UEFA, Ceferin: ''VAR in Champions, ci serve tempo. No alla Superlega''

Pubblicato il 18 agosto 2018 alle 12:15:00
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Marco Corradi

La VAR ha debuttato nei Mondiali, destando un'ottima impressione e commettendo davvero pochi errori, con gli arbitri quasi impeccabili e un meccanismo ben oliato, e ora tutti si aspettano il suo inserimento nel calcio europeo: se infatti in Serie A la tecnologia è già presente e in Ligue 1 è stata introdotta quest'anno, lo stesso non si può dire degli altri campionati e delle competizioni europee. In Champions ed Europa League la VAR è ancora un tabù, perchè il presidente dell'UEFA Ceferin non è del tutto convinto: è lo stesso Ceferin a spiegarlo in una lunga intervista al ''Corriere dello Sport'', nella quale apre al mezzo tecnologico con qualche riserva. 

Ceferin parla chiaro: ''La VAR ha funzionato bene in Russia, sarà difficile tornare indietro. Ma ci sono ancora degli aspetti della procedura che non sono chiari e dovremo risolvere o modificare, ad esempio le circostanze nelle quali può intervire il Video Assistant Referee. Prima o poi lo useremo nelle competizioni UEFA - spiega Ceferin -, ma non possiamo farci prendere dall'entusiasmo e dobbiamo organizzare tutto al meglio. Per fare un esempio delle difficoltà logistiche, è difficile trovare un fornitore unico e formare arbitri in tutta Europa. Ci serve tempo''. Si parla anche dell'idea-Superlega, il torneo europeo con tutte le big del continente paventato da alcuni club: ''Le Superleghe servono solo a fare clic e titoli di giornate, non c'è nulla di reale. Da qui al 2024 non cambierà nulla nei format delle nostre coppe, e i club sono d'accordo. Siamo contrari alla Superlega, totalmente''.
In chiusura, due parole sul calcio italiano: ''Avete un problema legato alle infrastrutture, che vi escludono dall'ospitare le maggiori competizioni. Lo shock per l'assenza dai Mondiali potrebbe essere positivo, il governo deve aiutare i club e far crescere il movimento: la passione degli italiani e la loro voglia di vincere è nota a tutti, ma servono anche infrastrutture solide e perfette per crescere''.