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di Francesco Montanino - Il Milan smaltisce la delusione della “Supercoppa” e saluta il 2025 con un rotondo 3-0 inflitto al Verona. Nell’ultimo lunch-match dell’anno, i rossoneri travolgono gli scaligeri grazie a un micidiale tris calato a cavallo fra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa. Nonostante l’assenza di Leao in attacco, Allegri può godersi Nkunku (autore di una doppietta) e una ritrovata solidità difensiva con la squadra rossonera che concede poco o nulla a un avversario da non sottovalutare, come annunciavano i successi ottenuti contro Fiorentina e Atalanta.
Nel primo tempo, accadeva poco o nulla. Il Verona si disponeva a specchio con un 3-5-2 che diventava un 5-3-2 in fase di non possesso, con aggressione sistematica ai portatori di palla milanisti. Gli ospiti, non disdegnavano di punzecchiare il Diavolo quando Bernede prendeva possesso della fascia sinistra e riuscivano sempre a tagliare le linee di passaggio. Gli uomini di Allegri, si affidavano perciò ai tentativi dalla distanza come alla mezz’ora quando Loftus-Cheek si vedeva deviata in corner una conclusione dal limite. Gli animi si surriscaldavano in mezzo al campo, e Fabbri aveva il suo bel daffare per riportare la calma. Quando tutto lasciava presagire un ritorno negli spogliatoi, con le reti ancora inviolate, arrivava il gol che sbloccava la partita: sugli sviluppi di un corner, Rabiot prolungava di testa sul primo palo per Pulisic che non doveva far altro che battere a rete da distanza ravvicinata. Colpevole nell’occasione la retroguardia veneta, punita nell’unica disattenzione della prima frazione di gioco.
Zanetti provava a rimescolare le carte, cambiando il tandem d’attacco ma non c’era nemmeno il tempo di annotare le sostituzioni, che un’altra tegola si abbatteva sul Verona: Nelsson tratteneva in area Nkunku e Fabbri non aveva dubbi nell’accordare la massima punizione. Lo stesso ex Chelsea si incaricava della trasformazione, con una conclusione perfetta che spiazzava Montipò. Gli ospiti accusavano il colpo e il Milan continuava ad attaccare, sulle ali dell’entusiasmo. A dare il definitivo colpo di grazia, ci pensava ancora Nkunku che era lesto a spingere in rete un pallone rimasto vagante, dopo la deviazione di Montipò sul palo su conclusione dell’acclamatissimo Modric. La gara di fatto finiva lì, con i rossoneri che - con la forza dei nervi distesi - sfioravano addirittura il poker in un altro paio di circostanze e il Verona che provava - senza neanche chissà quale convinzione - a cercare quantomeno il gol della bandiera. Il valzer delle sostituzioni contraddistingueva il finale di gara, con il pubblico di “San Siro” che riservava un’autentica ovazione a Modric. Ancora una volta, il fuoriclasse croato è stato fra i migliori in campo a dispetto dei suoi 40 anni, con la sua onnipresenza in tutte le zone del campo.
Con questo successo, il Milan si issa provvisoriamente in vetta alla classifica in attesa di sapere cosa farà l’Inter nel posticipo serale contro l’Atalanta; per il Verona, la prevedibile battuta d’arresto odierna non cambia nulla, considerando anche le concomitanti sconfitte di Lecce, Fiorentina e Pisa. Nel prossimo turno, il Milan farà visita al Cagliari nel match che aprirà il 2026, mentre il Verona avrà la possibilità di riscattarsi ospitando al “Bentegodi” il Torino degli ex Ngonge e Simeone.