Tanta emozione nel suo primo giorno da allenatore della Roma. Eusebio Di Francesco, nella sua prima conferenza stampa come tecnico dei giallorossi, non nasconde il suo entusiasmo per essere arrivato in uno dei migliori club d'Italia. "La Roma è una squadra molto competitiva, ha dei grandi giocatori, molto interessanti. Solo una grandissima squadra come la Juve le sta davanti, ma ha dimostrato di essere un top club". Nessuna pressione in una piazza difficile come quella della capitale: "Tanti problemi non me li sto ponendo, la cosa più importante è essere coesi, lavorando insieme per l'obiettivo. So che verranno momenti difficili, la speranza è che il percorso sia più in discesa che in salita. Forse l'ambiente sarà complesso, ma sono sereno. Nel calcio c'è sempre fretta, ne sono consapevole, ma il mio desiderio è concentrarmi sul campo e sul lavoro. Un po' conosco la Roma, posso trasmetterne i valori, il comportamento, il modo di porsi, la vicinanza ai tifosi. Contano i risultati, che sono alla base del calcio".
Il modo di fare calcio dell'ex neroverde è uno dei motivi per cui Pallotta e Monchi hanno pensato a Di Francesco: "Ovviamente passare da una squadra di provincia ad una grande condiziona un po' la parte tattica. Come atteggiamento, non sono mai stato remissivo, nemmeno con il Sassuolo. Allenando una squadra con certe responsabilità non farò cambiamenti, cercheremo sempre di imporre il gioco. Come modulo faccio spesso uso del 4-3-3, ma si può anche passare al 4-2-4 e al 4-2-3-1, a seconda dell'avversario. Nainggolan, da mezz'ala, può fare benissimo 18 gol, ma ha qualità per interpretare benissimo qualsiasi ruolo in qualsiasi sistema di gioco. Poi ci saranno momenti in cui si potrà cambiare qualcosina, anche sulla base delle qualità dei giocatori che ho a disposizione. Sono stato scelto perché faccio un certo tipo di calcio, ed è giusto che lo trasmetta ai miei uomini".
Molte domande anche sui singoli e in chiave mercato. "Ho parlato con il Direttore, dobbiamo essere competitivi e servono giocatori di qualità. Pellegrini è un giocatore interessante su cui stiamo lavorando, può crescere molto. Berardi è un grande giocatore, ha grandissimi mezzi, ma lo dico da almeno da due anni, non da ieri. Il fatto che piaccia a me non significa che piaccia anche alla Roma. E' un giocatore di altissimo profilo. La prima persona che ho chiamato è stata Daniele De Rossi, è quello che in campo più trasmette il senso di appartenenza, perché è il primo a festeggiare dopo il gol di un suo compagno. Mio figlio, che gioca nel Bologna, è tifosissimo della Roma, e come idolo ha De Rossi. A livello tecnico tattico non c'è bisogno neanche di parlarne, è il punto di riferimento, mio e della squadra."