Serie A, Lotti: "Bisogna lavorare per migliorare il prodotto calcio"

Pubblicato il 17 giugno 2018 alle 19:14:01
Categoria: Serie A
Autore: Francesco Cazzaniga

Credit foto: imagephotoagency.it

La Serie A, i diritti tv e i Mondiali. L'Ex ministro dello Sport Lotti ha concesso alla Gazzetta dello Sport un'intervista a 360 gradi sulla situazione del calcio italiano. Lotti ha le idee chiare sull'esclusione dell'Italia dai campionati mondiali e sulla possibilità di tracciare un nuovo percorso dopo aver toccato il fondo: "Spiace non essere in Russia, ma il calcio italiano ha davanti l’occasione storica di riorganizzarsi. Anche rivedendo le regole e il proprio statuto. C’è per esempio uno squilibrio evidente tra il peso elettorale nella Federcalcio tra la Lega Dilettanti che ha il 34% e il 12% della Lega di serie A, che come abbiamo visto sui diritti tv vale un miliardo e mezzo di euro." Proprio i diritti televisivi sono uno dei cardini intorno al quale gira tutto il sistema di approvvigionamento delle squadre di Serie A, che sono molto indietro rispetto all'Europa per quanto riguarda stadi di proprietà e merchandising. Il modello inglese, ad esempio, prevede che non tutte le partite siano trasmesse a pagamento, in modo da invogliare le persone ad andare negli stadi: "Certo si deve lavorare per migliorare il prodotto calcio -spiega l'ex ministro- quindi si deve investire su stadi, infrastrutture, vivai e calcio giovanile. Il campionato italiano deve arrivare a valere quanto la Premier".

Proprio sulla questione stadi è esploso in questi giorni lo scandalo riguardante affari collaterali alla costruzione del nuovo stadio della Roma, che ha portato a vari arresti e ha fatto tremare la giunta della Capitale: "Non entro nel merito dell’inchiesta -dice Lotti- Mi auguro venga confermato quanto fatto fino adesso. Il governo si è impegnato sullo stadio della Roma come su quelli di Empoli, Frosinone, Cagliari, Pescara. Sarebbe un peccato se questa opera importante venisse messa in discussione dall’eventuale spregiudicatezza di qualcuno e dall’incapacità amministrativa di qualcun altro." conclude l'ex ministro.