panamense Juan Huertas (17-4-1), pro dal 2013, 31 anni, eliminato ai Giochi di Londra 2012, dal portoricano Felix Verdejo, a sua volta stoppato nei quarti dal fuoriclasse ucraino Lomachenko, giunto all'oro . Verdejo, passato pro nel 2012 a 19 anni con un ricco contratto da parte della Top Rank, dal 2015 al 2017 ha detenuto il titolo WBO latino nei leggeri, arrivando ai vertici delle sigle per una sfida mondiale, cadendo nel dicembre 2020 a Las Vegas la sfida per l'Intercontinentale WBO leggeri contro il giapponese Maseyoshi Nakajani (20-3), che lo batte per KO alla nona ripresa, mentre era in netto vantaggio ai punti. Match drammatico, dominato nella prima parte dal portoricano che mette al tappeto l'asiatico nel primo e quarto round, ma pagando nella seconda parte lo sforzo al punto di doversi arrendere nel nono round. E' stato il suo ultimo incontro. Nel maggio 2021, Verdejo viene ucciso con l'accusa di aver ucciso la sua amante incinta, che non voleva abortire, gettandola da un ponte nella Laguna San Josè, legandola con un blocco di cemento. Nei giorni scorsi il tribunale lo ha condannato al doppio ergastolo per l'efferatezza del crimine. A Marsiglia anche Milan Prat (20-1), 24 anni, pro dal 2019, ex campione europeo dei super welter nel 2022, battendo il belga Amaury Massenaux (11-2) sul ring amico di Massy, ​​e grande speranza francese, verso traguardi mondiali. A fermarlo bruscamente il tedesco Slawa Spomer (19), 31 anni, pro dal 2018, vincitore netto sui10 round, il 14 ottobre Obergausen in Germania per le cinture Intercontinentale WBA e il Global WBO. Rientra da peso medio contro Alfonso Blanco (18-2), venezolano di 37 anni, una vita sul ring, nel 2008 ai Giochi di Pechino, sul podio ai mondiali 2009 a Milano. Pro dal 2010, con stagioni attive alterne, il perfetto test per il rilancio dell'ancor giovane francese. Sempre sabato 2 dicembre a Londra, su ring diversi, due europei. Il primo alla Copper Box Arena, per assegnare il vacante titolo dei leggeri, con l'inglese Gavin Gwynne (16-2-1), 33 anni, pro dal 2016 contro Emiliano Marsili (42-0-1), 47 anni, di Civitavecchia, pro dal 2003, immune da sconfitte. Il secondo è allestito alla York Hall Bethnal Gren, europeo al femminile dei supermosca, dopo che la romana Stephanie Silva lo ha lasciato vacante, per tentare l'avventura mondiale negli USA. Per la successione l'EBU ha scelto l'inglese Lauren Parker (7-1-1), 32 anni pro dal 2019 e la torinese Giuseppina Di Stefano dall'identico record, di 39 anni, al secondo tentativo, dopo quello fallito a Roma nell 'aprile 2022 contro la Silva. Il pronostico è largamente a favore della bionda di Stevenage cittadina a Nord di Londra. A Mantova, organizzata dalla Boxe Mantova del maestro Bruno Falavigna e dal procuratore sportivo Francesco Ventura e il patrocinio di Comune e Provincia, serata mista. Dopo il prologo dilettantistico, si sono svolti tre incontri pro. Il superleggero Arblin Kaba (16-4-1), nato in Albania, ex tricolore e campione del Mediterraneo WBC, allievo dei maestri Paolo e Olmo Pesci, tornava al successo, dopo la sconfitta di luglio contro l'iberico già europeo Sandor Martin ( 41-3). Dopo due round dominati da Kaba, il georgiano Achiko Odikadze (23-31-2) abbandonava per infortunio al braccio sinistro. Vinceva anche il superwelter Mohammed Graich (6-2), 28 anni, marocchino residente a Verina, allievo del maestro Meo Gordini, costringendo l'argentino di stanza a Roma, Angel Mariano Castillo (2-15), 34 anni pro dal 2015 alla resa, con un destro preciso e potente. Il cruiser romeno Ovidiu Enache (9-12), 33 anni, pro dal 2016, allenato da Nicola Campanini a Piacenza, dove vive, batteva sui sei round, lo sgorbutico moldavo Maxim Zaplitnii (3-2), 28 anni, pro dal 2022 , ammonito per l'uso improprio della testa, che procurava a Enache un taglio all'arcata sopracciliare. allievo del maestro Meo Gordini, costringendo l'argentino di stanza a Roma, Angel Mariano Castillo (2-15), 34 anni pro dal 2015 alla resa, con un destro preciso e potente. Il cruiser romeno Ovidiu Enache (9-12), 33 anni, pro dal 2016, allenato da Nicola Campanini a Piacenza, dove vive, batteva sui sei round, lo sgorbutico moldavo Maxim Zaplitnii (3-2), 28 anni, pro dal 2022 , ammonito per l'uso improprio della testa, che procurava a Enache un taglio all'arcata sopracciliare. allievo del maestro Meo Gordini, costringendo l'argentino di stanza a Roma, Angel Mariano Castillo (2-15), 34 anni pro dal 2015 alla resa, con un destro preciso e potente. Il cruiser romeno Ovidiu Enache (9-12), 33 anni, pro dal 2016, allenato da Nicola Campanini a Piacenza, dove vive, batteva sui sei round, lo sgorbutico moldavo Maxim Zaplitnii (3-2), 28 anni, pro dal 2022 , ammonito per l'uso improprio della testa, che procurava a Enache un taglio all'arcata sopracciliare.

Giuliano Orlando