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Tour de France 2025, tappa 14: Pogacar punta Superbagnères, Visma all’ultima chiamata

Pubblicato il 19 luglio 2025 alle 08:48
Categoria: Tour de france
Autore: Redazioneds Datasport

Sabato 19 luglio va in scena la 14ª tappa del Tour de France 2025, un autentico tappone pirenaico di 182,6 km da Pau a Luchon-Superbagnères, con 4950 metri di dislivello positivo e quattro salite iconiche. È l’ultima frazione della trilogia montana e potrebbe rivelarsi decisiva per la classifica generale.

Il percorso si apre con 70 km relativamente tranquilli fino al traguardo volante di Esquièze-Sère, poi inizieranno le grandi manovre con la scalata del leggendario Col du Tourmalet (19 km al 7,4%, 2115 m), seguita dal Col d’Aspin (5 km al 7,6%) e dal Peyresourde (7,1 km al 7,8%). Il gran finale è tutto per l’ascesa hors catégorie verso Luchon-Superbagnères (12,4 km al 7,3%), dove la pendenza tocca il 10% prima degli ultimi 400 metri all’8,1%. È lo stesso arrivo della celebre tappa del 1986 vinta da Greg LeMond davanti a Bernard Hinault, in piena faida interna alla La Vie Claire. 

Tadej Pogacar, dominatore della cronoscalata e in maglia gialla, sembra in controllo assoluto. La UAE XRG potrebbe puntare su una gestione prudente, anche in vista della tappa più agevole di domenica. Ma la Visma | Lease a Bike, dopo la débâcle sull’Hautacam, vuole rilanciare con Vingegaard: Van Aert e Jorgenson saranno fondamentali per accendere la corsa.

Dietro, la lotta per il podio è apertissima. Remco Evenepoel è chiamato a reagire dopo una cronometro opaca, con Lipowitz, Roglic, Johannessen e Onley pronti ad approfittarne. Attenzione anche agli uomini fuori classifica come Mas, Skjelmose, Arensman e Rodriguez: potrebbero tentare l’assalto da lontano. Per Higuita, Storer, Rubio o Martinez, l’obiettivo resta la maglia a pois.

Con ventilazione leggera da nord e possibili piogge, la tappa sarà anche tecnicamente insidiosa, specie in discesa. Sarà cruciale il lavoro delle squadre nei tratti vallonati tra un colle e l’altro: più che le gambe, potrebbero essere le tattiche a fare la differenza.

Per Pogacar, un’altra occasione per colpire. Per tutti gli altri, forse l’ultima per cambiare il corso di questo Tour.