Le truffe sono ormai all'ordine del giorno, soprattutto quelle telematiche: inserisci due dati e via, ti ritrovi appioppate spese che non vorresti, oppure con un ''sì'' telefonico innocuo ti vedi appioppare un contratto indesiderato. Tutto questo è capitato a tante persone, ma una truffa ad un club blasonato ci mancava: è arrivato l'Arsenal a colmare questa lacuna, incappando in un clamoroso tranello ordito da un faccendiere cinese. Ma andiamo con ordine, e spieghiamo nei dettagli il modo in cui un club con un giro d'affari milionario si è fatto turlupinare: i Gunners avevano annunciato ad aprile una partnership con BYD, azienda cinese nota per la produzione di auto elettriche. L'accordo era stato formalizzato attraverso uno shooting fotografico nel quale svariati giocatori dell'Arsenal avevano posato con una maglia col nome dell'azienda, e invece si trattava di una tremenda truffa messa in atto per defraudare il club.
La BYD stessa ha svelato l'arcano, spiegando a mezzo stampa che il signor Li Juan, colui che aveva firmato con l'Arsenal e messo più volte il proprio nome nei contratti, non ha mai lavorato per l'azienda cinese. Li Juan è stato poi arrestato per truffa a Shanghai, e proprio qui è stato scoperto il suo complesso tranello: aveva affittato un ufficio nella popolosa città, necessario per invitare futuri ''clienti'' e fingersi un emissario della BYD, con tanto di biglietti da visita e sigillo dell'azienda per autenticare i contratti. L'Arsenal ha confermato la truffa, e il danno d'immagine che ne consegue: ha firmato un accordo falso, smentito dalla stessa azienda, e dunque perderà ogni possibile (e inesistente) introito derivante da quella sponsorizzazione. La BYD ha spiegato con una nota di aver ''informato l'Arsenal che ritiene di essere stata vittima di frode riguardo alla firma di alcuni contratti di sponsorizzazione, tra cui spicca quello col club''. E così i Gunners resteranno a bocca asciutta, dopo essere stati truffati in bello stile.
