Paralimpiadi Tokyo 2020, un'Italia da record

Pubblicato il 10 settembre 2021 alle 12:00
Categoria: Olimpiadi Tokyo 2020
Autore: Matteo Pifferi

Domenica 5 settembre è andata in archivio la 26° edizione dei Giochi Paralimpici estivi a Tokyo 2020, con la capitale giapponese che ospitava per la seconda volta nella sua storia - la prima nel 1964 - un'edizione dei Giochi paralimpici. Un'edizione che, per la selezione azzurra, sarà ricordata a lungo in quanto è stato stabilito il numero più alto di medaglie dall'edizione di Roma 1960 quando gli azzurri salirono per 80 volte sul podio. Questa volta, il Tricolore è stato sventolato per 69 volte in ben 12 discipline: 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi, con il nuoto che ha portato più della metà degli allori ma con Bebe Vio come punto di diamante di un settore dello sport che merita la giusta visibilità.

A volte i numeri non bastano a raccontare una verità assoluta ma talvolta solo citandoli si capisce la portata del risultato raggiunto a Tokyo:

- Sono 69 i podi conquistati in 12 giorni di gare: una media di oltre sei allori al giorno, con la 'pecca' dell'ultima giornata di domenica 5 settembre nella quale la bandiera tricolore non è stata sventolata sul podio.

- Sono stati ben 39 i podi dell'Italia nel nuoto, con il Belpaese che ha terminato nella top 5 di questa specialità. 11 ori, 16 argenti e 12 bronzi. A far riempire i cuori di gioia sono soprattutto gli 11 ori, dato che migliora già il numero di primi posti (10) conquistati a Rio de Janeiro cinque anni fa considerando però tutti gli sport. Un traguardo clamoroso ma frutto di allenamento, dedizione, tenacia e ambizione.

- Già menzionato l'exploit del nuoto, l'Italia alle Paralimpiadi ha collezionato altri 3 ori: uno nella scherma con Bebe Vio nel fioretto individuale, uno nel ciclismo su strada con Paolo Cecchetto, Luca Mazzone e Diego Colombari e uno nell'Atletica con Ambra Sabatini, capace di vincere i 100 metri T63 femminile, una gara diventata storia visto che al secondo posto è arrivata Martina Caironi e al terzo, invece, Monica Graziana Contrafatto, completando una tripletta azzurra da leggenda e risultando la classica ciliegina sulla torta per una Paralimpiade da record.

- L'Italia ha chiuso al nono posto il medagliere complessivo, migliorando di una posizione rispetto a Rio de Janeiro 2016 confermandosi ancora una volta nella top 10 mondiale.

69 medaglie per gli azzurri sono anche e soprattutto 69 storie di persone che hanno detto sì alla vita (prima che allo sport paralimpico) anche quando la vita, per alcuni, sembrava sul punto di finire a causa di malattie o incidenti. E il 2021 di Bebe Vio, ragazza dal cuore d'oro e da una grinta fuori dal comune, ne è la testimonianza più concreta: "Lo scorso 4 aprile mi sono dovuta operare e sembrava che a queste Paralimpiadi non dovevo esserci. Abbiamo preparato tutto in due mesi, non so come cavolo abbiano fatto. Non credevo di arrivare fin qui, perché ho avuto un’infezione da stafilococco che è andata molto peggio del dovuto e la prima diagnosi era amputazione entro due settimane (dell’arto sinistro, ndr) e poi la morte", ha rivelato la schermitrice italiana. "Sono felice, avete capito perché ho pianto così tanto? L’ortopedico ha fatto un miracolo, si chiama anche Accetta tra l’altro... è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro".

Una storia non più speciale delle altre ma che forse rende l'idea concreta della forza d'animo e della passione viscerale per la vita di una persona che, anche nel momento in cui non sembra esserci uno spiraglio di luce, intravede un luccichio di speranza al quale aggrapparsi per poter risplendere e riprendere a vivere, urlando di essere al mondo a piena voce con tutta l'energia possibile e immaginabile. E il pianto finale in pedana rappresenta l'apice di emozioni di un 2021 che resterà nella storia dello sport Paralimpico italiano. Ma è solo una delle tante storie incredibili a tinte tricolore. Immagini, istantanee, frame e attimi che già hanno riscritto la storia paralimpica italiana. Ricordi già diventati indelebili nella mente degli appassionati. Come giustamente ha ricordato il presidente Pancalli: "A Tokyo si sta concludendo un ciclo che è iniziato dodici anni fa sul quale abbiamo investito molto e abbiamo creduto. La conferma è che la delegazione era composta da più del 50% di atleti esordienti. Ma stiamo pensando già agli eventi successivi e si ripartirà con umiltà senza addormentarci sugli allori perché la partita è ancora molto lunga. Su questi risultati bisogna costruire un Paese migliore, bisogna costruire un'Italia migliore, un Paese più equo e giusto per le persone disabili, abbiamo la punta dell'iceberg della migliore Italia sportiva paralimpica. Mi auguro che questo contagio positivo non si spenga con lo spegnimento della fiaccola". Un "mollare mai" che vale per tutti a tutti i livelli. E, per non dimenticare, riportiamo l'elenco complessivo delle 69 medaglie azzurre.

