La FIGC respinge i ricorsi di Roma e Napoli: confermati gli 0-3 a tavolino

Pubblicato il 10 novembre 2020 alle 19:30:00
Categoria: Serie A
Autore: Dario Damiano

Nulla da fare per Roma e Napoli, la Corte d'Appello della Federazione ha respinto i ricorsi, confermando le sentenze iniziali.


Hellas Verona batte Roma 3-0, il risultato rimarrà incontrovertibilmente questo. La Società capitolina ha provato a ribaltare la decisione della Federazioni, che aveva cancellato lo 0-0 ottenuto sul campo dagli uomini di Fonseca. Il motivo della sconfitta è noto: il Club aveva inserito il centrocampista Amadou Diawara come under-22 nella lista pervenuta alla Lega, senza accorgersi che il guineano aveva compiuto 23 anni a luglio, due mesi prima dell'esordio in Serie A per la prima giornata dei romani.Questo è quello che è stato stabilito e motivato dalla Corte d'Appello della Figc: "Il ricorso è infondato. La stessa Roma ha ammesso di aver violato le regole non avendo inserito il calciatore Diawara nell’elenco dei 25 giocatori, inviato a mezzo PEC alla Lega il 14/09/2020. L’utilizzo in una gara di campionato di un calciatore non inserito nell’elenco dei 25 calciatori comporta, per la Società responsabile, la sanzione della perdita della gara. Trattasi di un evento grave e la sanzione deve essere considerata usuale nonché espressamente prevista dall’ordinamento sportivo, senza la possibilità di graduazione della pena prevista né dal Giudice Sportivo né da questa Corte. Non può, peraltro, giovare alla società reclamante (la Roma, per l'appunto) il richiamo all’istituto dell’errore né al principio di buona fede”.


Stesso discorso per quanto riguarda gli azzurri, che alla seconda giornata non sono giunti a Torino per la sfida contro la Juventus, menzionando il divieto dell'ASL campana di lasciare il territorio. La sanzione verso la squadra di Gattuso è stata anche più pesante, prevedendo anche un punto di penalizzazione in classifica, oltre alla sconfitta per 3-0. Tra le motivazioni della Corte d’Appello Figc, vengono citate: la mancanza non dovuta da causa di forza maggiore, la violazione dei principi di lealtà e correttezza, la preordinata volontà del Napoli di non disputare la gara, confermata dalla cancellazione alla vigilia del volo e l’annullamento dei tamponi, il comportamento della Società stessa rivolto a precostituirsi un alibi, dato che altre squadre di A in analoghe situazioni hanno giocato regolarmente.

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