Editoriale: Piazon-Lamela, aspettando i passaporti

Pubblicato il 29 dicembre 2010 alle 15:06:44
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

Il passaporto vale oro, soprattutto per un giovane talento diciassettenne o diciottenne che vuole trasferirsi in Italia. A maggior ragione dopo le recenti, e cervellotiche, regole imposte dalla Figc che la scorsa estate ha fissato un tetto per gli extracomunitari, nel bel mezzo delle trattative. La prima domanda, quando propongono un potenziale asso, assume un’importanza assoluta: ha il passaporto comunitario? In presenza di una risposta affermativa, tutto è più semplice. In caso contrario l’iter è più tortuoso, con il rammarico di chi crede di aver incrociato un predestinato.

Ci sono due storie, in questi giorni, che si assomigliano parecchio. Sono le storie di Lucas Piazon, ormai diciassettenne del San Paolo, e di Erik Lamela, astro nascente del River Plate. Stiamo parlando di gente in grado di scrivere pagine importanti almeno dal 2011 al 2020. I nuovi fenomeni, fate voi le proiezioni che ritenete più idonee.

Per Piazon, come vi abbiamo anticipato, la Juve si è mossa benissimo. A fari spenti, con la massima discrezione, dopo aver memorizzato che Milan e Chelsea ci avevano provato. Ma a quei tempi non esistevano troppi margini, per un contenzioso in corso tra il club e la famiglia del ragazzo. Contenzioso risolto a favore del San Paolo: a quel punto la Juve ha fatto irruzione, ha proposto ben sei milioni di euro, ha raggiunto l’accordo. E ha chiesto la riservatezza allo stesso San Paolo. Per quale motivo? Piazon è un’operazione per la prossima estate, la Juve sa che senza il passaporto non potrebbe far uscire dal Brasile un diciassettenne (vedi operazione Milan-Pato). Ma ha memorizzato che, considerate le chiare origini venete dei genitori di Piazon, il prezioso documento arriverà – a meno di intoppi non pronosticabili – entro fine primavera. A quel punto, strada spianatissima verso Torino.

Il Milan si pone lo stesso problema per Lamela, ma anche in questo caso le proiezioni sono discrete, nel senso che Erik ha avviato le pratiche per diventare comunitario. Braida ha trascorso un gennaio intenso, tra Brasile a Argentina: ha parlato nuovamente con il Santos di Ganso, un altro profilo che piace moltissimo, ma ha capito che per prenderlo ci vorrebbe un investimento superiore ai 22-25 milioni. Non è che per Lamela si viaggi al risparmio: chiedono non meno di 18-20, ma il Milan potrebbe assicurarsi una parte del cartellino (come fece inizialmente il Palermo con Pastore) e avviare un’operazione vantaggiosa. A patto che arrivino in fretta buone notizie burocratiche.

Il passaporto vale oro, qualcuno aveva dubbi?