Inatteso dietrofront tra Capello e Psg. Quando sembrava tutto fatto tra il tecnico italiano e il club parigino, è arrivato il brusco stop a far deragliare la trattativa. Dall'incontro di quest'oggi tra il presidente Nasser Al Khelaifi, il ds Leonardo e l’avvocato Pierfilippo Capello, che cura gli interessi del padre, è emersa infatti la fumata nera. Il motivo che ha spinto al gran rifiuto il tecnico di Pieris è quello legato alla durata del contratto: troppo poco l'unico anno offerto dalla dirigenza del Psg, alla ricerca di una soluzione tecnica unicamente per la prossima stagione. Un identikit, quello del traghettatore, che mal si concilia col profilo di un allenatore come Capello.
La mancata conclusione positiva della trattativa tra il ct della Russia e il Psg comporta una serie di conseguenze: prima tra tutte quella di bloccare Roberto Mancini. Il tecnico di Jesi era infatti il prescelto dalla Federazione russa per il dopo Capello. Ma a questo punto le cose si complicano anche per Carlo Ancelotti, bloccato ormai da settimane in attesa del via libera per accasarsi al Real Mardid. Tra dodici giorni il club parigino andrà in ritiro e a questo punto la situazione allenatore si presenta quantomai intricata.
Per la verità già quest'oggi il presidente della Federazione russa, Viaceslav Koloskov, era intervenuto nella vicenda, specificando come l'addio di Fabio Capello alla Russia fosse tutt'altro che scontato. I fatti poi gli hanno dato ragione. Archiviata dunque la questione Psg, il tecnico italiano torna saldamente alle redini della panchina russa e lunedì partirà per il Brasile, dove seguirà le fasi finali della Confederations Cup.