Sporting, è caos: il presidente sotto accusa per l'aggressione ai giocatori

Pubblicato il 18 maggio 2018 alle 20:55:26
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Marco Corradi

Lo Sporting Clube Portugal, per tutti Sporting, sta vivendo la stagione più complicata della sua storia recente: arrivando al terzo posto nella Liga NOS (alle spalle delle solite Porto e Benfica) ha perso la qualificazione in Champions League, in virtù delle nuove normative UEFA, e si dovrà accontentare dell'Europa League, e nel resto delle competizioni non è andato affatto meglio. La Champions ha visto uscire i Leões nei gironi, mentre in EL i lusitani sono stati eliminati dall'Atletico Madrid ai quarti di finale, perdendo 2-0 all'andata e vincendo 1-0 nel già compromesso match di ritorno. E proprio dopo la prima sfida contro i colchoneros è successo il primo patatrac della stagione dello Sporting (guai a chiamarlo Sporting Lisbona, i biancoverdi non lo tollerano): il presidente Bruno de Carvalho ha reagito duramente alla prestazione dei suoi, definendoli dei ''bambini viziati che pensano solo ai soldi e non s'impegnano in campo'', ed è arrivata la pronta risposta della squadra. Rui Patricio, Fabio Coentrao e gli altri senatori hanno reagito al discorso del patron dello Sporting difendendo la propria professionalità, e venendo per tutta risposta messi fuori rosa per una settimana: 19 i giocatori esclusi, che sono stati reintegrati solo dopo una pace di facciata e a poche ore dalla sfida di campionato contro il Paços Ferreira. 

Tutto sembrava tornato alla normalità allo Sporting, ma dopo la mancata qualificazione in Champions League è successo nuovamente di tutto. Una squadriglia di 50 ultras dei Leões ha fatto irruzione nel centro d'allenamento, aggredendo una ventina di giocatori e il tecnico Jorge Jesus: i malcapitati sono stati malmenati con delle spranghe di ferro e presi a cinghiate. Tra i feriti, Bas Dost (una decina di punti alla testa), Rodrigo Battaglia e Josip Misic, ma anche altri uomini di spessore come Rui Patricio e il nazionale argentino Marcos Acuña: i giocatori, ovviamente, non hanno preso bene l'aggressione e vorrebbero rifiutarsi di giocare la finale della Coppa del Portogallo, ma non solo. Gran parte dei senatori della squadra, dopo l'aggressione, avrebbe dato mandato ai propri avvocati e procuratori di chiedere la rescissione unilaterale del contratto per giusta causa: difficile che venga loro concessa, a meno che non vengano provate le novità emerse nella giornata odierna. Stando a quanto riporta A Bola, infatti, il tecnico Jorge Jesus sarebbe giunto in possesso di prove schiaccianti riguardo al coinvolgimento del presidente Bruno de Carvalho nella vile aggressione ai giocatori: il patron dello Sporting sarebbe il mandante dell'agguato, e si spiegherebbe anche così la totale assenza dei dirigenti dei Leões all'allenamento incriminato, un fatto inusuale che era stato notato da più giocatori. E così, dietro a tutto potrebbe esserci quel Bruno de Carvalho che aveva litigato apertamente con svariati giocatori: sarebbe davvero assurdo, ma andrebbe a inserirsi nel difficile scenario intorno allo Sporting, che rischia di dover ripartire da zero e perdere tutti i migliori talenti della sua rosa. A meno che il presidente, accerchiato dal CdA e dalle accuse odierne, non decida di dimettersi, aprendo a una nuova era per il club.