Medaglie d'oro

1. Carlotta Gilli (nuoto, 100 delfino categoria S13)

2. Francesco Bocciardo (nuoto, 200 stile libero categoria S5)

3. Francesco Bocciardo (nuoto, 100 stile libero categoria S5)

4. Stefano Raimondi (nuoto, 100 rana categoria Sb9)

5. Bebe Vio (fioretto femminile, categoria B)

6. Simone Barlaam (nuoto, 50 stile categoria S9)

7. Arjola Trimi (nuoto, 50 dorso categoria S3)

8. Xenia Francesca Palazzo, Vittoria Bianco, Giulia Terzi e Alessia

Scortechini (nuoto, staffetta 4x100 stile 34 punti)

9. Arjola Trimi (nuoto, 100 stile libero categoria S3)

10. Carlotta Gilli (nuoto, 200 misti categoria Sm13)

11. Giulia Terzi (nuoto, 100 stile libero categoria S7)

12. Antonio Fantin (nuoto, 100 stile libero S6)

13. Luca Mazzone, Paolo Cecchetto, Diego Colombari (handbike, Team Relay)

14. Ambra Sabatini (atletica, 100 m piani classe t63)

Medaglie d’argento

1. Alessia Berra (nuoto, 100 delfino categoria S12)

2. Luigi Beggiato (nuoto, 100 stile categoria S4)

3. Carlotta Gilli (nuoto, 100 dorso categoria S13)

4. Giulia Terzi, Arjola Trimi, Luigi Beggiato, Antonio Fantin (nuoto, staffetta mista 4X50)

5. Carlotta Gilli (nuoto, 400 metri stile libero categoria S13 atleti ipovedenti)

6. Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin (triathlon classe ptvi)

7. Xenia Palazzo (nuoto, 200 misti categoria Sm8)

8. Giulia Terzi (nuoto, 400 stile categoria S7)

9. Giulia Ghiretti (nuoto, 100 metri rana SB4)

10. Ionela Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Bebe Vio (fioretto femminile a squadre)

11. Antonio Fantin, Simone Ciulli, Simone Barlaam e Stefano Raimondi (nuoto, staffetta 4x100 stile maschile)

12. Assunta Legnante (disco femminile F11, atleti ipovedenti)

13. Fabrizio Cornegliani (ciclismo, H1)

14. Luca Mazzone (ciclismo, H2)

15. Francesca Porcellato (ciclismo, H1-3)

16. Giorgio Farroni (ciclismo, T1-2)

17. Alberto Amodeo (nuoto, 400 stile libero, categoria S8)

18. Stefano Raimondi (nuoto, 100 delfino, categoria S10)

19. Luca Mazzone (ciclismo, H1-2)

20. Antonio Fantin (nuoto, 400 stile libero, categoria S6)

21. Simone Barlaam (nuoto, 100 metri farfalla, categoria S9)

22. Stefano Raimondi (nuoto, 100 metri dorso, categoria S10)

23. Vincenza Petrilli (tiro con l'arco, classe open categoria W2)

24. Arjola Trimi (nuoto, 50 stile libero, categoria S4)

25. Martina Caironi (atletica, salto in lungo, categoria T63)

26. Assunta Legnante (atletica, lancio del peso, categoria F12)

27. Stefano Raimondi (nuoto, 200 misti, categoria Sm10)

28. Elisabetta Mijno e Stefano Travisani (tiro con l'arco a squadre miste)

29. Martina Caironi (atletica, 100 m piani categoria T63)

Medaglie di bronzo

1. Francesco Bettella (nuoto, 100 dorso categoria S1)

2. Monica Boggioni (nuoto, 100 stile categoria S4)

3. Monica Boggioni (nuoto, 200 metri stile categoria S1)

4. Sara Morganti (equitazione, dressage individuale, grado 1)

5. Veronica Yoko Plebani (triathlon classe pts2)

6. Stefano Raimondi (nuoto, 100 stile categoria s10)

7. Giovanni Achenza (triathlon, categoria ptwc)

8. Carlotta Gilli (nuoto, 50 stile categoria S13)

9. Carolina Costa (judo, categoria +70kg)

10. Maria Andrea Virgilio (tiro con l'arco compound individuale femminile)

11. Andrea Liverani (carabina mista 10 metri standing Sh2)

12. Oney Tapia (atletica, getto del peso)

13. Sara Morganti (equitazione, dressage individuale freestyle, grado 1)

14. Xenia Palazzo (nuoto, 400 metri stile libero categoria S8)

15. Michela Brunelli, Giada Rossi (tennis tavolo)

16. Katia Aere (ciclismo su strada, H5)

17. Xenia Palazzo (nuoto, 50 stile libero categoria S8)

18. Oney Tapia (lancio del disco categoria F11)

19. Francesco Bettella (nuoto, 50 metri dorso, categoria S1)

20. Luigi Beggiato (nuoto, 50 stile, categoria S4)

21. Ndiaga Dieng (atletica, 1.500 metri, categoria T20)

22. Federico Mancarella (kayak, categoria KL2)

23. Giulia Terzi (nuoto, 50 farfalla, categoria S7)

24. Monica Boggioni (nuoto, 200 misti, categoria Sm5)

25. Riccardo Menciotti, Stefano Raimondi, Simone Barlaam, Antonio Fantin (nuoto, staffetta 4x100 mista)

26. Monica Graziana Contrafatto (atletica, 100 m piani categoria T63)