Rivivi le emozioni di Roma-Lecce: cronaca, pagelle e tabellino
La Roma supera di misura il Lecce 2-1 nel posticipo della 12esima giornata di serie A. Il risultato non racconta esattamente il film della partita: i giallorossi di Luis Enrique hanno sprecato almeno 4-5 nitide occasioni da gol. Con questo successo, i capitolini si portano al quinto posto in classifica a quota 17. I salentini, troppo timidi per un'ora, restano in piena zona retrocessione.
La prima sorpresa del match è l'assenza tra i titolari di Francesco Totti. Il tecnico spagnolo gli preferisce Lamela, che almeno nel primo tempo si nasconde. Possesso palla prolungato e pochi guizzi. E' l'1-0 al 25' che sveglia i padroni di casa: triangolo De Rossi-Taddei, cross basso per Pjanic, che realizza il più facile dei gol. Forse ancora più facile la rete che fallisce Bojan poco dopo, nei pressi della riga di porta su assist di Lamela.
Nella ripresa è sempre e solo Roma, visto che il Lecce tiene tutti gli effettivi dietro la linea del pallone e non punge. Al 54' il raddoppio di Gago, che indovina l'angolo con un potente destro da 25 metri, approfittando della mezza dormita dell'ex Julio Sergio. Lamela prima e Osvaldo poi si divorano il tris e Bertolacci punisce, superando Stekelenburg con un tocco mancino sull'assist di Grossmuller. La Roma riprende a macinare gioco e a fallire occasioni: è ancora Bojan che spara alto a porta spalancata dal dischetto del rigore. Il diagonale di Cuadrado fa tremare l'intero Olimpico, che al 75' esplode sulla spettacolare rovesciata di Osvaldo. Urlo strozzato in gola, visto che inspiegabilmente Brighi annulla per la segnalazione di un fuorigioco che non c'è.
E' l'ultima emozione del match, escluso l'ingresso di Francesco Totti a 51 giorni di distanza dall'ultima apparizione. Festa piena per la Roma, che comincia a risalire la classifica. A Udine, nel prossimo turno, test probante per le aspirazioni giallorosse. Fa troppo poco il Lecce, rimasto in partita solo grazie agli errori degli attaccanti avversari. Di Francesco ha ancora molto da fare.
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