Serie A, Milan: la sentenza nasce dai dubbi su Yonghong Li, ma non solo

Pubblicato il 29 giugno 2018 alle 09:46:00
Categoria: Serie A
Autore: Marco Corradi

Il Milan è stato escluso dall'Europa League 2017-18 per le violazioni al Fair-Play Finanziario denunciate dall'UEFA, e ha fatto ricorso al TAS per tentare di ribaltare la sentenza, e tutti attendevano con ansia le motivazioni dell'esclusione dei rossoneri. Nello scarno comunicato pubblicato sul proprio sito, il club aveva parlato solo di ''violazione dei parametri del Fair-Play Finanziario nel triennio 2014-2017'', ma in realtà la situazione è differente e tutt'altro che rosea. In particolare, ''credibilità'' sarebbe la parola chiave all'interno del dispositivo della Camera Giudicante dell'UEFA: poco credibile la proprietà e la gestione di Yonghong Li, che ogni volta effettua una rincorsa ai milioni dell'aumento di capitale tramite prestiti e denaro last-minute, ma non solo.

I dubbi dell'UEFA e della sua Camera Giudicante non si limitano a questo, ma anche ai ricavi commerciali che erano stati promessi nel piano presentato un anno fa ed erano evidentemente irraggiungibili, come dimostrato dai risultati effettivi del club. Se a questo aggiungiamo il debito con Elliott, non ancora rifinanziato e pendente come una lama sul futuro di un club che potrebbe passare forzosamente al fondo speculativo ad ottobre, e la faraonica campagna acquisti della scorsa estate in pieno periodo d'osservazione, abbiamo il quadro chiaro. L'UEFA non si fida dei rossoneri, e non può ovviamente scorporare la figura di Yonghong Li da quella del club che presiede: anche perchè spendere 200mln (230 se consideriamo i vari obblighi di riscatto) cedendo per 30 circa non è il miglior motivo per convincere l'UEFA o creare discontinuità nei confronti della precedente proprietà. Il Milan si è infatti trovato con un drastico -120mln nel triennio 2014-2017, e con queste premesse il bilancio 2018 potrebbe anche aggravare il passivo: ecco perchè l'UEFA è intervenuta per bloccare i rossoneri e li ha esclusi dalle coppe, ed ecco perchè la sentenza non sarà facilmente ribaltabile al TAS. Neppure la cessione a Commisso (che si è rifatto avanti) potrebbe essere utile per volgere la situazione a favore del Milan, visto che le motivazioni sono dettagliate: 14 pagine di ricostruzione dei fatti e del no a voluntary-settlement agreement, 11 pagine di valutazioni della Camera Giudicante sulla situazione del club, 5 di conclusioni sulla non credibilità dei piani e delle intenzioni del club.