Ventura: "Via dal Chievo? Ecco la verità"

Pubblicato il 18 gennaio 2019 alle 18:16:53
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Davide Grilli

L'ex commissario della Nazionale Giampiero Ventura è tornato a parlare dopo le clamorose dimissioni dal Chievo. Ai microfoni di Sky Sport l'allenatore ha voluto fare chiarezza sulle ultime due sfortunate esperienze sulle panchine dell'Italia e del club veronese, un'avventura durata appena un mese. Alla quarta partita con il Chievo, l’ex ct della Nazionale Italiana aveva infatti rassegnato le dimissioni dopo il 2-2 contro il Bologna. Ventura ha poi voluto parlare sul suo futuro affermando che ha ancora tanta voglia di continuare ad allenare.  

SUL CHIEVO - “Io al Chievo sono andato soprattutto per l’amicizia di Campedelli che ho da tanti anni, gli auguro di farcela perché la loro storia recente è estremamente importante. Se ho abbandonato la barca? Occorre dire le cose in modo corretto. Quando sono arrivato c’erano due grandi problemi, la condizione fisica e gli infortunati. Poi mancava convinzione, la penalizzazione aveva creato grandi difficoltà sotto l’aspetto mentale. In un mese abbiamo fatto un grande lavoro sulla testa di ogni giocatore, Di Carlo ha trovato una squadra in grado di giocare 90′ ad alta intensità. I giocatori si sono sentiti traditi e lo capisco, questo è uno dei gruppi con cui ho lavorato meglio. Le parole di Pellissier sono state dettate dalla delusione”.

SULLA NAZIONALE - "Non ho dato le dimissioni prima della sfida di ritorno contro la Svezia anche se avevo ufficializzato che non sarei andato ai Mondiali in caso di qualificazioni. Erano venuti a mancare i presupposti per lavorare. Ho perso solamente due partite in un anno e mezzo, con Spagna e Svezia, ma non c’erano più i presupposti per continuare. Sono state dette un sacco di bugie".

SUL SUO FUTURO - “Carriera compromessa dopo Nazionale e Chievo? Credo che in tanti anni ho avuto la fortuna di fare scelte azzeccate, la penultima è stata sbagliata, la Nazionale. Mi è dispiaciuto che abbiano accomunato la mia immagine a quella del ct, io per 34 anni ho fatto l’allenatore, per questo ho voglia di continuare ad allenare perché è la mia vita e vorrei riprendermi quello che un anno e mezzo da ct mi ha tolto. Vorrei continuare, ma dentro ho il fuoco più forte di quando avevo iniziato. Non accetterei mai un finale del genere, pur non avendo vinto scudetti. Mi piacerebbe concludere da dove avevo iniziato”.