Vardy dopato di Red Bull: tutti i vizi del bomber di Ranieri

Pubblicato il 28 settembre 2016 alle 16:07:57
Categoria: Notizie Premier
Autore: Redazione Datasport.it

Porto, Red Bull e fagioli: se i risultati non gli dessero regione, Jamie Vardy probabilmente siederebbe eternamente in panchina. Perché, stando a quanto rivelato nella sua autobiografia "From Nowhere" e più recentemente rivelato al Sun, l'attaccante del Leicester di Ranieri e della Nazionale inglese può sì aver smesso con la vodka ma non ha certo rinunciato ai propri vizi. L'ultimo, confessato al tabloid britannico, è il bicchiere di Porto che il giocatore beve la sera della vigilia di una partita per rilassarsi e dormire meglio.

Non solo: la vera carica prima di ogni incontro sono le lattine di Red Bull che il giocatore si scola appena alzato dal letto: "Ne bevo una appena mi sono alzato dal letto - racconta Vardy - poi, alle 12.30, mangio un'omelette con stufato di fagioli e poi un'altra Red Bull. Prima della gara, per ammazzare il tempo, mi faccio un doppio espresso con Wasilewski. Quindi, un'ora e mezza prima del fischio d'inizio, andiamo nello spogliatoio: è quello il momento della terza lattina che però sorseggio lentamente fino al riscaldamento lasciandone sempre un sorso per dopo la partita. Ecco, tutto questo mi aiuta a correre come un pazzo". Per fortuna, però, le bevande energetiche non sono ancora considerate doping, altrimenti la carriera di Vardy sarebbe già finita.