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Udinese, Pozzo: \"Lo scudetto non è per noi\"

Pubblicato il 24 marzo 2011 alle 08:02:47
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

"Lo scudetto non ci riguarda, è una corsa riservata a Milan, Inter e Napoli. Sarei contento del quarto posto". Queste le parole del presidente dell’Udinese, Giampaolo Pozzo, intervenendo sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli, che parla della corsa al titolo nel finale di campionato: "Sarei contento del quarto posto. È una questione di piazza. Sono felice del gioco che sta sviluppando la squadra, mi sto divertendo. L’Udinese ha buone speranze di concludere il campionato nella posizione in cui si trova. È difficile, non dipende solo dalle nostre qualità ma le grandi piazze hanno un movimento che condiziona ed orienta".

Il presidente Pozzo è realista e tenere i piedi per terra: "La provincia è bella per vivere in pace e stare bene, ma i grandi giochi diventano difficili. Sono realista, ho visto di tutto e per questo sono ancora scettico. Per quanto stiamo facendo, potrei anche dire che ce la giochiamo alla pari. Ma per lo scudetto o la Champions ci sono tante situazioni che bisogna superare". Il patron dei bianconeri ci tiene a sottolineare il lavoro dell'allenatore: "Guidolin è stato determinante per i nostri successi, ma anche la Lazio quest’anno lotta con noi e lo scorso campionato, come l’Udinese, era in zona retrocessione. L’ambiente è fondamentale, i calciatori anche, ma il tecnico credo sia determinante".

La chiusura è dedicata ad alcuni nomi per il prossimo calciomercato: "Inler al Napoli? Ho parlato con De Laurentiis, ma senza concludere nulla. Ci siamo ripromessi di rincontrarci a fine campionato. Candreva? Non ne ho mai parlato. I grandi club su Sanchez? Per lui vale più o meno lo stesso discorso, se centreremo la Champions, faremo in modo di trattenerlo ancora un anno, perché è ancora giovanissimo. Il ragazzo poi è legato all’ambiente, potremmo anche costruire un progetto intorno a lui. Certo è che Sanchez è poco tutelato, e a volte anche la stampa non ci premia come in realtà meriteremmo. Ecco perché prima dicevo di essere scettico, in merito ai nostri traguardi".