Qualificazioni ai Mondiali: Immobile smuove l'Italia

Pubblicato il 5 settembre 2017 alle 23:30:49
Categoria: Notizie Calcio
Autore: Redazione Datasport.it

L'Italia vince ma continua a non convincere. Il risultato però è arrivato e questa era l'unica cosa che contava per non lasciare allontanare troppo la Spagna e per non lasciarsi avvicinare dall'Albania. Gli undici di Ventura non sono riusciti a trovare però più di uno scarno 1-0 e senza poter particolarmente recriminare a proposito della forza avversaria. Gli israeliani, infatti, si sono limitati a chiudersi e difendere. Lo hanno fatto con ordine e grinta, questo è certo, ma a sorprendere è forse la totale incapacità dell'Italia a trovare soluzioni accattivanti negli ultimi 20 metri.

A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato Immobile, con un'incornata su cross di Candreva, e dopo di lui due tentativi sono arrivati dal gallo Belotti, senza però riuscire a fare entrare la palla in rete. Una prestazione che mostra come qualcosa negli ingranaggi azzurri non stia funzionando, forse a partire da Verratti e Insigne, due che dovrebbero fare la differenza in questa nazionale e che invece sembrano semplici gregari. Non è sicuramente un problema di responsabilità quello che attanaglia i due ex pescaresi, cresciuti alla corte di mister Zeman, visto che nelle loro squadre di club sono abituati a tensioni e partite di ben altra caratura. Dov'è allora il problema? Primo tra tutti è probabilmente un modulo che, per svariate ragioni, non si adatta, e non può adattarsi, a una Nazionale composta da giocatori provenienti da così tanti variegati club.

Inutile girarci troppo attorno allora: il 4-2-4 non calza a questa Italia. La qualità per metterlo in campo c'è sicuramente, gli automatismi nei movimenti e l'intesa sono però quasi totalmente assenti. Lo si intuisce principalmente da quello che accade per gran parte del primo tempo con Immobile e Belotti che faticano a ricevere dei palloni giocabili. Eppure le due punte si muovono continuamente, mostrando tutta la voglia di partecipare all'azione ma, nonostante l'Italia abbia le qualità per saltare gli avversari a centrocampo e cercare la verticalizzazione, le sfere portate là davanti scarseggiano.


Il gol arriva infatti nel secondo tempo e solo grazie a Candreva che, con un bel cross dalla destra, sblocca la situazione, dopo i numerosi tentativi falliti dell'Italia di sfondare al centro. L'ala nerazzurra diventa allora protagonista, coi compagni che si affidano a lui affinchè, con un cross o rientrando per il tiro, possa essere pericoloso e portare concretezza alla manovra italiana.E Candreva lì sembra perfettamente a suo agio, facendo quello che fa di solito anche coi compagni dell'Inter: rientra quando serve, punta il fondo quando gli attaccanti sono in area pronti a ricevere un cross o si accentra e tira quando non trova alternative. 

A questo punto è lecito chiedersi se l'unico azzardo del venturiano 4-2-4 non fosse di per se il modulo ma l'approccio dall'allenatore nei confronti della Nazionale? I club ci mettono tempo e lavoro a provare nuovi moduli, trovare nuovi automatismi e riuscire a creare la giusta alchimia tra i giocatori. Un lavoro lungo e spesso problematico per le tante variabili. E' difficile allora pensare che questi ragazzi, per quanto atleti professionisti, una volta approdati in nazionale possano, in una manciata di settimane, imparare a giocare con un modulo nuovo, alle volte mai utilizzato e dalle molteplici sfaccettature. Quindi sicuramente ha ragione Ventura, bisogna andare avanti a lavorarci, ma il dubbio sorge spontaneo: avrà abbastanza tempo per farlo? Non starà provando a gestire una nazionale come si gestisce un club? Per saperlo bisogna comunque dare tempo al tempo e credere che il talento di questi giocatori possa essere tale da imporsi al di là di un modulo o di un avversario, in vista di quello che per tutti è l'appuntamento calcistico più importante: il Mondiale di Calcio.