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Samurai Gravel
Viaggio in bici in Giappone per riscoprire la bellezza dentro di noi
Dall’affollata e avveniristica Tokyo lungo la Nakasendo Road, la strada dei samurai verso Kyoto. Immersione in una cultura poetica e accogliente – Caterina Zanirato – Samurai Gravel. Viaggio in bici in Giappone per riscoprire la bellezza dentro di noi - Ediciclo editore - Pag. 218 – Euro 18.00.
di Giuliano Orlando
Un gioco e un sogno, un desiderio e la sua realizzazione. Realizzato in bicicletta, supporto silenzioso e indispensabile, obbediente e sempre presente. Un viaggio che l’autrice percorre nel segno del bello assoluto, imbevuta di una cultura millenaria che le ha acceso il desiderio di immergersi in questo forziere infinito. Caterina Zanirato, insaziabile curiosa supportata da ottimismo a volontà, si avventura in Giappone sicura di trovare un cosmo magico. Lo fa con l’animo dei protagonisti genuini e ingenui dei romanzi rosa di Liala, la scrittrice che tra gli anni ’40 e ’60 del 1900, fece sognare giovani e meno giovani, raccontando storie d’amore soffuse di dolcezza e fantasia. Anche Caterina scrive una favola d’amore, pedalando alla ricerca del proprio io, che trova strada facendo, in un mosaico di sensazioni e scoperte, tra fatica e incertezze, tramutandole in positività. Mentre si asciuga il sudore, frutto di mille pedalate tra ponti e colline, cittadine e persone che salutano e sorridono, trova la forza di apprezzare una foglia d’autunno che indora la sua vista, chiamata momijigari, come l’hanami in primavera, quando si ammirano i fiori di ciliegio che proprio in Giappone raggiungono la loro massima espressione. Giappone, dove soggiornano gli orsi più pacifici del mondo, dove basta una campanella per farli fuggire. Provare per credere, come ha fatto la nostra viaggiatrice attraversando Nakasendo Road, un parco infinito. Anche se di orsi non ne ha incrociato neppure uno, ogni volta che individuava campanelle le suonava a tutto spiano. Momenti sempre diversi, perché il mondo nipponico è lontano anni luce dall’Europa e non solo. Quando approda a Saku, il sorriso prende il posto della fatica e usufruisce di tutte le opportunità che l’hotel offre, compresa la bici in stanza. Oltre all’onsen, il bagno a tutto tondo. Il divieto dei tatuaggi, disegnati sulla schiena di Caterina, che nella terra dei samurai significa appartenenza alla yakuza, la loro malavita organizzata, vengono nascostiti dai cerotti. Sulla nudità integrale, l’aiuta una matura signora a superare anche questo ostacolo, con un semplice suggerimento: fai come faccio io. Aggiungendo: ”In ognuno di noi, c’è sempre un lato oscuro, un’imperfezione, un’assimetria. E queste sono le cose che creano la vera bellezza, la vera umanità”. Arricchita da queste parole, affronta la tappa successiva con altro spirito e sicurezza. Prima di giungere a Kyoto, il traguardo del viaggio, visita una cantina dove si produce dell’ottimo vino rosso. Poi Tsumago, la perla della regione, incorniciata dalle casette di legno, circondate da giardini perfettamente disegnati, stagni e ruscelli dove nuotano tranquillamente carpe colorate. Mulini ad acqua, alberi e piante curatissime, con numerosi bonsai. Creando un paesaggio surreale per la sua perfezione. Compagna fedele è anche la pioggia, che l’accompagna con cadenza quasi giornaliera. L’arrivo a Unuma-juku è di quelli bagnati e si trova sul cucuzzolo della montagna. Il primo riparo è il museo dedicato alla Nakasendo Road. Che visita, fotografando ogni dettaglio al punto da destare l’interesse del solito vecchietto che, guarda caso, fa parte dell’ufficio turistico e le annuncia, essere la prima turista straniera a percorrere in bici tutto il tragitto. L’impresa, oltre a regali di vario genere, la fa entrare nell’elenco delle donne combattenti, ovvero le samurai. Che hanno onori e oneri, oltre a poter combattere al fianco degli uomini. Come avveniva qualche millennio addietro. Caterina è affascinata da questa situazione e cerca di scoprire attraverso le pubblicazioni in inglese di saperne di più. Ad aiutarla è Tappei, un giovane giapponese affascinato dall’impresa di questa italiana che pedala lungo una rotta solitamente percorsa da uomini o da coppie. Mai una lei da sola. La intervista e trova incredibile la sua storia di single quarantenne, che decide di visitare il Giappone con la sola compagnia di una bici. Raccontare questo viaggio nel dettaglio toglierebbe al lettore il gusto di un’avventura mai drammatica ma piacevolmente ricca di imprevisti, compresa una fabbrica di birra artigianale e la visita all’isola di Okinawa. L’epilogo è ancor più sorprendente. Dice: Mentre questo libro viene stampato, sto tornando in Giappone. Quello del Nord nell’Hokkaido. Ma non sono sola. Accanto a me c’è il mio ragazzo, la mia perfetta metà. Ci siamo ritrovati lungo le strade della vita e abbiamo messo da parte le incomprensioni del passato. Nel frattempo ho smesso di fumare. L’amore ha vinto in tutta la mia vita. Le annotazioni finali, riguardano dove, come e quando ha preparato il viaggio. Utile per chi vuole imitarla.
Giuliano Orlando