L’abbraccio del mare

Pubblicato il 15 luglio 2025 alle 17:07
Categoria: Libri di Sport
Autore: Wilma Gagliardi

 L’abbraccio del mare 

Piccole emozioni dell’acqua salata

Ascoltarne il silenzio. Fluidità salate, ambiguità seducenti che invitano a lasciarsi andare – Fabio Fiori – L’abbraccio del mare Piccole emozioni dell’acquasalata - Ediciclo editore - Pag. 96 – Euro 9.50.

di Giuliano Orlando

Fabio Fiori ha il mare nel cuore e vive in simbiosi con questo elemento magico: il suo dio. Da trent’anni ne descrive ogni respiro e lo definisce la nostra foresta blu, indispensabile santuario selvatico. Ha scritto libri su libri sull’argomento. Questo gioiellino cartaceo è l’ultimo capolavoro, capace di racchiudere in meno di cento pagine, emozioni e storia, mitologia ed esperienze personali, tutte soffuse di quella poesia spontanea che sanno esprimere gli innamorati. Come l’autore. Afrodite nasce dal mare e prende il nome dalla bianca schiuma marina. L’aphròs dei greci, ha il doppio significato di spuma e sperma. Unendo effervescenze salse e salaci. Fino a diventare Venere nel mondo latino. Salendo a simbolo ideale della bellezza femminile. Cos’è il mare? La domanda infinita di un cultore assoluto, inesauribile missionario di una fede laica eppur sacra. Passione inculcata dal padre e a sua volta trasmessa ai figli. L’acquasalata, senza divisione, è purificazione e sublimazione. Ma anche liquido amniotico, il ritorno ad un passato fetale. Un perduto paradiso materno. L’odore del mare è un balsamo. Quando nuoti, i cinque sensi entrano in funzione come una macchina dai molti sensori e ognuno ha le proprie mansioni. Una piccola insenatura può diventare il santuario di cento scoperte. Anche l’acqua torbida ha una sua funzione. L’Adriatico, il mare che ha visto l’autore apprendere i primi rudimenti, la prime sensazioni non è certo paragonabile con i fondali stupendi della Sardegna. Nella terra romagnola quel mare accarezza la spiaggia a perdita d’occhio. Senza creare profondità. Nonostante questo, la famiglia Fiori, ha trovato il modo di trarne un ritratto di stupenda bellezza. Sia quando è grigio e burrascoso che quando è celeste e placido. La sua imperfezione gli ha insegnato ad amare la torpidità, quella umana e l’ambientale. Nuotatore e velista, trova la musica del vento mentre le vele inorgogliscono e danno allo scafo la spinta che taglia le onde come la spada di un guerriero in battaglia. Quel frangere diventa armonia e stupore. Trova un perfetto parallelo tra Jacques Mayol, idealizzato come l’uomo delfino, promozionato dalla televisione e Annette Kellerman, la ragazza sirena per quelli della Belle E’poque, attraverso il cinema. Ricorda con grande forza la nuotatrice d’origine australiana, nata nel 1866, affetta da poliomielite, che trovò in acqua la sua libertà motoria, salita ad arte teatrale. Vinse gare di pregio, lanciò il costume intero, girò molti film. Da protagonista in “A Daughter of the Gods”, apparve nuda, mentre in “Queen of the Sea” diventa Merida, con corpo da sirena. Rotte cinematografiche e letterarie che si incrociano e si mescolano. Indimenticabili i giochi d’acqua con i delfini nelle acque tra le isole di Selve e Premuda. Spiccioli dei numerosi momenti ricordati, un caleidoscopio infinito, in cui le deità greche, le leggende infinite che diventano spartiti dalle note d’oro e compongono sinfonie di struggente forza musicale. Che l’elemento liquido innalza a vette indimenticabili. Saluta i lettori riprendendo un passo di Melville che dice così: l’acqua riflette l’immagine dell’inafferrabile fantasma della vita. Non ci tuffiamo annegando Narciso, non ci imbarchiamo naufragando come Ismaele. Ci basta immergerci in acqua salata per curare il corpo e la mente. L’acquasalata è abbraccio d’amante salace, epifania d’amore selvatico.

Giuliano Orlando

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