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Tutto secondo pronostico. L’Inter a meno due, il Napoli a meno tre, addirittura l’Udinese a meno sei. Pensate se Guidolin non si fermasse più, ha succhiato cinque punti al Milan nelle ultime due giornate. E se incrociasse lanciatissimo l’attuale – ansimante – capolista al Friuli in quello che potrebbe essere un incredibile epilogo. Campionato bellissimo sotto questo punto di vista. Il derby, Napoli-Lazio, Napoli-Udinese, Napoli-Inter, Roma-Milan tra le supersfide in programma: ci divertiremo. Lasciando due punti a Firenze, Montella sa che i margini di errore per acciuffare il preliminare di Champions sono quasi azzerati. Le concorrenti volano. Ma il pagellone lo dedico agli attaccanti.
Del Piero (8) ha dimostrato che Delneri aveva sbagliato a lasciarlo in panchina con la frequenza dell’ultimo periodo. A Cesena ha propiziato i due gol di Matri, contro il Brescia ha scovato l’ennesimo coniglio del cilindro, numero 182 in serie A. Servirà a poco per la classifica, ma serve per capire che prima era un errore sottovalutarlo. Mi dispiace che certe volte gli allenatori si facciano male da soli: è normale che Del Piero non possa giocare tre partite in una settimana, ma che debba essere un riempitivo soltanto perché viaggia verso le 37 primavera è un’ingiustizia.
La stessa che in qualche modo ha subito Francesco Totti (8). Era diventato un problema per la Roma, Ranieri dedicava più conferenze stampa al capitano che al resto della compagnia. Doveva spiegare, centellinare gli aggettivi, garantire che Totti sarebbe stato indispensabile. Quando poi alla prova del campo, e delle scelte, era l’esatto contrario. Non sono condizionato dai quattro gol (tre piazzati) di Totti in due partite, per un totale di 201. Non è quello il punto. Il punto è che Ranieri aveva intrapreso una battaglia personale che ha penalizzato la Roma.
Ma in questa galleria sarebbe ingiusto dimenticare Edinson Cavani (8,5) che avrà un fisico bestiale: corre troppo, si sfianca, al massimo rifiata e non segna per qualche partita. Ma quando torna, vedi ieri contro il Cagliari, è fantastico. Esattamente come Totò Di Natale (8,5), 127 gol in serie A e a braccetto con il mitico Sheva, uno che a Udine continuerà a tenere aperta la fabbrica per tanto tempo. Lode a Marco Di Vaio (8) che ha scelto il Bologna resistendo alle tentazioni per continuare a proporre affreschi di mille colori. E se magari qualche volta si aiuta con un braccio, non montiamo mille processi. Al massimo la colpa è di chi non se ne accorge.