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di Francesco Montanino
Con la prima rete in rossonero di Modric, il Milan bissa il successo di Lecce e si porta nei piani alti della classifica. Ottima la prestazione della squadra di Allegri che ha legittimato il successo, colpendo per ben quattro volte i legni della porta e può anche recriminare per un rigore nel finale, apparso ai più evidente ma revocato dal VAR con una decisione che farà discutere.
I rossoneri partivano forte pressando a tutto campo i felsinei che raramente riuscivano a sviluppare il proprio gioco. Appariva ispirato Modric che con un paio di giocate di livello creava la superiorità nella trequarti avversaria, così come le sgroppate di Estupinan e le improvvise accelerazioni di Loftus-Cheek creavano il panico nella non certo irreprensibile retroguardia bolognese. Ed era proprio il colombiano ad andare vicino al gol, con una conclusione che pizzicava il secondo palo. La replica degli ospiti era affidata a Cambiaghi prima (che si vedeva annullare il gol, per una posizione di offside di partenza), e Orsolini poi (in uno dei suoi rari spunti della serata) sul quale però faceva buona guardia Maignan. Il tempo si chiudeva con un altro legno colpito stavolta da Gimenez sugli sviluppi di un corner, in pieno recupero.
Nella ripresa non cambiava il canovaccio del match, con i rossoneri che continuavano ad attaccare e il Bologna costretto sulla difensiva. Il Milan perdeva anche Maignan, costretto ad uscire per un infortunio muscolare ma, nonostante questo, riusciva ugualmente a colpire: era appena trascorsa l’ora di gioco, quando Loftus-Cheek serviva nel corridoio Saelemaekers. Il belga con la coda dell’occhio vedeva l’inserìmento di Modric che in piena libertà con il piattone trafiggeva Skorupski, facendo esplodere anche le curve di “San Siro” sin lì silenziose in segno di protesta. Italiano provava a gettare nella mischia Bernardeschi per scuotere l’attacco, ma la reazione non arrivava. Era, anzi, il Milan a sfiorare ripetutamente il raddoppio: dapprima con Ricci e poi con Gimenez che falliva in maniera ancor più clamorosa. In entrambi i casi, il comun denominatore era il palo colpito con il conto dei legni che saliva addirittura a quattro.
Nel finale, poi, c’era materiale anche per le polemiche: Nkunku, da poco entrato, era atterrato in area e Marcenaro indicava il dischetto. Richiamato dal VAR, il direttore di gara ritornava sui propri passi e revocava la decisione scatenando le proteste furibonde di Allegri che, in segno di stizza, si toglieva la giacca ed era conseguentemente espulso. Decisione, a dire il vero, assai controversa perché dalle immagini televisive l’ex Chelsea era vistosamente spinto da Lukumi nel momento in cui si apprestava a battere a rete. Protestava visibilmente il pubblico di fede rossonera, e così gli ultimi minuti trascorrevano sul filo del nervosismo, ma senza altri grossi sussulti.
Per effetto di questo risultato, il Milan sale a quota 6 e raggiunge la Roma e la Cremonese (impegnata domani nel monday night a Verona) al terzo posto in classifica, mentre il Bologna dal canto suo resta fermo a quota tre a metà classifica. Allegri può sicuramente ritenersi soddisfatto della prestazione e del gioco espresso dai suoi, mentre Italiano dovrà riflettere sull’approccio apparso impacciato di un Bologna che ha risentito della cattiva serata di un Orsolini apparso l’ombra del giocatore che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare in questi anni. Nel prossimo turno, il Milan sarà ospite della sorprendente Udinese mentre il Bologna avrà l’opportunità di rifarsi davanti ai propri tifosi, ospitando al “Dall’Ara” il Genoa.