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Con una prova di forza e lucidità strategica, Aryna Sabalenka ha conquistato il suo secondo US Open consecutivo, battendo in finale Amanda Anisimova con il punteggio di 6-3, 7-6 (3) in un’ora e 36 minuti. Per la ventisettenne bielorussa è il quarto titolo Slam in carriera su sette finali giocate, e il primo vinto in una stagione finora amara nei momenti decisivi. La nativa di Minsk è la prima giocatrice a difendere il titolo a Flushing Meadows dai tempi di Serena Williams (2012-2014).
Non è stata una partita perfetta sul piano tecnico, ma l’intensità emotiva e l’altalena di colpi l’hanno resa uno dei momenti più coinvolgenti di questa edizione. Sabalenka ha mostrato una maturità nuova, capace di adattarsi ai momenti chiave: come nel gioco decisivo del secondo set, dove ha dominato, inanellando il suo 19° tie-break consecutivo vinto in stagione.
Dall’altra parte della rete, Amanda Anisimova ha perso la sua seconda finale Slam consecutiva, dopo la clamorosa sconfitta per 6-0 6-0 a Wimbledon contro Swiatek. A New York, davanti al pubblico di casa e sotto il tetto dell’Arthur Ashe, la 24enne tennista di origini russe ha reagito con orgoglio, arrivando a un passo dal terzo set. Il suo tennis esplosivo e diretto ha spesso messo in crisi la numero 1 del mondo, ma le troppe oscillazioni di rendimento (7 doppi falli e 29 errori non forzati) e una tattica a volte monocorde non sono bastati per ribaltare il risultato.
Sabalenka, commossa in conferenza stampa, ha detto: "Difendere questo titolo significa tutto per me. Ho lavorato tanto per imparare a gestire le emozioni. Oggi ci sono riuscita”. E ha voluto rendere omaggio alla sua avversaria: “Amanda, il tuo momento arriverà. Dopo due finali Slam, lo meriti".
Per Anisimova, comunque, un premio di consolazione: da lunedì sarà numero 4 del mondo, suo best ranking, coronamento di una stagione in cui ha dimostrato di essere tornata ai vertici dopo anni difficili.