Serie A, Milan stangato dall'UEFA: no al settlement agreement, rischia l'esclusione dalle coppe

Pubblicato il 22 maggio 2018 alle 20:35:41
Categoria: Serie A
Autore: Marco Corradi

No al settlement agreement, e stangata in arrivo. La notizia era circolava da un paio di giorni, ma gli ambienti vicini al Milan avevano negato quest'ipotesi, che invece è diventata una crudele realtà nei minuti scorsi: dopo aver rifiutato il voluntary agreement, l'UEFA ha detto no anche al settlement agreement e alle sanzioni che erano state applicate negli anni scorsi all'Inter e hanno portato i nerazzurri a inseguire il pareggio di bilancio con plusvalenze e sponsorizzazioni ad hoc. In sostanza, col settlement agreement i rossoneri sarebbero stati sanzionati con una multa milionaria, limitazione alle rose e obbligo del pareggio di bilancio entro 2-3 anni, ma l'UEFA ha negato al Milan anche questa ipotesi. Voci vicine alla Federcalcio Europea hanno fatto sapere che era stato concesso parecchio tempo ai rossoneri nella speranza che arrivasse il rifinanziamento del debito con Elliott o venisse posto un freno alle spese pazze sul mercato, ma le mancate novità in tal senso, mischiate ai nomi fuori portata usciti per la prossima estate (da Mandzukic, a Morata, a Cavani: acquisti che avrebbero comportato esborsi notevoli) e ai mai sopiti dubbi sulla figura di Yonghong Li, sulle cifre previste per il rientro del debito e sul possibile passaggio del club a Elliott in caso di mancata restituzione del prestito contratto dal club (il termine scade a ottobre) avrebbero portato al nuovo no dell'UEFA. Ora il Milan si trova costretto a sottoporsi allo step successivo per chi ha violato il Fair-Play Finanziario, e non si vede concedere il patteggiamento dall'UEFA: i rossoneri finiranno di fronte alla Camera Giudicante, che prenderà la propria decisione intorno alla metà di giugno e hanno un ampio range di sanzioni applicabili. 

Le ''punizioni'' per il club milanese saranno ovviamente più dure di quelle che erano state applicate all'Inter e in minor misura alla Roma (entrambe sono sotto settlement agreement, l'UEFA ha esaminato ulteriormente i conti), e il rischio maggiore è quello dell'esclusione dalle coppe. Una sanzione estrema, che l'UEFA tenterà di evitare fino all'ultimo, dato che ci troviamo di fronte a uno dei club più titolati d'Europa, ma il passivo dei rossoneri nel triennio analizzato dalla Federazione supererebbe 100mln (contro i 30 consentiti), e dunque si potrebbe arrivare a qualcosa di molto stringente per la società e per Fassone-Mirabelli: ad esempio, la richiesta del pareggio di bilancio entro 12 o 18 mesi, una mossa che inibirebbe il mercato in entrata e costringerebbe a cessioni dolorose. Come sanzioni minori, da considerare anche il blocco del mercato per una-due sessioni, forti limitazioni alla lista-UEFA e una multa superiore ai 10mln. Milan rinviato a giudizio e fortemente a rischio dunque (a meno che non arrivino clamorose novità sul rifinanziamento o su Li), e intanto la FIGC si sarebbe mossa per reagire prontamente qualora dovesse arrivare la sanzione più dura: la Federcalcio avrebbe messo in pre-allarme la Fiorentina, invitandola a preparare per sicurezza la documentazione per la richiesta della licenza UEFA 2018-19. Qualora, come da sanzione massima, il Milan dovesse essere escluso dalle coppe, infatti, i viola verrebbero ripescati e partirebbero dal 2° preliminare, con l'Atalanta ai gironi della prossima Europa League. E a quel punto, scatterebbero le necessarie riflessioni sulla dispendiosa campagna acquisti dell'estate 2017: i rossoneri avevano speso quasi 230mln, incassandone circa 35 dalle cessioni durante il periodo d'osservazione e ''gonfiando'' il monte-ingaggi. Un azzardo evitabile.