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"Qui a Dubai sto benissimo, potrei rimanere anche dieci anni ma, anche se non bramo dal desiderio di tornare, l'Italia è sempre casa mia". Walter Zenga si confida così ai microfoni di Sky Sport24 a proposito della sua carriera da allenatore. "Questa idea di fare il tecnico me l'ha messa Eriksson - spiega Zenga - quando ero con lui alla Sampdoria mi ruppi i legamenti crociati del ginocchio, iniziai a essere curioso, a fargli delle domande e lì ho capito che mi sarebbe piaciuto fare questo mestiere".
Le esperienze vissute sulla panchina di Catania e Palermo hanno lasciato il segno ma, nonostante le critiche, Zenga si guarda indietro in positivo: "Io sono comunque contento e ritengo di aver fatto un bel lavoro. La differenza tra Palermo e Catania - continua - è che a Catania la società ti sostiene, il presidente Pulvirenti vive con te la partita in panchina, Zamparini no, non la guarda neanche e si fa raccontare le cose. Comunque ho ricordi belli anche dell'esperienza in rosanero: ho lanciato Sirigu e a Palermo è nata mia figlia".
Un commento sull’attuale serie A? "Il progetto che mi intriga di più - replica Zenga - è quello della Roma. E' una piazza difficile, ma hanno alle spalle un grande ds come Sabatini. Poi mi piace Luis Enrique, fa il turnover che facevo io".