A Busto Arsizio ha preso il via la maratona mondiale in palio 49 pass per i Giochi di Parigi.

Pubblicato il 4 marzo 2024 alle 15:03
Categoria: Boxe
Autore: Redazioneds Datasport

 

A Busto Arsizio ha preso il via la maratona mondiale in palio 49 pass per i Giochi di Parigi.

I favoriti e gli azzurri.  Subito fuori Serra nei 51 kg.

di Giuliano Orlando

BUSTO ARSIZIO. In concomitanza all’apertura del Villaggio Olimpico a Parigi, col presidente francese Macron a tagliare il nastro, nella cui struttura sono attesi dal prossimo 26 luglio all’11 agosto, 15.000 atleti, in rappresentanza di oltre 200 nazioni, a Busto Arsizio è scattata la World Qualifyng Tournement, che assegna ai pugili 49 pass per accedere al torneo olimpico di boxe. I numeri di questa prova fanno impressione: 598 atleti provenienti da 113 nazioni. Ai mondiali maschili disputati lo scorso maggio a Tashkent in Uzbekistan, erano presenti 107 nazioni e 530 atleti. L’IBA, l’ente mondiale che il CIO ha espulso definitivamente dai Giochi, organizzatrice dell’evento, aveva pagato viaggio e soggiorno ad una quarantina di paesi che diversamente non avrebbero potuto essere presenti. Non solo, ai vincitori (13 categorie) è stato riconosciuto un premio di 200.000 dollari, al secondo 100.000 e ai due pugili giunti al bronzo 50.000. Un montepremi totale di 5 milioni e 200.000 dollari. Soldi provenienti dalla Gazprom, l’azienda russa che rifornisce il gas a tutto il mondo, oltre a fornire servizi di vario tipo, compresi su richiesta mercenari da usare nelle varie guerre. In questa mega società è azionista anche Vladimir Putin, il presidente della Russia.                                                                         

   A Busto i quasi 600 atleti sono arrivati a loro spese e non riceveranno alcun premio, ma lotteranno tutti e tutte per partecipare ai Giochi Olimpici. Un traguardo evidentemente più importante dei dollari e del titolo mondiale. Questa la risposta concreta ed evidente. A Busto si cimentano nelle sette categorie maschili e nelle sei femminili riconosciute dal CIO. Il sorteggio nel suo insieme è risultato abbastanza positivo, ma il numero esuberante di pretendenti è talmente alto da rendere difficilissimo per tutti il pass per Parigi. I maschi sul ring sono 371 e in tutte e sette le categorie si parte dai 32°. Nei 71 kg. sono iscritti 70 atleti, nei 51 48, nei 57 sono 52, mentre nei 63.5 si sale a 59, negli 80 kg. partono in 61, nei 92 in 44 e nei +92 “solo” 37. Il settore femminile non è da meno. Nelle prime cinque categorie (50, 54, 57, 60 e 66) si scatta dai 32°, solo  tre le 75 con 30 iscritte, l’avvio e dai 16°.                                                                                                               

