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"I biscotti? Mi piacciono, ma dipende da come sono fatti". Ironizza Mircea Lucescu, ma un pareggio fra Shakthar e Juventus garantirebbe alle due squadre di passare il turno rispettivamente come prima e seconda del girone. Con un risultato del genere i bianconeri sarebbero secondi indipendentemente dal risultato del Chelsea che ospita il modesto Nordsjelland allo Stamford Bridge.
Il tecnico rumeno, sull panchina dell'Inter nella stagione '98-'99 e del Pisa nel '90-'91, non dimentica l'affetto che lo lega all'Italia malgrado gli scarsi risultati ottenuti in entrambe le annate: ottavo posto con l'Inter, e retrocessione in B con il Pisa dopo essere stato esonerato a stagione in corso. "Non mi interessano gli inglesi. Agli italiani sono molto legato. Ma il football è football e conta vincere: sarebbe importante per l’immagine del calcio ucraino e dello Shakhtar - commenta Lucescu. La Juve è competitiva e super motivata. Domani è un grande esame per noi contro un professore che si chiama Juventus: che ha storia, prestigio, tradizione, potere politico-sportivo, campioni. Questa non è una partita normale".
Il tecnico dello Shakthar che torna a pungere Conte alla vigilia della sfida di Donetsk "All’andata avevo detto che la Juve era stata prevedibile e non mi rimangio le parole: a volte il gioco è ripetitivo - rincara la dose Lucescu -. Ma se per questo lo è anche il gioco del Barcellona. Sono curioso di vedere se Conte avrà trovato altre soluzioni. Ma in generale apprezzo molto la Juve. Conte è un allenatore giovane e deve imparare quando rispondere e quando no: magari lo saprà fare tra vent’anni".