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Thiago Motta dalla Francia torna a parlare del suo passato e non fa sconti all'Inter e alla dirigenza nerazzurra. Il centrocampista del Psg, in un'intervista rilasciata a Sky Sport, si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Credo che nel club e nella società fosse già previsto che io andassi via un po' prima. Non è successo per l'arrivo di mister Gasperini. Con l'arrivo di Gasperini, sono rimasto ancora sei mesi perché ha chiesto lui di tenermi e questo mi ha fatto male, perché non lo meritavo, ma fa parte della vita e uno lo deve accettare".
Sulle fasi che hanno preceduto la sua cessione al Psg, Motta conferma quanto circolava secondo le indiscrezioni di mercato: "Ho parlato tante volte con Moratti, con Branca e con Ranieri. Anche perché la verità è che se io non fossi andato via in quel momento, sarei comunque andato via a giugno - continua l'ex interista -. E a me questa cosa non andava bene, perché non mi sarei sentito bene a stare in un posto sapendo che in futuro sarei dovuto andare via. Ho preferito quindi andare via prima".
Il mediano della Nazionale di Prandelli chiude parlando del suo rapporto con gli ex compagni, negando frizioni: "Se qualcuno avesse avuto dei problemi con me, avrebbe potuto dirmelo in faccia e l'avremmo risolto. Nello spogliatoio comandando gli argentini? Samuel e Milito sono due bravi ragazzi, con Zanetti ho avuto sempre una relazione normale mentre con Cambiasso - conclude Motta - non sono amico però ho sempre dato rispetto sul lavoro e anche nei miei confronti c'è sempre stato rispetto da parte di tutti".