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CONTE, voto 10
Ripetersi forse è più difficile che vincere la prima volta. Ancora di più dopo l'impresa dell'anno scorso sul Milan, trionfando senza perdere nemmeno un partita. Ma il tecnico bianconero non sbaglia una scelta. I giocatori sembrano ormai degli automi nel suo 3-5-2 fatto di corsa, sacrificio e sudore. I meccanismi sono così collaudati che nessuno sente la mancanza del tecnico in panchina nella prima parte di stagione per i noti problemi con la giustizia sportiva. Al rientro a 'bordo campo' spinge la squadra come un leone che è stato in gabbia per troppo tempo. Condottiero
POGBA, voto 9
Marotta lo preleva pagando un piccolo indennizzo al Manchester United in estate e facendo andare su tutte le furie un personaggio del calibro di Sir Alex Ferguson. Il tecnico scozzese, si sa, ha la vista lunga e capisce subito che la Juve ha fatto l'affare. Il francese, classe 1993, esordisce in Serie A il 22 settembre contro il Chievo. Ma è la sfida col Napoli del 20 ottobre che lo lancia definitivamente nel grande calcio. Senza alcun timore reverenziale, il centrocampista segna la sua prima rete con un destro potentissimo sul quale De Sanctis nulla può. E' il preludio ad altri gol segnati con potenza e precisione, come nella gara con l'Udinese in cui realizza una doppietta. In mezzo al campo è devastante, corre su ogni pallone, lotta e aiuta i compagni con grande impegno e altissima tecnica. Il futuro
BARZAGLI, voto 9
Il centrale ex Palermo è uno degli artefici principali dello scudetto numero 29 della Juventus. A inizio stagione decide di chiudere tutte le porte agli attaccanti avversari. E' ormai anche il perno della difesa di Prandelli. Imprescindibile per Conte. In questa stagione gli manca solo il gol, perché è migliorato molto anche in fase di impostazione dell'azione. Invalicabile
VIDAL, voto 9
E' stata la grande sorpresa della scorsa stagione. Arrivato in sordina dal Bayer Leverkusen è diventato il punto fermo del centrocampo di Conte, fatto di qualità e corsa. I suoi inserimenti sono velenosissimi per le difese avversarie che devono sempre guardarsi le spalle dal suo arrivo. Si scopre anche rigorista infallibile, suo il penalty trasformato nel ritorno contro il Milan. Devastante
PIRLO, voto 8,5
Un'altra stagione da incorniciare per il playmaker bianconero. Gioca meno partite rispetto all'anno scorso. Conte lo risparmia nelle partite meno importanti ma lo manda in campo quando serve la sua qualità. E, in campionato, l'ex rossonero non sbaglia un colpo. E' un regista nato, distribuisce palloni d'oro deliziando il pubblico bianconero che lo adora. Illuminante
BONUCCI, voto 8,5
Cercare di superare la difesa della Juve è un'impresa da "Highlander". Il merito va dato anche al perno della retroguardia bianconera. Con Barzagli e Chiellini ormai i movimenti sono collaudatissimi. E' cresciuto molto rispetto al suo esordio nel 2010 con la maglia della Vecchia Signora. Ha acquisito la sicurezza necessaria per tenere alta la squadra facendo ripartire il gioco con assoluta tranquillità. Titanico
BUFFON, voto 8,5
Dopo l'addio di Del Piero diventa il leader della Juve tatuandosi virtualmente la fascia di capitano sulla pelle. Il portierone bianconero tira giù la saracinesca e in campionato non sbaglia un colpo. Va detto che dalle sue parti non ne arrivano molti di palloni ma quelli che centrano lo specchio riesce a disinnescarli come solo lui sa fare. Dimostra ancora una volta di essere il numero 1 dei numeri 1. Saracinesca
MARCHISIO, voto 8
Il ragazzo del vivaio bianconero ha ormai preso in mano le chiavi della mediana bianconera diventando un leader indiscusso dello spogliatoio, nonostante un'età ancora relativamente giovane (27 anni). Conte, nel finale di stagione, lo prova in alcune partite come trequartista alle spalle dei vari Vucinic, Matri o Quagliarella. Trova la rete 5 volte con le incursioni chieste e pretese da Conte. Principino
LICHTSTEINER, voto 8
Lo svizzero è puntuale e preciso sulla corsia di destra come un treno elvetico. Si spinge sempre in avanti trovando con grande facilità la via del gol. E' uno dei prediletti di Conte che lo inserisce spesso e volentieri in campo per la sua capacità di inserirsi. Treno svizzero
VUCINIC, voto 7,5
Il montenegrino è stato fortemente voluto da Antonio Conte nella scorsa stagione per diventare il punto fermo dell'attacco bianconero. Il tecnico pugliese lo vorrebbe meno sprecone e con qualche gol in più in canna. Molto spesso, infatti, sparisce dalle partite ma quando decide di togliersi le pantofole per mettersi gli scarpini diventa implacabile edai suoi piedi partono tutte le azioni più pericolose. Ha numeri da vero fuoriclasse e quando li mette in mostra il pubblico dello Juventus Stadium si alza in piedi per applaudirlo. Istrione
MATRI, voto 7
