La giornata odierna è stata gloriosa per il Chievo, che si è visto ''salvare'' dal Tribunale Federale Nazionale ed ha evitato la retrocessione in Serie B e ogni tipo di penalizzazione. La società veronese era sotto inchiesta per le plusvalenze-monstre effettuate in tandem col Cesena, plusvalenze che hanno gonfiato il bilancio clivense e aiutato il fallimento dei romagnoli, che ripartiranno dai dilettanti, ma si è salvata in corner: il TFN ha rimandato gli atti alla Procura Federale, definendo l'attuale deferimento come ''improcedibile'' per un vizio di forma e sanzionando solo l'attuale Cesena, punito con un -15 che non sconterà mai, visto il fallimento. Il Chievo si salva per un vizio di forma, perchè il Procuratore Federale Pecoraro non ha ascoltato la richiesta d'audizione del presidente Campedelli e non ha rispettato la procedura, ma non ha scampato del tutto il rischio-retrocessione.
Rimandare gli atti alla Procura non vuol dire infatti assolvere totalmente il club, bensì consentire a Pecoraro di istituire un nuovo processo, che dovrà vivere in tempi brevissimi, dato che tra 20 giorni inizierà il campionato e domani verrà compilato il calendario col Chievo regolarmente in Serie A. E così il Crotone continua a sperare, e quest'oggi ha messo pressione alla Procura Federale con una lettera che è stata ripresa dal Corriere dello Sport: ''Invitiamo a procedere con immediatezza nell'instaurare il nuovo processo contro il Chievo, per evitare che la società FC Crotone abbia a subire ulteriori gravissimi danni. Il Tribunale Federale, infatti, non ha assolto la società clivense, ma ha rinviato gli atti alla Procura per rifare la procedura da capo in modo corretto''. E così, resta tutto in alto mare: il Chievo tira un sospiro di sollievo, il Crotone invece spera. E la Serie A non sa ancora con certezza quale sarà il destino della società veronese.