  Questo il cammino iniziale dell’Italia.  Oggi nei 32° dei 51 kg. con 48 iscritti, ha debuttato Federico Serra che avrebbe meritato il pass già a Cracovia, penalizzato in semifinale contro il turco Gumus, da giudici incompetenti. L’azzurro si presentava a Busto in apparente ottima condizione, a febbraio aveva vinto il non facile Boxam di La Nucia in Spagna, bissando il successo del 2023. Per il campione europeo 2022 a Yerevan in Armenia, il sorteggio non è stato dei migliori, il filippino Ladon boxando in velocità molto mobile sul tronco, ha fatto suo il round di apertura, Serra si è ripreso nella seconda, costringendo l’asiatico a scambi dove l’azzurro prevaleva. Per spuntarla avrebbe dovuto vincere l’ultima ripresa. Che purtroppo ha perduto, risentendo evidentemente della difficoltà a scendere nei 51 kg. Peccato per il pugile di Cagliari non certo fortunato. Tra l’altro il sorteggio non era stato dei migliori. Nella parte dove militava Serra, sono presenti i più forti in assoluto a cominciare dal kazako Bibossinov, 27 anni, bocciato ai Giochi asiatici in Cina lo scorso novembre dall’uzbeko Dusmatov, 30 anni, professionista dal 2019 (6+), residente a Indio in California, oro a Rio 2016, iridato 2023 in casa, presente ai mondiali 2013, 2015, argento nel 2017, assente a Tokyo, dove Bibossinov ha colto il bronzo e in carriera ha vinto i mondiali 2021 a Belgrado, bronzo nel 2019, eliminato nel 2023. Nella stessa parte bassa del torneo c’è anche l’ucraino Zamotayev, bronzo europeo, fermato a Cracovia dal turco Gumus (2-3), con tanti dubbi sul verdetto. Sempre nella sua zona domenica 10 marzo, avrebbe trovato l’inglese MacDonald, terzo a Cracovia, per arrivare ai quarti. Sulla carta per l’azzurro una missione impossibile, finita all’esordio. Il resto degli incontri in chiave azzurra. Lunedì 4 marzo, nei 57 Francesco Iozia opposto all’inedito Shukur Ovezov del Turkmenistan, il primo passo di un cammino lunghissimo, visto che si parte dai 32°. Martedì 5 marzo tre azzurri sul ring. Nei 60 kg., la romana Alessia Mesiano, iridata nel 2014, podi europei in passato, riprova a sognare Parigi, dopo che a Cracovia, la Shadrina, russa targata Serbia le ha posto lo stop agli ottavi. Debutto per nulla facile contro la svedese Alexiusson, talento nelle giovanili, avversaria tosta della nostra Testa, riuscendo anche a batterla. Presente a Tokyo, la svedese a Cracovia è stata fermata dall’irlandese Harrington, plurititolata oltre che oro ai Giochi di Tokyo 2020-’21. Dovesse spuntarla l’azzurra, potrebbe andare avanti e sognare. Sul ring anche il pugliese Gigi Malanga (63.5) contro il colombiano Viafara Fory, 26 anni, portato all’attacco, da non sottovalutare affatto. Alla preolimpica di Santiago in Cile ha combattuto alla pari col messicano Martinez, giunto in finale. Sempre nei 32°, Salvatore Cavallaro nei 71 kg., trova l’iracheno Ismael Karrar Hayder, tutto da scoprire. Per il siciliano un sorteggio non impossibile. Mercoledì 6 marzo, sempre nei 32° la talentuosa Angela Carini (66 kg.) titoli su titoli nelle giovanili, argento mondiale 2021, debutta contro la colombiana Camila Bravo, ventenne di belle speranze, instancabile attaccante. Alla preolimpica di Santiago del Cile, ha destato ottima impressione contro la brasiliana Dos Santos (33 anni) vincitrice del torneo, premiata in semifinale con un 3-2, molto opinabile. L’azzurra dovrà impegnarsi a fondo per vincere. Comunque un torneo difficilissimo con tante pretendenti alla semifinale che vale Parigi. Nei16° dei 75 kg., sarà la volta della laziale di Viterbo, Melissa Gemini, contro una delle favorite alla vittoria, ovvero la polacca Elzbieta Wojcik, 28 anni, titolare ai Giochi di Tokyo, argento europeo 2019 e 2022, terza a Cracovia, battuta 3-2, dopo una battaglia feroce contro l’irlandese O’Rourke, iridata nel 2022. Da seguire la norvegese Hofstadt, oro europeo youth, nella parte bassa dove si trova anche l’azzurra. Il mancino emiliano Diego Lenzi nei +92, favorito dal sorteggio, trova negli ottavi il kyrgyso Uulu Toktosun, 23 anni a maggio, eliminato ai Giochi asiatici all’esordio, avversario alla sua portata. In caso di successo incrocia lo spagnolo spurio Ghadfa Drissi, nel match decisivo per arrivare ad un passo dalla semifinale. Sulla carta l’ispano ha il pronostico dalla sua, ma Lenzi è in costante crescita e potrebbe anche farcela. La sfida decisiva potrebbe essere poi con l’irlandese McDonald o il turco Acik.

Giovedì 7 marzo, chiude la prima ondata, per gli ottavi, la vice iridata dei 54 kg. Sirine Chaarabi, in rotta di collisione contro l’ariete polacco Sandra Drabik, stoppata a Cracovia dalla romena Perijoc, 30 anni, oro europeo 2019. Match impegnativo, ma non certo impossibile. L’azzurra ha svolto un buon allenamento vincendo il torneo a La Nucia in Spagna con bella sicurezza, come aveva fatto nel 2023. Superato lo scoglio polacco avrebbe di fronte la spagnola Lopez o la messicana Sanchez, due toste ma non insuperabili. A quel punto, manca un set alla promozione e la più probabile avversaria è la Huang di Taipei, dalla boxe sparagnina, cliente difficile. Questa la situazione in casa azzurra. Una scommessa dove sul banco ci sono tanti pass per Parigi, ma ancor più aspiranti a conquistarli. Un torneo difficilissimo anche per i favoriti.  In quasi tutte le categorie per accedere in semifinale devi superare un minimo di quattro incontri e per vincerlo altri due. Il pubblico non ha certo modo di annoiarsi. La speranza è che in questo mare di sfide, l’Italia svolga un ruolo da protagonista, anche se gli ospiti giunti da tutto il mondo, stanno dimostrando che hanno tutte le carte in regola per non tornare a casa a guantoni vuoti. 

Giuliano Orlando