Serie D, girone I: Igea Virtus sulle orme del Chievo

Pubblicato il 4 gennaio 2017 alle 11:18:41
Categoria: Serie D
Autore: Stefania Belloni

Solo pochi mesi fa l'Igea Virtus Barcellona festeggiava la promozione in Serie D, grazie allo strepitoso cammino nel girone B del torneo di Eccellenza (67 punti in trenta partite, frutto di venti vittorie, sette pareggi e tre sconfitte). Ma a quanto pare i giallorossi non intendono fermarsi, al giro di boa del 2016/2017 sono in testa al gruppo I per cui la Lega Pro diventa un traguardo raggiungibile: 38 punti in diciassette gare, undici vittorie, cinque pareggi e un solo ko. Numeri da brividi, anche se il presidente Antonino Grasso tiene i piedi per terra: "Il nostro obiettivo di inizio stagione era il mantenimento della categoria, noi non abbiamo il budget di altre società".

Ma intanto mister Giuseppe Raffaele gongola: la sua creatura, infatti, non smette di strabiliare. "La nostra realtà è questa - spiega - abbiamo tenuto lo zoccolo duro dello scorso anno e i risultati si vedono, anche se tanti miei calciatori sono all'esordio in Serie D. La forza dell'Igea Virtus è proprio questa, i giocatori si conoscono: nonostante gli infortuni di Biondo e di Di Stefano, siamo nella parte alta della classifica e possiamo restarci".

- Quindi si parla ancora di mantenimento della categoria?
"Non bisogna essere ipocriti, ormai la salvezza è stata raggiunta: per noi è la stagione del debutto in D e all'inizio puntavamo a raggiungere quota 45, ma abbiamo dimostrato grande solidità. Se riusciremo a tenere questa posizione anche nella prima parte del girone di ritorno, potremo giocarci le nostre chances: ovviamente dobbiamo pensare ad una gara per volta, la nostra testa è sulla Sarnese. Ma se a sei-sette gare dalla fine saremo ancora ai vertici, daremo fondo a tutte le nostre energie: a quel punto non esisteranno più favorite".

- L'Igea Virtus manca dai professionisti dal 2009/2010...
"Questa è una piazza importante, prima del fallimento sono passati da queste parti personaggi importanti come Gaetano Auteri (attuale tecnico del Matera, nda) e Christian Riganò. Il club è abituato a certi palcoscenici: cinque anni fa è ripartito dalla Prima Categoria ed ha scalato le tappe, io sono arrivato nel dicembre del 2014 ed oggi, con una squadra giovane, siamo una matricola che può fare bene".

- Una sorta di Chievo Verona in salsa siciliana.
"E' un paragone che ci può stare, la squadra di Delneri fece bene al debutto in Serie A con lo stesso gruppo che già si era imposto in B. Anche noi puntiamo molto sul gioco: abbiamo il miglior attacco e la miglior difesa, soprattutto facciamo tanti gol fuori casa e questo è importante. I ragazzi mi stanno dando grosse soddisfazioni, per una matricola non è facile giocare con personalità in certi ambienti".

- Lei ha chiuso il 2016 con un'espulsione, contro la Frattese, e dovrà guardare dalla tribuna le prossime quattro gare: che è successo?
"Si è trattato di un disguido con l'arbitro: mi limito a dire che con loro, a volte, è meglio non parlare".

- Torniamo al campionato: quali sono le squadre che teme di più?
"Ad inizio anno avrei detto Sicula Leonzio, Cavese, Turris: anche Frattese, Gladiator e Rende si sono rivelate ottime squadre. Oggi direi la stessa cosa, solo la Turris è un po' distaccata in classifica ma ha un grande organico e, nella partita secca, può farti molto male".