Smart Arenas, incrementare la redditività degli spazi sportivi per generare valore economico

Pubblicato il 25 maggio 2018 alle 12:51:53
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Piergiuseppe Pinto

Le strutture sportive italiane hanno necessità di essere riqualificate, in linea con gli standard europei. E' questo ciò che emerge dal rapporto dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, presentato in occasione del primo workshop italiano dedicato a “Smart Arenas & Facility Management”, organizzato da ENGIE Italia, player dell’energia e dei servizi. L'ENGIE Program mira a rendere le strutture sportive già esistenti parti integranti dell’urbanistica della città, attraverso la tecnologia, l’utilizzo dei big data, dell’Intelligenza Artificiale e di misure per l’efficienza energetica. Tale programma, ad oggi, ha stipulato partnership con importanti assetti proprietari del mondo del calcio, come il Consorzio MiStadio, Parma Calcio, Chievo Verona, Hellas Verona, Atalanta Bergamasca Calcio, U.S. Sassuolo Calcio.

L’età media degli stadi italiani è di 64 anni per la Serie A e ben 68 per la Serie B. Negli ultimi 10 anni, a livello Paese, sono stati spesi nella ristrutturazione e costruzione di nuovi impianti solo 150 milioni di euro, contro i 15 miliardi di euro investiti a livello europeo. “Oggi sportivi e tifosi sono sempre più esigenti, diventa quindi sempre più importante far evolvere gli stadi in strutture di aggregazione funzionali e moderne per tutta la community. - ha dichiarato Olivier Jacquier, Amministratore Delegato di Engie Italia. - Occorre un concreto rinnovamento delle strutture, coerente e in armonia con città sempre più smart, con l’obiettivo di renderle sicure, flessibili e sostenibili, garantendone una maggiore attrattività, attraverso l’offerta di esperienze nuove e al passo con i tempi. E’ quello che noi chiamiamo progresso armonioso”.

“Il contesto italiano è caratterizzato dalla presenza diffusa e capillare di impianti sportivi il cui valore culturale assume un’oggettiva rilevanza ma che, allo stesso tempo, si rivela inadeguato e obsoleto. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati - su scala globale -  dalla proliferazione di impianti di ultima generazione in grado di garantire qualità ambientale, sicurezza e multifunzionalità”, il commmento di Emilio Faroldi, PRO Rettore Delegato Politecnico di Milano & Direttore del Master in Progettazione Costruzione Gestione delle Infrastrutture sportive.

“Il credito sportivo, da 60anni Banca dello Sport, ha iniziato una nuova fase di sviluppo che lo porterà sempre più ad avere un ruolo centrale volto a supportare le società di calcio e le organizzazioni sportive in ottica di consulenza e erogazione di servizi a 360 gradi”. – le parole di Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo -  In 60 anni di vita l’ICS ha finanziato in Italia oltre trenta mila strutture sportive apicali e dello sport di base e solo negli ultimi tre anni ha supportato l’apertura di oltre 2.000 cantieri”.