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Sorprende o no: Linus, Enna e l'Nba

Pubblicato il 25 aprile 2012 alle 19:21:51
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Sergio Chiesa

1) Cento medaglie, cento propositi, cento speranze, una sola certezza. Camelot non è il nome della reggia di re Artù ma di uno spiazzo al confine fra Uganda e Sudan che l’onorevole Mauro Masi, presidente onorario dell’omonima società di atletica milanese, ha voluto dare al ritorno da un viaggio in Africa nella speranza di far fare pratica sportiva a quante bambine e ragazze. Dopo 11 anni i titoli italiani sono 100 grazie alla abnegazione e alla capacità di Franco Angelotti, vero presidente e promotore dell'attività. La società sportiva Camelot è quella che fino all’anno scorso organizzava la Notturna di Milano, il passato è d’obbligo visto che sia Comune che Provincia hanno tolto il loro patrocinio rendendo impossibile la realizzazione della manifestazione. La Regione, per bocca di Roberto Formigoni, ha dato invece il suo appoggio ma probabilmente non è sufficiente.

2) Linus, motore culturale e non solo di Radio Dj, ha dichiarato di ottenere più successo nella maratona, dove per sua ammissione "è uno sfigato", che nella prestigiosa e storica attività di Dj.




3) Se non ve ne siete accorti, vi informo che è stato aperto un tavolo di lavoro per lo sport a Milano. Nessuno ne conosce l’agenda e gli obiettivi, ma soprattutto che vi partecipa spesso non ne sarebbe legittimato o non realmente rappresentativo.

4) L'arrogante NBA si permette di promuovere una tavola rotonda sullo sport a Milano e il Comune rappresentato dall'Assessora Chiara Bisconti apre convenzioni che hanno il solo scopo di far vendere il merchandising alla società americana senza incrementare di una unità la pratica del basket a Milano.

5) Notturna e Maratona almeno due anni prima... è sorprendente constatare che le manifestazioni di livello a Milano non si riescano a programmare. La chiusura delle strade a Milano per la Maratona e il coinvolgimento delle strutture turistico economiche per la Notturna richiedono minimo due anni di programmazione. Troppo per gli amministratori locali lombardi?

6) Enna, ancora fuori uso gli impianti sportivi! Così ci aggiorna il sito www.vivienna.it.  Non c'è dubbio che l'impiantistica rappresenta una parte fondamentale, necessaria per la pratica dell’attività sportiva, ma per la provincia di Enna si tratta di un argomento difficile e spinoso. Manca la cultura dello sport in provincia, solitamente per gli amministratori comunali e provinciale lo sport è legato non tanto alle sue funzioni sociali e di salute, ma soltanto di passerella in occasione di certi avvenimenti che richiamano pubblico, quindi possibili elettori. L’assegnazione dell’assessorato allo sport, considerato di serie C, per la maggior parte viene affidato a chi ha poca esperienza in materia. Gli esempi in provincia sono tanti, troppi, ecco perché quella di Enna è all’ultimo posto nella graduatoria siciliana per l’impiantistica sportiva; ecco perché molte strutture non vengono tenute a norma per la sicurezza degli atleti e degli spettatori con la Questura che si è irrigidita in determinate situazioni (Enna, Leonforte, Agira) vietando la disputa di alcune manifestazioni. Cambiare rotta si può a prescindere dalla situazione finanziaria dei comuni, basta sapere programmare per tempo, con raziocinio e nei tempi giusti.

7) La situazione a Milano è IDENTICA, con il Colombo ammasso di macerie. I comuni dirottano in altri campi determinate risorse che potrebbero essere assegnate alle società sportive, che svolgono una funzione educativa e sociale,oltre a puntare a far crescere i ragazzi in un ambiente sano. E' necessario che il popolo sportivo italiano prenda coscienza della sua condizione e della sua forza!

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