Pyeonchang 2018, senso del sacrificio, umiltà, educazione: il talento di famiglia della Goggia

Pubblicato il 23 febbraio 2018 alle 16:26:23
Categoria: Senators
Autore: Redazione Datasport

Sul podio di Pyeonchang Sofia Goggia ha guardato a lungo la sua medaglia, ha accarezzato quel sogno di anni che ora si è materializzato nelle sue mani. Nessuno più di lei meritava il trionfo, ottenuto nella gara più prestigiosa, la discesa, l’oro che mai alcuna italiana era riuscita a mettersi al collo. Meritato, perché è Sofia da due anni a trascinare lo sci azzurro, a fare da ombrello a situazioni non sempre rosee, con una continuità che mai in passato è stato caratteristica di un’atleta italiana.

Sì, fiammate in stagione ce ne sono state, ma raramente sono state ripetute. Le ragazze azzurre hanno talento, tecnica sopraffina ma, e non si capisce sempre il perché, sembra sempre che manchi qualcosa per essere al livello di chi davanti c’è stabilmente. Federica Brignone è forse la più bella gigantista del Circo Rosa, ma ogni tanti se lo dimentica. Marta Bassino è un diamante grezzo che però pare far fatica a sbocciare. Non consideriamo Nadia Fanchini: altri nella sua situazione si ritirerebbero percependo una pensione di invalidità. Le altre possono solo sperare negli errori delle avversarie.


Articolo scritto da Pierangelo Molinaro (SportSenators.it). Per continuare a leggere l'articolo, clicca QUI.