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Tour de France 2025, 20ª tappa: Groves trionfa a Pontarlier, Pogacar a un passo dalla gloria

Pubblicato il 26 luglio 2025 alle 19:04
Categoria: Tour de france
Autore: Redazioneds Datasport

Kaden Groves firma un autentico capolavoro nella 20ª tappa del Tour de France 2025, da Nantua a Pontarlier (184,2 km), conquistando il successo in solitaria al termine di una frazione mossa, tecnica e ricca di colpi di scena. Il corridore australiano della Alpecin-Deceuninck completa così la sua personale trilogia nei Grandi Giri, dopo le vittorie già ottenute al Giro d’Italia e alla Vuelta, diventando il 114° ciclista nella storia a vincere almeno una tappa in tutti e tre i Grand Tour.

La tappa, che presentava oltre 3.000 metri di dislivello e quattro salite principali – tra cui la severa Côte de Thésy (3,6 km all’8,9%) – è stata resa ancora più insidiosa dalla pioggia battente, che ha causato numerose cadute. La fuga decisiva si è formata dopo oltre un’ora di gara intensa, con un gruppo di 13 corridori al comando, tra cui Simone Velasco, Matteo Trentin, Jordan Jegat, Jake Stewart, Ivan Romeo e lo stesso Groves.

Proprio Groves, portato al Tour inizialmente con il ruolo di uomo-lancio per Jasper Philipsen (poi costretto al ritiro già alla 3ª tappa), ha saputo reinventarsi dopo settimane difficili. A 16 km dal traguardo, è stato abilissimo ad approfittare del caos generato da una caduta nella discesa della Côte de Longeville, dove sono finiti a terra – tra gli altri – il locale Romain Grégoire (Groupama-FDJ) e lo spagnolo Ivan Romeo (Movistar). Groves ha colto l’attimo, attaccando e staccando i compagni d’avventura Frank Van den Broek e Jake Stewart, con i quali era al comando.

Nessuno riesce a rispondere alla sua accelerazione: Groves vola verso il primo successo in carriera alla Grande Boucle, tagliando il traguardo tra le lacrime e con un vantaggio di 54” su Van den Broek e 59” su Pascal Eenkhoorn. Quarto uno splendido Simone Velasco che regola il gruppetto degli inseguitori.

Settimo posto per Jordan Jegat, autore di una prestazione solida nonostante le tensioni in fuga (pare sia stato redarguito duramente da altri compagni di avventura, incluso Velasco), poiché la sua presenza minacciava la classifica generale. Alla fine, però, la sua tenacia ha pagato: il francese della TotalEnergies entra nella top 10 scalzando Ben O’Connor, che ha pagato dazio chiudendo con il gruppo principale a oltre 7 minuti dal vincitore.

Nessuna variazione nelle posizioni di vertice della classifica generale: Tadej Pogacar, pur rischiando grosso nei chilometri finali a causa di una caduta nel gruppo, ha tagliato il traguardo indenne e conserva senza affanni la maglia gialla, forte di un vantaggio di 4’24” su Jonas Vingegaard. Il campione sloveno ha anche matematicamente conquistato la maglia a pois, dominando la classifica degli scalatori per la terza volta in carriera.

Infine, giornata storica per l’Italia: Jonathan Milan, arrivato nel gruppetto dei velocisti, conquista matematicamente la maglia verde, diventando il terzo azzurro di sempre a riuscirci, dopo Franco Bitossi e Alessandro Petacchi.

Domenica la passerella finale a Parigi, con un percorso inedito che prevede tre ascese alla Butte de Montmartre, che potrebbe stuzzicare l’appetito di Pogacar per chiudere il Tour in bellezza, da dominatore assoluto.