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La Serie A dei bilanci: Chievo campione, milanesi in B

Pubblicato il 30 maggio 2012 alle 16:17:25
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

Chievo campione d'Italia, qualificato alla Champions League insieme al Catania, Bologna ai preliminari. Inter, Milan e Roma retrocesse in serie B, Juve salva per un pelo.
Non è la classifica rivoluzionata dall'esplosione delle inchieste sul calcioscommesse, ma quella che ha stilato il Sole 24 ore analizzando il costo per ogni punto guadagnato dalle venti società di serie A nell'ultima stagione. La speciale graduatoria, volta ad abbinare risultati sportivi a parametri di gestione societaria, vede nelle prime posizioni i club più virtuosi a livello di bilancio che, nonostante budget e costi ridotti, hanno raggiunto buoni risultati sul campo.

Ecco dunque che il Chievo di Campedelli guarda tutti dall'alto,  con 722mila euro spesi per ogni punto guadagnato (49 quelli totalizzati a fine stagione). Subito dietro ai veronesi si piazzano Catania (48 punti finali) e Bologna (51), con un costo "per punto" rispettivamente pari a 756mila e 900mila euro. Segue la Lazio, con poco più di 900mila euro spesi per ogni punto portato a casa, che precede Cagliari (1,1 milioni), Lecce (1,1) e Udinese (1,2).
Dando uno sguardo agli ultimi bilanci disponibili (quelli relativi alla stagione 2010-2011), è curioso come soltanto tre società tra le prime sette di questa classifica economico-sportiva abbiano riportato utili di bilancio: la Lazio, che grazie all'accurata gestione di Lotito ha registrato un utile di 10 milioni; il Catania è in positivo di 6,4 milioni e l'Udinese di 2,4. Una nota di merito va però agli etnei, che nonostante l'ingente investimento per il nuovo centro sportivo sono riusciti a mantenere i conti in attivo.

E le big del nostro calcio? Nella graduatoria del Sole 24 ore, le grandi sono tali soltanto per i costi. L'Inter di Moratti ha fatto peggio di tutti, con 5 milioni spesi per ogni punto in classifica, nessun trofeo messo in bacheca e un sesto posto finale che la tiene fuori dalla Champions League. A seguire, i cugini rossoneri, che hanno speso 4,1 milioni a punto ma, quantomeno, possono consolarsi con la qualificazione diretta alla Champions e con i soldi che garantisce. La Roma, terzultima, ha un costo di 3 milioni per punto guadagnato, e anche Di Benedetto non potrà contare sugli introiti della Uefa. Cosa che potrà invece fare la Juventus campione d'Italia, che evita la serie B "finanziaria" grazie a una spesa di 2,4 milioni per ogni punto portato a casa, nonostante il peggior bilancio della sua storia (in rosso di quasi 96 milioni di euro).

E' una classifica ovviamente molto lontana da quella reale, ma la sostanza è sempre la stessa: per vincere, nel calcio, bisogna spendere. Se si spende, però, non è detto che si vinca. Come non è detto che la gestione per nulla aziendale di un club e l'abitudine del calcio a spendere più di quanto si incassi possano durare in eterno.