La variabile infortuni deciderà il futuro della Serie A?

Pubblicato il 5 giugno 2020 alle 16:06:59
Categoria: Serie A
Autore: Matteo Pifferi

Da Ibrahimovic a Higuain, da Milinkovic-Savic fino a Mancini: la ripresa della Serie A ha portato ad un alzamento dei ritmi in allenamento che hanno prodotto una lunga serie di infortuni. Ma purtroppo saranno una variabile del gioco.

In ordine temporale, l'ultimo a fermarsi è stato Gianluca Mancini, difensore della Roma. Ma, nei giorni scorsi, anche Fabian Ruiz e Manolas (Napoli), Baselli (Torino), Papu Gomez e Malinovskiy (Atalanta), Perotti e Pau Lopez (Roma), Higuain (Juventus) Milinkovic-Savic, Lucas Leiva e Strakosha (Lazio), Ibrahimovic e Duarte (Milan), De Vrij, Bastoni, Vecino e Godin (Inter), Letica (SPAL), Prodl e Stryger Larsen (Udinese), Faragò (Cagliari), Leris (Sampdoria) e Dell'Orco (Lecce). 24 giocatori che, dal momento in cui è stato annunciato il rientro in campo, hanno avuto problemi muscolari più o meno gravi.

Alla luce dei fatti, la lunga lista di infortunati appare una delle conseguenze più logiche e per certi versi previdibili visto che, dopo due mesi di allenamenti a domicilio, i muscoli dei giocatori sono stati messi subito a dura prova dagli allenatori che puntano ad avere squadre rodate alla partenza del campionato, fissata per il 20 giugno prossimo, anche se Juventus, Milan, Napoli e Inter inizieranno una settimana prima per le semifinali e poi la finale di Coppa Italia. La variabile infortuni ha creato un po' di malumore in seno alle società ma soprattutto all'AIC, ossia l'associazione che cura i diritti dei singoli calciatori: "Giocare ogni tre giorni sottoporrà i calciatori a rischi maggiori da un punto di vista fisico, oltre alle criticità legate alla quarantena forzata, nel caso di positività, prevista tuttora nei controlli. La curva degli infortunati salirà con l'alzarsi delle temperature", l'ammissione di Umberto Calcagno, vicepresidente dell'AIC e spalla di Damiano Tommasi, uno di quelli che più si è battuto per limitare le partite in orario pomeridiano che, in piena estate, potrebbe portare ad ulteriori complicanze dal lato giocatori. In attesa della ripresa dell'attività agonistica e nella speranza che tale curva possa affievolirsi, ecco un altro timore sulla strada della ripartenza del calcio italiano. Ma la sensazione è che, a lungo andare, questa sia una variabile determinante nel rush finale di campionato.