Il 'Mitra Matri' è sempre pronto quando viene chiamato in causa da Conte. Non si ritaglia il ruolo di attaccante titolare solo perché il tecnico bianconero preferisce cambiare molto lì davanti. Con Quagliarella e Giovinco la concorrenza è spietata ma l'ex centravanti del Cagliari dimostra di avere un fiuto del gol davvero invidiabile. Avrebbe bisogno di un po' più di fiducia. Sornione
QUAGLIARELLA, voto 7
Stesso valutazione dei suoi compagni di reparto, il bomber di Castellammare riesce a trovare i 'suoi' 8 gol anche in questa stagione dimostrando, ancora una volta, di avere capacità balistiche fuori dal comune. Suo il gol del parziale vantaggio a San Siro contro i nemici storici dell'Inter. Subisce molto la concorrenza in avanti partendo spesso dalla panchina. Esteta
GIOVINCO, voto 7
Croce e delizia del pubblico bianconero. L'attaccante, rientrato in estate dopo l'esperienza al Parma, dimostra di avere piedi incantati che gli permettono di servire con precisione le punte. Ogni tanto viene però beccato dai suoi supporter per la continua ricerca del numero che gli costa anche qualche palla persa di troppo. Nell'immaginario degli juventini doveva prendere il posto di Del Piero. Ancora molta acqua deve passare sotto i ponti ma se riuscisse a restare mentalmente in partita per 90 minuti potrebbe diventare ancora più decisivo. Folletto
CHIELLINI, voto 7
Paga i molti, forse troppi infortuni che hanno penalizzato la sua stagione. Quando scende in campo è il solito gladiatore. Ci mette tutto l'ardore e la passione di un vero condottiero. Qualche volta risulta troppo nervoso ma sono pochi gli attaccanti che sono riusciti ad avere la meglio. Chiedere a Cavani. Gladiatore
GIACCHERINI, voto 6,5
Conte l'ha cercato e voluto l'estate scorsa per le sue qualità di dribbling e velocità. Gioca pochissimo nel corso del campionato ma mette a segno il gol che ha chiuso definitivamente il discorso scudetto. La rete siglata nel recupero in casa con il Catania è il punto esclamativo di una stagione da incorniciare per i bianconeri. Decisivo
ASAMOAH, voto 6,5
Arrivato a giugno dall'Udinese assieme a Isla, il centrocampista ghanese parte subito alla grande mettendo a disposizione della squadra di Conte la sua potenza fisica e atletica. Subisce un netto calo fisico dopo l'esperienza con la sua Nazionale in Coppa d'Africa. Si riprende un posto da titolare nel finale di stagione. Leone
CACERES, voto 6,5
Il jolly difensivo, impiegato perlopiù come vice-Chiellini, fa valere tutta la sua prestanza fisica nella zona arretrata. L'uruguaiano ha dimostrato corsa e qualità disputando ottime partite quando è stato chiamato in causa. Perde la parte finale di stagione per un incidente con l'auto nel pieno centro di Torino. Prezioso
PELUSO, voto 6,5
Arrivato nel mercato di gennaio dall'Atalanta, il terzino si mette subito in mostra per le sue qualità atletiche. Conte lo utilizza spesso al posto dell'acciaccato Chiellini e lui lo ripaga con prestazioni all'altezza. Garanzia
DE CEGLIE, voto 6
Non riesce ad imporsi come titolare nella squadra di Conte. Davanti a sé ha dei mostri sacri ma quando viene chiamato in causa risponde presente. Il tecnico bianconero lo preferisce esterno di centrocampo piuttosto che laterale di difesa per le sue doti fisiche e di corsa. Le troppe panchine lo fanno allontanare dal giro della Nazionale. Corridore
PADOIN, voto 6
L'ex atalantino si è ritagliato un piccolo spazio nel centrocampo che alterna fisicità e classe di Antonio Conte. Lui ripaga la fiducia del mister mettendo in mostra le sue qualità che sono grande corsa e aggressività. E' sempre pronto quando viene chiamato in causa. Gregario
MARRONE, voto 6
Nasce come centrocampista ma Conte lo usa prevalentemente come difensore centrale al posto di Bonucci, per dar fiato al numero 19 bianconero. Sempre attento nelle chiusure, commette pochissime sbavature e, data la sua giovane età (classe 1990), ha ancora un futuro roseo davanti. Attento
ISLA, voto 5,5
Ci si attendeva forse qualcosa di più dal giocatore arrivato in estate assieme ad Asamoah dall'Udinese. Il cileno stecca la gara contro il Milan a San Siro e Conte lo lascia molto spesso in panchina. Quando viene chiamato in causa non riesce a dare l'apporto decisivo ai compagni. Rimandato
I DESAPARECIDOS, senza voto
Pepe, Bendtner, Anelka e Lucio. Gente che non ha mai visto il campo. Mentre il centrocampista di Albano Laziale è stato vittima di un brutto infortunio che gli ha precluso tutto il campionato, i due attaccanti restano un oggetto misterioso. Il danese, arrivato in estate, ha giocato solo 8 gare prima di infortunarsi e chiudere così la sua stagione. Per il francese, invece, si tratta di una scelta azzardata della società che ha preferito lanciarsi su un giocatore svincolato in inverno piuttosto che puntare magari su una giovane promessa. Il difensore brasiliano, dopo un avvio di stagione da incubo, ha preferito rescindere il contratto: scelta migliore non poteva fare.